Cicloturismo: il Naviglio Martesana

Il più corto dei Navigli, detto il Piccolo, scorre per circa 35 chilometri, da Trezzo sull’Adda a Milano. L’attuale nome, Martesana, sembrerebbe derivare dall’antica famiglia Martecia. 

20 maggio 2018 - 12:28

Così come il “Grande”, anche il “Piccolo”, oggi, rivive il suo periodo magico, quello della navigazione, ora solo turistica e non commerciale, un modo di svago ed evasione dalla grande città di Milano, verso la campagna del milanese e del bergamasco.

Si inizia da Trezzo sull’Adda, dal Santuario di Concesa, nel tratto in cui la Martesana nasce dall’Adda e scorre parallelamente al fiume sino a Cassano d’Adda.

Una parte di questo territorio è protetto dal Parco Adda Nord.

Si pedala sull’agevole alzaia sterrata in vista delle strutture del Villaggio Operaio di Crespi d’Adda, sulla sinistra, raggiungibile tramite un ponticello.

Con sguardi sul corso dell’Adda e passando tra alcuni vecchi edifici si giunge al ponte tra Vaprio e Canonica, con bella vista sul fiume e sulla villa Melzi d’Eril, del XV secolo.

Poco dopo si trova la villa Visconti di Modrone, del XVIII secolo. Si pedala sullo sterrato sino alla diga di Sant’Anna e alla confluenza del Villoresi che si getta nella Martesana. Si ammira poi la ruota idraulica di Groppallo (11 metri di diametro) nei pressi del ponte.

Giunti a Cassano d’Adda si nota “la Volta”, il punto in cui il Naviglio devia verso Milano. Il paese è anche attraversato dal Canale Muzza che offre scorci pittoreschi. Si continua sino ad Inzago, con le belle ville Rey, Visconi e Vitali Aitelli.

Si pedala tra le zone agricole, alimentate dalle acque della Martesana.

Proseguendo sino a Gorgonzola, si nota la chiesa parrocchiale dell’Ottocento. La cittadina è attraversata da vari canali, con parapetti e un peculiare ponte coperto in legno che congiunge due abitazioni.

Si supera Cassina de Pecchi, per arrivare a Cernusco sul Naviglio, con la villa Alari Visconti, del Settecento, e il Santuario di S. Maria.

Da Vimodrone si procede a Cologno Monzese, sino a Milano, zona Crescenzago, sempre sull’alzaia.

Si passa sotto ad alcuni ponti ferroviari, sino a Cascina de’ Pomi per giungere tra Melchiorre Gioia e Via De Marchi, ove il Naviglio Martesana viene inghiottito sotto le strade trafficate del capoluogo lombardo.

 

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