Madonie: Il sentiero degli Abies nebrodensis

20 maggio 2018 - 14:53

Superato il cancello della forestale tramite passaggi pedonali laterali, si consiglia di tralasciare il sentiero sulla destra e seguire la piacevole strada sterrata.

Inbreve si esce dal bosco di conifere e si gode della spettacolare vista verso le Serre di Quacella, definite dal botanico Lojacono Pojero “Alpi Siciliane”.

Continuando in un’area ricca di piante rare ed endemiche (astragalo dei Nebrodi, lino di montagna, lino delle fate siciliano, stregonia di Sicilia, saponaria sicula, campanula graminifolia di Sicilia, giaggiolo nano siciliano), si arriva in un bel punto panoramico che si apre verso gran parte della Sicilia.

Si entra nel Vallone Madonna degli Angeli, dove convivono il leccio e il faggio e, raggiunta una curva a gomito, si lascia la sterrata e si prende il sentiero 16b sulla destra. In breve si raggiunge il primo esemplare di Abies nebrodensis nascosto da alberi di leccio.

Seguendo la traccia del sentiero e tralasciando la deviazione per Sanguisughe sulla destra, si incontrano altri spettacolari esemplari di abeti, alcuni al centro di vaste pietraie. Superato un bosco artificiale si imbocca una strada in terra battuta che attraversa un’area aperta dove in estate non è raro ammirare il bel parnassio apollo di Sicilia, farfalla endemica.

Iniziando a scendere si raggiunge un bivio dove si lascia la strada sulla destra, che raggiunge Monte San Salvatore e il Santuario di Madonna dell’Alto, e si svolta a sinistra. In breve si arriva ad un abbeveratoio, dove scorre sempre dell’acqua freschissima, e alla Casa Prato.

Continuando a scendere si arriva all’innesto del sentiero 16b. Da qui si procede a ritroso sulla sterrata già percorsa in salita fino a raggiungere la SP119.

Informazioni utili

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sito dell’autore Vincenzo Anselmo

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