Ricalcando la via utilizzata nel medioevo per gli spostamenti di viandanti, mercanti e pellegrini. L’itinerario è lungo circa 110 km e attraversa molti castelli e monumenti religiosi del periodo medievale.
Una particolare menzione che esula dall’aspetto storico religioso è d’obbligo e riguarda il Parmigiano Reggiano. Nato in epoca medioevale sotto la Diocesi di Parma, rammentato e apprezzato da Boccaccio nel Decamerone, citato in documenti storici e letterari, le origini del Parmigiano reggiano si perdono nella notte dei tempi.
Le prime forme videro la luce nei caselli, piccoli edifici dove avveniva la lavorazione del latte, ubicati presso i castelli e i grandi monasteri dei benedettini e dei cistercensi.
Tutelato dalla Denominazione d’Origine Protetta, il disciplinare di questo formaggio semigrasso, stagionato a pasta dura, cotta, ne limita la produzione in un’area geografica definita, a sud del Po, nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, toccando anche parte delle province di Bologna e Mantova.
Fino ai primi del ’900 il formaggio si otteneva dal latte della Reggiana rossa, introdotta dai Longobardi, soppiantata poi dalla vacca Frisone perché più produttiva.
L’Appennino Modenese ha sempre avuto, nel corso dei secoli, una grande importanza nei traffici tra la Pianura Padana e la Toscana: verso la Lucchesia da un lato e verso la piana di Pistoia dall’altro.
Nel Medioevo presero il nome di vie romee le strade che i viandanti percorrevano verso Roma, la città che, da sempre, ha costituito una delle principali mete di pellegrinaggio della cristianità occidentale. Ricca di storia, cultura e tradizioni, questa antica via di comunicazione evoca ancora oggi un grande fascino.
Tra i sassi dei muretti a secco e l’acciottolato consumato dal calpestio dei cavalli e dai viandanti, sono racchiuse storie antiche e arcane.
L’itinerario, percorribile in auto, a piedi o in MTB, si sviluppa sulla destra del fiume Panaro, attraversando il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, caratterizzato dalle singolari e imponenti guglie arenacee e raggiunge Montese e Fanano, passando per gli affascinanti panorami di Maserno, Castelluccio, Rocca Corneta e Trignano.