Nell’area del Gal Taburno le imprese artigiane, insieme alle aziende dell’agroalimentare, sono il cuore pulsante dell’economia locale e sono ancora tantissimi i laboratori che producono manufatti di antica memoria ma di notevole attualità per pregio di fattezze. La creazione e lavorazione di marmo, pietra, stoffa e l’intreccio di cesti avviene ancora secondo un processo non standardizzato nel quale, di regola, ciascun prodotto è un pezzo unico in quanto lavorato singolarmente. Molto spesso famiglie di artigiani si sono tramandate la professione di generazione in generazione, mantenendo merceologie specializzate e garantendo alla clientela un alto livello di ricerca e qualità.
Si trovano così, ancora oggi, botteghe e negozi caratteristici, con ambienti e arredi storici, che conservano le tradizioni artistiche e culturali di un tempo.Proprio per questo i prodotti dell’artigianato di pregio realizzati nel territorio del Taburno hanno una valenza anche di identità storica di un certo patrimonio culturale, valore aggiunto non sempre facilmente quantificabile, seppur in continua “rivisitazione” e alla ricerca di nuovi percorsi per un artigianato rivolto non solo al passato, ma anche a nuove opportunità e richieste dei mercati di riferimento.
Nell’ultimo quinquennio l’arte dei maestri artigiani ha visto una rinascita, a causa infatti della globalizzazione e della omologazione dei consumi da parte dei clienti, l’artigianato tipico aveva subito un forte contrappasso. Una tradizione locale quella dell’artigianato che deriva appunto dalla storia e l’itinerario seguente parla appunto di questo. Il territorio sannita è stato sin dall’antichità luogo di conquista, numerosi i popoli che ne hanno calpestato le terre lasciando in eredità saperi e sapori. Sanniti e Longobardi hanno nei secoli plasmato il territorio consentendo alle popolazioni locali non solo di sopravvivere ma anche di distinguersi e primeggiare in settori come quelli dell’agricoltura e dell’artigianato.
Il popolo che più degli altri ha influenzato il territorio del Taburno è stato quello Longobardo, tanto che nel 2011 la città di Benevento è stata inserita nella lista del patrimonio Unesco quale città Longobarda. In molti borghi rurali, come Solopaca, Frasso Telesino e Sant’Agata De’ Goti, ancora oggi si può notare l’influenza di questa cultura. Il Sentiero proposto percorribile a piedi, in auto, bicicletta e cavallo è lungo circa ventisette chilometri, articolato in cinque tappe con partenza dal comune di Airola dove è collegato con il sentiero “Spirito Pellegrino” e prosegue verso Moiano, Sant’Agata De’ Goti, Frasso Telesino e Solopaca.