Portrait of happy couple hiking in the countryside at summer
Abbiamo già affrontato questi temi in diversi articoli, che ci hanno permesso di costruire un quadro piuttosto completo sui molteplici benefici di uno stile di vita basato sul cammino.
Il cuore è uno dei primi beneficiari di questa attività, infatti sono proprio coloro che si muovono a piedi regolarmente percorrendo una media distanza ogni giorno, statisticamente vedono diminuirsi in modo drastico i rischi di avere patologie all’apparato cardiovascolare.
Ecco perché è consigliato assumere uno stile di vita di questo tipo, specialmente per soggetti più avanti con gli anni, perché maggiormente rischi a causa degli effetti dell’invecchiamento.
Altre ricerche hanno confermato come camminare abbia effetti preventivi sull’insorgere di una patologia come il diabete.
Anche in questo caso i ricercatori rimasero stupiti di come una moderata attività fisica basata sul cammino regolare potesse inibire l’insorgere di questa patologia.
Infatti gli esperimenti condotti su gruppi di persone dagli stili di vita diversi – un gruppo di sedentari e l’altro di moderatamente attivi – hanno riportato grandi differenze nell’insorgenza del diabete, con differenze anche del 50 – 60%.
Lasciamo immaginare a voi quale dei due gruppi abbia avuto le percentuali più base della malattia
Questo articolo lo abbiamo scritto perché ci siamo trovati di fronte ad una ricerca che ha il merito di tirare le somme di tutte le precedenti.
Gli studi computi dal Dott. David Hupin e dalla sua equipe hanno mostrato come siano sufficienti 15 minuti di camminata veloce al giorno per incrementare l’aspettativa di vita di diversi anni.
Il gruppo di ricerca dell’Ospedale Universitario di Saint-Etienne, sostiene che un’adeguata attività fisica dopo i 60 anni riduce il rischio di mortalità fino a un terzo.
Il ricercatore di Sant-Etienne, per condurre i suoi studi, si è basato sulle ricerche che riguardano appunto l’apparato cardiovascolare e l’insorgenza del diabete, e una terza ricerca che attribuisce al cammino regolare effetti preventivi contro l’insorgenza dell’Alzheimer e del cancro.
Alla luce di tutti questi dati il Dott. Hupin ha condotto un primo studio, durato ben 12 anni, su un gruppo di 1.011 cittadini francesi di età superiore ai 65 anni.
Una seconda ricerca ha preso in considerazione un campione ancora più esteso, di ben 122.417 partecipanti di varie nazioni, tutti over 60, seguiti per dieci anni.
Uno degli elementi centrali della ricerca è stato il parametro MET (Metabolic Equivalent of Task), ovvero il quantitativo di energia (o calorie) speso per ciascun minuto di esercizio fisico svolto (stare fermi su una sedia corrisponde a 1 MET).
Questo parametro ha permesso di valutare quanti minuti di attività fisica (e di quale intensità) fossero necessari per ottenere dei benefici dell’organismo.
Infatti i partecipanti all’esperimento sono stati divisi in diversi gruppi proprio sulla base dello stile di vita più o meno attivo, calcolato utilizzando l’indice MET, i gruppi erano così suddivisi:
I dati finali di questa ricerca sono stati stupefacenti, infatti dalla comparazione tra il gruppo degli inattivi con quello delle altre categorie si è riscontrato che rischio di mortalità si riduceva drasticamente in funzione dell’aumento dell’attività fisica.
Ponendo come punto di partenza gli inattivi, ecco il calo di mortalità degli altri gruppi :
Come ha sottolineato il team di ricerca capitanato dal Dott. Hupin:
Questi due studi mostrano che più attività fisica praticano gli anziani e maggiore è il beneficio per la salute.
Lo scarto maggiore in termini di benefici è ottenuto da chi pratica scarsa attività fisica, con chi svolge livelli medi ed elevati che ottiene soltanto piccoli incrementi rispetto a loro.
Abbiamo scoperto che il livello minore di attività fisica, che rappresenta circa metà della quota raccomandata, è stato associato a una riduzione del 22% del rischio di mortalità negli anziani confrontato con quello degli inattivi.
Questo livello equivale a 15 minuti di camminata veloce al giorno. La fascia di attività fisica consigliata è quella dei mediamente attivi, ovvero compresa tra i 500 e i 1000 MET.
Questo perché un regime moderato di cammino giornaliero porta ad un consumo energetico e di calore 6 volte superiore a quello che – nella stessa unità di tempo – si otterrebbe con un’attività intensa.
Quanto detto appena adesso è doppiamente positivo, perché oltre al maggior beneficio costituisce al contempo un obbiettivo decisamente più raggiungibile per ogni over 60.
Infatti per raggiungere quel livello di attività fisica, ha concluso il Dott. Hupin, sarebbe sufficiente dedicarsi ai 150 minuti di cammino ogni settimana, infine il dottore conclude così:
Pensiamo che gli anziani debbano progressivamente incrementare la propria attività fisica quotidiana anziché cambiare in maniera radicale le loro abitudini per rispettare le raccomandazioni. Quindici minuti al giorno sono un obiettivo ragionevole per gli anziani.
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