L’intricata rete ferroviaria italiana si sviluppa per quasi 20.000 km lungo tutto il Paese.
Centinaia di treni ad alta velocità, merci e passeggeri scorrazzano su e giù per la Penisola ogni giorno.
Ma ci sono alcune linee ferroviarie, spesso lontane dalle direttrici principali, dove piccole automotrici e modesti treni regionali corrono lungo ampie vallate alpine e si inerpicano sui fianchi delle montagne.
Alcune sono delle vere e proprie opere di ingegneria costruite più di un secolo fa, quando la ferrovia ancora ricopriva una forte valenza sociale, oltre che nel mondo dei trasporti.
Abbiamo scelto le 5 linee ferroviarie più belle del nord Italia seguendo un criterio ben preciso: nessun treno turistico, nessun treno speciale, solo piccoli convogli regolari.
Sono tutti treni che si possono prendere quotidianamente con normali biglietti (a costi da treno pendolare) e che passano lungo i paesaggi più belli delle Alpi.
Incastonata tra le Alpi marittime, questo ardito collegamento transfrontaliero fu costruito negli ultimi decenni dell’Ottocento per collegare quelli che erano i capoluoghi del Regno di Sardegna: Nizza e Torino.
Il suo percorso si arrampica tra le valli Vermenagna e Roya, passando da una piccola porzione di Francia per sbucare infine sulla costa ligure a Ventimiglia.
Dal finestrino si ammira un paesaggio cangiante, che va dai ricchi boschi del fondovalle all’intensa vegetazione di conifere dell’alta valle, fino ai magnifici paesaggi del Parco Nazionale del Mercantour, costellato da roccia viva e ulivi.
Il tutto in meno di 100 chilometri.
Uno scorcio invernale della Val Roya. Foto di Fulvio Spada.
Oltre al Tunnel del Colle di Tenda, la linea è caratterizzata da alcune opere architettoniche impressionanti, come il viadotto elicoidale “Rivoira” nei pressi del borgo di Vernante, parte finale di una lunga galleria “a cavatappi” con cui il treno guadagna metri di altezza.
A Breil-sur-Roya un’antenna altrettanto spettacolare conduce al capoluogo della Costa Azzurra, Nizza.
> Consulta qui gli orari e tariffe della Cuneo – Nizza/Ventimiglia
La ferrovia “vigezzina” Domodossola – Locarno: questa linea a scartamento ridotto parte dal capoluogo della Val d’Ossola per inerpicarsi subito verso est, in Val Vigezzo, alla volta del confine con la Svizzera.
Il treno delle Centovalli transita su uno degli innumerevoli ponti della linea. Foto di Thomas Wenger.
Dopo aver raggiunto il borgo degli spazzacamini, Santa Maria Maggiore, con un tratto in forte pendenza, la ferrovia sfiora il Parco Nazionale della Val Grande a Malesco.
Dopo aver passato il confine, la ferrovia “cambia nome”: sul lato svizzero viene infatti soprannominata “Centovallina” grazie alle numerose valli e vallette che attraversa con gallerie, ponti e viadotti di diversa fattura.
Il tutto è circondato da piccoli borghi in pietra e una natura ricca e rigogliosa. Capolinea elvetico della ferrovia è Locarno, importante centro del Canton Ticino affacciato sul Lago Maggiore.
> Scopri gli orari e le informazioni
La Brescia – Edolo si inerpica per un centinaio di chilometri tra le vette della provincia di Brescia passando dai piatti paesaggi della pianura ai maestosi scenari del Parco naturale dell’Adamello.
Dopo aver lambito il versante orientale del Lago di Iseo, il treno inizia a salire lungo l’ampio fondovalle della Val Camonica.
Vista sulla Val Camonica e sul Lago d’Iseo. Foto di Ivan Zanotti Photo.
Il treno non raggiunge altitudini ragguardevoli – il suo capolinea Edolo è infatti a circa 700 metri sul livello del mare – ma nonostante ciò il viaggio si sviluppa lungo bellissimi panorami.
Da Breno in su, è sufficiente sporgersi sul lato destro del treno per godersi gli imponenti fianchi delle montagne dell’Adamello.
> Consulta gli orari della Brescia – Edolo
Qualche vallata più ad est un’altra ferrovia a scartamento ridotto risale due bellissime vallate trentine, collegando il capoluogo di regione alla località sciistica di Marilleva, in Val di Sole.
Dai 200 metri di Trento la ferrovia sale lentamente dapprima lungo la Piana Rotaliana, per poi toccare la Val di Non e la Val di Sole passando sulle rive del Lago di Santa Giustina.
Il Castello di Cles e il Lago di Santa Giustina, su cui corre il Treno della Trento – Malè. Foto di Luca Biada.
Dopo curve, controcurve, ponti e gallerie, la ferrovia si tuffa ripetutamente in fitti boschi dove l’asfalto è ben lontano.
Da un lato si scorge il Parco dell’Adamello-Brenta, dall’altro le cime del Parco Nazionale dello Stelvio in lontananza, davanti, il Tonale.
La salita è costante e il capolinea nord di Marilleva viene raggiunto dopo 65 km e quasi 700 metri di dislivello.
> Consulta orari e informazioni sui treni della Trento – Malè
Parte italiana del collegamento transfrontaliero con la città austriaca di Lienz, la ferrovia della Pusteria avanza lungo tutto il corso della valle prendendo lentamente quota fino ai 1.147 metri di San Candido.
Un treno per San Candido sbuca dalla fortezza di Fortezza, poche centinaia di metri dopo la sua stazione d’inizio corsa.
Lungo i binari scorrono boschi e foreste di conifere, borghi come Brunico e Dobbiaco, da cui si ha accesso diretto alle Dolomiti di Sesto e al Parco delle Tre Cime di Lavaredo.
L’importante è tenere il naso incollato al finestrino. I treni su questa tratta sono della Regione Trentino Alto Adige.
Nuovi e silenziosi, hanno un solo unico “difetto”: non si può tirare giù il finestrino per godersi tutti i profumi dell’estate altoatesina.
> Consulta info e orari sui treni della Val Pusteria
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