La Basilicata che non ti aspetti

19 marzo 2020 - 11:47

Ci sono le Dolomiti, ma non siamo in Veneto, le montagne sono rocciose ma non siamo in America. Il suo è un profilo sinuoso, tondeggiante nelle colline della Murgia, irto e verde man mano che le alture si infittiscono e si diramano ai piedi del Pollino, il gigante del Sud.

Adagiati sui dolci fianchi dei colli o incastonati sui crinali più aspri, i suoi piccoli borghi sembrano fatti apposta per essere il set ideale di un film ambientato nel passato. C’è il Parco Nazionale più grande d’Italia e una costa magniloquente, rocciosa sul versante tirrenico, sabbiosa su quello jonico.

È la Basilicata, l’antica Lucania, la regione dai due nomi, una perla verde di bellezze storico-naturalistiche. Per troppo tempo la Basilicata si è ingiustamente ritrovata tra le regioni “dimenticate” dell’Italia, nonostante non abbia nulla da invidiare alle sue “sorelle maggiori” pugliesi, campane e calabresi che ne lambiscono i confini.

Chi è stato in Basilicata capirà subito ciò di cui stiamo parlando: accanto ai paesaggi ondulati, ingialliti dal sole estivo e ai calanchi spazzati dal vento del Sud, si alternano montagne dove la vegetazione assume toni intensi e le conifere si stagliano verso il cielo con i loro profili slanciati.

Basta un rapido colpo d’occhio sul Parco del Pollino, sulla Val d’Agri, sulle Dolomiti Lucane, sulla Murgia o sulle chiese rupestri del Materano, per avere la migliore risposta a chi – scherzosamente – dice che “la Basilicata non esiste”…

Se l’Umbria è considerata il “Cuore Verde” del Centro Italia, lo stesso si può dire della Basilicata al Sud. Con un’estensione territoriale di poco inferiore ai 10.000 km2, il territorio lucano è uno tra i più protetti d’Italia: le sue 11 aree protette sottoposte a tutela ambientale e naturalistica occupano infatti circa il 30% dell’intera superficie lucana.

Un cuore verde tra Jonio e Tirreno

Una volta in Basilicata, è impossibile non innamorarsi dei suoi paesaggi. Nella parte meridionale della regione, si ergono le montagne del Parco Nazionale del Pollino, che costituiscono al contempo le vette più alte del Sud Italia, mentre poco più a nord si sviluppa il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, che racchiude le altre cime principali dell’Appennino lucano.

A est del capoluogo Potenza, le vette prima si inaspriscono assumendo geometrie spettacolari con le Dolomiti Lucane, poi tornano ad ammorbidirsi con il massiccio del Vulture, nella parte settentrionale della regione, al confine con la Puglia.

I fiumi che nascono dalle montagne della Basilicata hanno nei secoli modellato la regione scavando ampie vallate come quella del Basento – il fiume più lungo con i suoi 149 chilometri – o quella dell’Agri.

Ce n’è veramente per tutti i gusti: dall’altopiano del Vulture, con il suo ricco intreccio di boschi, sorgenti e torrenti, alla pianura alluvionale di Metaponto, affacciata sul Mar Jonio; dalle cime innevate del Lagonegrese e del Pollino, vera ossatura dell’Appennino lucano, al profilo dolce e argilloso della Murgia materana.

Camminare, pedalare, arrampicare il cuore verde del Sud

Una regione così legata alla sua natura e al suo paesaggio non può che essere percorsa con un viaggio lento, con la testa fuori dal finestrino, in bici o a piedi, sui suoi piccoli sentieri.

Il Parco del Pollino, paradiso per i camminatori, offre un’intricata rete di tratturi e mulattiere per godersi le sue montagne aspre e selvagge. Da Viggianello, sono molte le passeggiate brevi e le escursioni da fare in più giorni, partendo dal Colle dell’Impiso, da Piano Pedarreto o da Piano Ruggio, per giungere sulle cime della Serra Dolcedorme, della Serra delle Ciavole, o sulla vetta del monte che dà il nome al parco nazionale.

Le terre di Lucania si adattano anche perfettamente a ogni tipo di viaggio in bici, con itinerari che spaziano dai profili lineari delle vallate e della costa metapontina a quelli più impegnativi sulle pendici del Pollino, delle Dolomiti e del Sirino.

Nella parte settentrionale un bellissimo anello pedalabile di 85 km cinge le terre del Vulture con i suoi castelli, sui luoghi di Federico II, mentre ad Accettura parte una lunga strada che – dalle foreste delle Dolomiti Lucane – si fa via via più dolce passando per i calanchi e per le terre di Carlo Levi, fino alla costa di Policoro. Per chi ha invece una buona gamba, il luogo ideale è Rotonda, da dove parte un anello Rotonda – Piano Ruggio – Rotonda (60 km) immerso nella natura del Pollino.

La Basilicata offre anche una lunga serie di strutture amiche di ciclisti e appassionati del walking: agriturismi e masserie circondate da campi e paesaggi immacolati, piccoli alloggi nei borghi più belli, così come hotel ed eleganti residenze affacciate sul mare. Sul sito www.basilicataturistica.com sono elencate tutte le strutture più suggestive, selezionate per gli amanti di un viaggio a stretto contatto con il territorio e le persone che lo abitano.

Il 29 e 30 ottobre, a Castelsaraceno ci sarà infine il Festival della Montagna, una manifestazione per gli amanti di trekking, mountain bike, arrampicate e parapendio. Oltre alle passeggiate organizzate con le guide, alla scoperta delle vette del Pollino, ci saranno anche escursioni a cavallo, torrentismo e passeggiate con raccolta libera di castagne, il tutto accompagnato da degustazioni e eventi di carattere enogastronomico, per potersi godere al massimo le delizie del territorio

Testo di Marco Carlone, foto di Archivio Regione Basilicata

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