Recovery Plan italiano: 6,6 miliardi per rilancio di cultura e turismo sostenibile
Il Premier Draghi ha presentato questa settimana la bozza definitiva del P.N.R.R. italiano, approvata dal Parlamento in larga maggioranza, e che dovrà ora essere inviataall’Europa per l’approvazione.
Tra le voci del piano, che ha l’obiettivo di riportare l’Italia sulla via della crescita, ci sono ben 6,7 miliardi destinati alla cultura e al turismo sostenibile.
Fondi che si sommano alle centinaia di milioni di euro già stanziati per il “Piano Strategico Grandi Attrattori Culturali”.
Secondo il Ministro della Cultura Dario Franceschini, l’Italia ripartirà grazie anche al rilancio della cultura e del turismo sostenibile.
Un piano strutturato che potenzia gli interventi già messi in campo negli ultimi anni per la valorizzazione delle aree interne e del turismo attivo.
Gli investimenti permetteranno di recuperare i numerosi treni storici che attraversano alcune delle aree paesaggisticamente più suggestive del paese. Un vero patrimonio culturale e turistico del paese, che può diventare un volano per lo sviluppo di questi territori.
Infatti queste linee possono essere un’attrattiva per i viaggiatori internazionali e italiani alla ricerca di esperienze di viaggio sostenibili.
Treni a vapore ed elettrici, con carrozze antiche conservate e recuperate per accogliere i viaggiatori, che attraversano aree protette, parchi e montagne, adatti anche per il trasporto di biciclette: arterie essenziali per una mobilità sostenibile ed intermodale.
Nel piano sono previsti anche corposi investimenti per il rilancio dei cammini storici e degli itinerari culturali, che sono sempre più un asse centrale e portante del turismo italiano.
Sviluppo delle infrastrutture per la mobilità dolce e il turismo sostenibile
Tanti gli intervisti previsti, anticipati dal Ministero della Cultura, che vanno dal rilancio dei cammini francescani e benedettini, passando per il progetto di recupero dell’Antica Via Appia, fino allo sviluppo della Via Francigena del Sud.
La rete dei cammini e dei lunghi itinerari culturali, negli ultimi anni, ha fatto segnare numeri in crescita costante.
Lo scorso anno il turismo outdoor è stato l’unico a crescere nonostante la pandemia, e nei prossimi anni, la tendenza è destinata a confermarsi.
Sono già state individuate anche le tratte ferroviarie destinatarie dei progetti di riqualificazione: sono dieci e di enorme valore culturale che attraversano aree naturali di grande attrattività turistica.
C’è la Transiberiana d’Italia che attraversa i boschi del Parco Nazionale della Majella e gli altipiani d’Abruzzo, con parti di tracciato addirittura oltre i mille metri di altitudine.
La meravigliosa Ferrovia della Val d’Orcia che attraversa uno dei luoghi più caratteristici della Toscana, dal 2004 Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
In Sicilia c’è la Ferrovia dei Templi che collega Agrigento a Porto Empedocle, attraversando l’area Patrimonio Mondiale UNESCO della Valle dei Templi.
C’è poi la ferrovia dell’Irpinia tra Avellino e Rocchette, un viaggio si 118 km nel verde dell’Irpinia e la Monferrato – Asti, che attraversa la terra dei vini barbera, colline riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Culturale nel 2004
Il piano è ambizioso, ma l’obiettivo è chiaro, dare definitiva spinta ad un turismo culturale, esperienziale e naturalistico per il quale l’Italia può diventare punto di riferimento globale.
Un settore che può essere il volano per la crescita economica, ma sostenibile, di tante aree interne fino ad oggi escluse da ogni piano per il turismo.
Infatti cammini, itinerari culturali, ferrovie e ciclovie sono quelle infrastrutture di mobilità dolce e turismo attivo che sono la spina dorsale della rete nazionale di mobilità attiva e turismo sostenibile che rilancerà il territorio interno italiano.
_ Il dettaglio degli interventi è disponibile sul sito del Ministero della Cultura: