La via di Francesco in Toscana: in cammino sulle orme del Santo
Un cammino che attraversa il cuore più autentico della Toscana, toccando città, borghi, colline e montagne.
Inizia non a caso da Firenze, la culla del Rinascimento, idealepunto di partenza di un itinerario dal grande valore culturale e storico.
Dal capoluogo toscano ci si mette in cammino alla volta delle più suggestive valli toscane: la Valdisieve, il Valdarno Superiore, il Casentino, la Valtiberina e la Valdichiana.
Zaino in spalla, il percorso inizia di fronte allo splendore della Basilica di Santa Croce a Firenze, la chiesa francescana più grande del mondo.
Seguendo il corso del fiume Arno si arriva al Santuario della Verna, dove San Francesco ricevette le stigmate, passando per castelli, eremi, pievi e luoghi dove natura e misticismo si fondono, come nel caso del Monastero di Camaldoli.
Il cammino prosegue circondato da ambienti naturali prosperi e selvaggi, come le maestose foreste casentinesi, prosegue verso perle d’arte e storia come Arezzo e il borgo di Cortona, dove San Francesco fondò l’Eremo Le Celle.
Un viaggio a piedi immersi nella natura, quella propria intima e spirituale e quella incontaminata che ricopre valli e rilievi della Toscana, in cui non mancano occasioni di gustare prodotti enogastronomici locali che di tappa in tappa deliziano il cammino.
Venticinque tappe che sono scrigni di storia, fede, arte e buona cucina abbracciate da suggestivi panorami naturali.
Ipl sistema sentieristico che si sviluppa tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo è articolato in 3 diverse sezioni, connesse fra loro:
- Firenze – La Verna, che prevede una direttrice nord che passa per la Consuma e una sud che passa da Vallombrosa e Poppi
- La Verna – Anghiari, che si compone di una direttrice est che passa da Pieve Santo Stefano e Sansepolcro e una ovest da Caprese Michelangelo e Anghiari – Cortona
- Ci sono poi i tratti che si collegano oltre regione al cammino di San Francesco da Rimini a La Verna e a quello umbro.
Cammino di Francesco: la direttrice nord dal Passo della Consuma
_ TAPPA 1 – da Firenze a Pontassieve
Si parte dalla Basilica di Santa Croce a Firenze, nella quale si trovano opere che ritraggono la vita di San Francesco e che portano la firma del Brunelleschi, Giotto e Donatello.
Superata la più grande chiesa francescana al mondo si continua lungo la sponda destra del fiume Arno fino al Parco Enzo Pazzagli, un giardino costellato da opere dell’omonimo artista.
Durante la tappa si attraversano Sant’Andrea a Rovezzano e il suo antico mulino, antichissimi luoghi di culto come la Pieve di San Giovanni a Remole in località Le Sieci, fino a Pontassieve con i numerosi edifici di pregio storico e religioso.
_ TAPPA 2: da Pontassieve al Passo della Consuma
Da Pontassieve, attraverso il ponte mediceo sulla Sieve, si arriva a San Francesco, frazione di Pelago, dove sorge l’omonima chiesa. Tra colline e natura il cammino conduce a Diacceto dove sorge la Pieve di San Lorenzo.
Ricordata fin dal XI secolo con il nome di San Jerusalem, conserva una preziosa opera in terracotta che rappresenta la Madonna col Bambino, attribuita alla mano di Giovanni della Robbia.
Il cammino prosegue tra antichi poderi e castelli, tra i quali quello di Ferrano, e boschi di querce e conifere, per poi raggiungere il borgo di Consuma, diviso tra il comune di Pelago (FI) e quello di Montemignaio (AR), dove l’omonimo valico, il Passo della Consuma, collega il Valdarno Superiore con il Casentino.
Le locande del posto servono piatti arricchiti dai prodotti genuini del territorio, come la famosa schiacciata della Consuma.
_ TAPPA 3: dal Passo della Consuma a Stia
La tappa casentinese si snoda tra panorami montani. Il percorso scende verso valle attraverso maestose pinete, abetine e castagneti, a stretto contatto con la natura selvaggia.
S’incontrano le piccole frazioni di Gualdo e Castel Castagnaio, che affondano le radici nel periodo etrusco.
A Castel Castagnaio sorgeva un antico tempio etrusco, rimpiazzato poi da uno romano e sulle cui fondamenta venne eretto uno dei castelli di proprietà della potente casata dei conti Guidi.
La tappa si conclude nel borgo medievale di Stia, dominato da una delle residenze dei conti Guidi, il Castello di Porciano.
_ TAPPA 4: da Stia a Camaldoli
Si parte da Stia e si entra nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, un’area naturale boscosa che ospita una ricca fauna selvatica, fra le più incontaminate in Italia.
Lungo l’itinerario si possono osservare la chiesa di San Biagio in località Ama, esempio di architettura romanica fra i più importanti del Casentino, il piccolo borgo di Lonnano, dove si possono gustare le ricette tipiche della cucina toscana come la scottiglia, il cosiddetto cacciucco di carne.
La tappa si conclude a Camaldoli, oasi di verde e di pace, con il monastero appartenente all’ordine benedettino e il sacro eremo. Qui si trova anche un’antica farmacia che vende prodotti cosmetici, alimentari, liquori e vini realizzati secondo le tradizioni monastiche.
_ TAPPA 5: da Camaldoli a Badia Prataglia
Da Camaldoli si sale tra i maestosi boschi del Parco fino al rifugio Cotozzo, prezioso punto di ristoro dopo la salita. La tappa alterna sentieri immersi nella foresta a tratti più panoramici fino ad arrivare a Badia Prataglia, quasi al confine tra Toscana e Romagna e punto finale della tappa.
Questo piccolo paese ha origine alla fine del X secolo, quando alcuni monaci benedettini fondarono l’Abbazia di Santa Maria Assunta.
Qui si trova anche l’arboreto più antico d’Italia e il Museo Forestale Carlo Siemoni, con specie anche esotiche di particolare interesse.
_ TAPPA 6: da Badia Prataglia a La Verna
Attraverso la selvaggia e aspra Valle Santa, tra praterie, calanchi e gole anguste, s’incontra la Traccia della Madonna, segno impresso nella pietra della Vergine pervaso di mistero e leggenda.
Più avanti s’incontrano le piccole quanto suggestive frazioni di Frassineta, con la deliziosa chiesetta di Sant’Egidio e la Madonna delle sette spade e dei sette dolori, e di Rimbocchi, nelle cui vicinanze le formazioni geologiche denominate Marmitte dei Giganti, offrono un vero spettacolo naturale.
In questa zona si preparano squisiti tortelli alla lastra, oltre al pane, i dolci e biscotti artigianali.
La tappa si conclude al cospetto del santuario francescano della Verna, che si svela con tutto il suo fascino, arroccato su un sperone di roccia a più di 1100 metri di altitudine. Qui, secondo la tradizione, il 14 settembre del 1224 San Francesco ricevette le stigmate.
_ Cosa vedere:
Parco Enzo Pazzagli
Gualchiere di Remole
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
Il monastero e l’eremo di Camaldoli
Cammino di Francesco: direttrice sud per Vallombrosa e Poppi
_ TAPPA 1 – da Firenze a Rignano sull’Arno
Si parte dalla Basilica di Santa Croce e si segue la sponda sinistra dell’Arno, passando per il parco dell’Albereta, dirigendosi poi verso Rimaggio, frazione di Bagno a Ripoli.
Proseguendo si incrocia il primitivo sito, oggi in stile neoromanico, della chiesa di Santo Stefano a Paterno che conserva un affresco della Vergine con l’Angelo, opera della scuola fiorentina del XV secolo, passando poi vicino all’antico Spedale del Bigallo, edificio storico fondato nel 1214, oggi come allora dedicato all’accoglienza di pellegrini e viandanti.
Superando la selletta del Monte Cucco si giunge a Rignano sull’Arno, paese di origini medievali con edifici storici e religiosi di particolare pregio, come la millenaria Pieve di San Leolino.
_ TAPPA 2: da Rignano sull’Arno a Vallombrosa
Superando l’antico ponte di San Clemente, conosciuto anche come il Ponte a Rignano e costruito sulla storica Via Cassia Adriana, si lascia Rignano sull’Arno per immergendosi nella campagna toscana.
Si cammina nel cuore della Vladarno fino alla Pieve di San Pietro a Pitiana, nel comune di Reggello, circondata da panorami ritmati da vigneti e uliveti.
La tappa termina all’abbazia di Vallombrosa. Splendida e imponente, fu fondata nel 1036 per volere del monaco benedettino San Giovanni Gualberto.
L’edificio si trova nella foresta di Vallombrosa, area verde famosa in tutta la penisola, creata e governata nei secoli dai monaci.
_ TAPPA 3: da Vallombrosa a Montemignaio
Si prosegue nella foresta di Vallombrosa superando le pendici del Pratomagno.
Al di là del crinale del massiccio montuoso, spartiacque naturale tra il Valdarno e il Casentino, si trova il castello di Montemignaio che chiude la tappa, tra incantevoli scorci panoramici sulle vallate, spettacoli naturali a cui la rigogliosa vegetazione dei rilievi lascia talvolta il posto.
Superando il passo Croce Vecchia si lascia l’area fiorentina e si entra in quella aretina, per giungere al borgo montano fortificato di Montemignaio che fu proprietà di una delle più importanti casate d’Italia, i conti Guidi.
_ TAPPA 4: da Montemignaio a Poppi
Tappa da castello a castello, dal piccolo quanto suggestivo castello di Montemignaio al castello di Poppi, entrambi appartenuti alla potente famiglia dei conti Guidi.
Il percorso lascia il borgo di Montemignaio procedendo verso la cappellina della Maestà di Picche, passando per un antico ponte romanico.
Di fortezza in fortezza, un altro borgo fortificato sorprende il viandante a circa metà del percorso, il castello di Castel San Niccolò, arroccato su un’altura e un tempo proprietà dei Guidi.
Il castello dei conti Guidi appare, imponente e intatto così come quando venne edificato.
Conosciuto anche come il castello di Poppi, fu testimone della battaglia di Campaldino, lo scontro tra guelfi e ghibellini che ebbe luogo nel 1289, a cui prese parte anche Dante Alighieri
_ TAPPA 5: da Poppi al Santuario di Santa Maria del Sasso (Bibbiena)
Da uno dei Borghi più Belli d’Italia, Poppi, l’itinerario si biforca sulle due sponde del fiume Arno, per poi ricongiungersi poco prima di Bibbiena.
Una tappa breve che tocca il borgo di Poppi e il suo castello, che al suo interno accoglie 25.000 volumi antichi nella biblioteca Rilliana, l’abbazia San Fedele, la chiesa Propositura dei Santi Marco e Lorenzo e l’oratorio della Madonna del Morbo.
Alla fine della tappa il borgo medievale di Bibbiena, costellato di palazzi signorili come palazzo Dovizi e luoghi di culto come l’oratorio dedicato a San Francesco. A poca distanza si trova il santuario di Santa Maria del Sasso, complesso religioso elevato a dignità di basilica minore nel 1942, che conserva la statua lignea Madonna del Buio.
_ TAPPA 6: dal Santuario di Santa Maria del Sasso (Bibbiena) a La Verna
Dall’unico edificio rinascimentale in Casentino a fregiarsi del titolo di monumento nazionale, il Santuario di Santa Maria del Sasso, il percorso prosegue circondato dai verdeggianti paesaggi casentinesi, fino ad incrociare il castello di Sarna, borgo fortificato alle porte del Parco delle Foreste Casentinesi.
Si giunge poi a Croce di Sarna, dove si trova una croce in legno nel punto in cui il sentiero piega verso il Santuario della Verna.
_ Cosa vedere:
Santuario di Santa Maria del Sasso
Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Santuario francescano della Verna
Castello dei conti Guidi
Castel San Niccolò
Castello dei conti Guidi
L’abbazia di Vallombrosa
Cammino di Francesco: direttrice est
per Pieve Santo Stefano e Sansepolcro
_ TAPPA 1 – da La Verna all’eremo di Cerbaiolo (Pieve Stano Stedano)
Dal Santuario della Verna e dalle foreste sacre del Casentino si cammina verso l’Alta Valle del Tevere.
Sulle orme di San Francesco, lungo la via che lo condusse ad Assisi, si continua a camminare fino al Monte Calvano (1254 mt), il punto più alto del cammino. L’itinerario procede tra valichi e cime fino al Monte Penna e ai pascoli verdeggianti del Pratomagno.
Il percorso scende poi verso la Pieve Santo Stefano, quasi al confine tra Toscana, Umbria e Romagna, conosciuto anche come Città del Diario, per gli antichi documenti cartacei conservati nell’Archivio Diaristico Nazionale e celebrati dal Piccolo museo del diario.
La tappa termina presso l’antico eremo di Cerbaiolo, edificio sacro donato a San Francesco ed abitato dai frati minori francescani dal 1216 al 1783.
_ TAPPA 2: dall’eremo di Cerbaiolo a Montagna (Sansepolcro)
Dall’impervio romitorio di Cerbaiolo, mistico e selvaggio come il Santuario della Verna, si prosegue verso il borgo di Piero della Francesca, Sansepolcro, attraverso la riserva naturale dell’Alpe della Luna.
Si supera la Ripa della Luna, parete che tocca oltre i 1400 metri di quota, conquistando il punto più alto della riserva.
La tappa termina in località Montagna, piccola frazione di Sansepolcro ai piedi del gruppo montuoso dell’Alpe della Luna, in cui si possono visitare la chiesa di San Michele Arcangelo e la cappella del Beato Ranieri, intitolata al frate francescano di Sansepolcro.
_ TAPPA 3: da Montagna a San Sepolcro
Dal piccolo paese di Montagna si prosegue fino al convento di Montecasale, ex fortezza militare trasformata dall’ordine dei camaldolesi in uno spedale per i pellegrini e donato nel 1213 a San Francesco e ai frati francescani che qui vi rimasero fino al 1268.
Passando per il sito di ritrovamenti preistorici denominato Gorgo del Ciliegio, dove il torrente Afra forma un bucolico scorcio, si raggiunge Sansepolcro.
Antico borgo, fra le sue mura sono custoditi palazzi storici di particolare pregio, nonché le opere di Piero della Francesca che qui ebbe i natali, ed edifici sacri come la chiesa di San Francesco, votata al culto francescano.
_ TAPPA 4: da Sansepolcro ad Anghiari
Da Sansepolcro si raggiunge in pochi chilometri Anghiari, meta finale della via di Francesco in Valtiberina.
Percorrendo questa breve tappa si costeggia il fiume Tevere e si attraversa la piccola frazione di Sansepolcro. Proseguendo il cammino si arriva poi a Gricignano, paese di particolare devozione a San Francesco e si incontra la pieve romanica di Santa Maria a Corsano, in località San Leo, ornata da una splendida Madonna del Latte del ‘300.
Dopo aver superato il Castello di Sorci, piccola fortificazione ispirazione di grandi opere, come nel caso del celebre film comico “Non ci resta che piangere” con Troisi e Benigni, si arriva ad Anghiari, uno dei Borghi più belli d’Italia noto per la sua ricchezza architettonica e artistica.
_ Cosa vedere:
Pieve romanica di Santa Maria a Corsano
Santuario francescano della Verna
Pieve Santo Stefano
Piccolo museo del diario
Convento di Montecasale
Cammino di Francesco: direttrice ovest
per Caprese Michelangelo e Montauto
_ TAPPA 1 – da La Verna a Caprese Michelangelo
Dal Santuario La Verna, si attraversa Chiusi della Verna per fare poi ingresso nella Valtiberina.
Tra i verdi monti ricoperti da secolari faggete si incontra l’Eremo della Casella, costruito sulla cima del monte Foresto in memoria dell’ultimo saluto di San Francesco a La Verna. Immersi nei bei paesaggi dell’Alpe di Catenaia, si arriva a Caprese Michelangelo, cuore della cosiddetta “piccola valle di Dio”, che contende a Chiusi della Verna il ruolo di terra nativa di Michelangelo Buonarroti.
Nel suo antico castello si trova la casa natale e il Museo Michelangiolesco. Terra dai sapori autentici, il Marrone DOP si raccoglie nei suoi bei castagneti e i prodotti del sottobosco come funghi e tartufi.
_ TAPPA 2: da Caprese Michelangelo a Anghiari
Dalla terra del Genio del Rinascimento, Caprese Michelangelo, si prosegue verso il castello di Montauto, incontrando bei paesaggi rurali ed edifici sacri. Si passa per la frazione di San Cristoforo e dalla chiesa di San Paolo, per poi raggiungere il borgo agreste Selva Perugina, da cui a poca distanza sorge circondato dai castagni il santuario Madonna della Selva.
Al limitare della riserva naturale dei Monti Rognosi, l’itinerario passa vicino al castello di Montauto edificato nel XII secolo in posizione dominante sui territori circostanti. Qui Francesco, ospite della famiglia, soggiornò più volte durante i viaggi da La Verna ad Assisi.
Testimonianze dedicate al santo, il tabernacolo e la sorgente di San Francesco, avvertono che si è prossimi a raggiungere il borgo medievale di Anghiari, terra della celebre battaglia tra l’esercito fiorentino e quello milanese.
_ Cosa vedere:
Caprese Michelangelo
Chiesa della Croce
Chiusi della Verna
Alpe di Catenaia
Casa natale e il Museo Michelangiolesco
Verso le vie di Francesco in Umbria
_ TAPPA 1 – da Bertine a Chiesa di Petretole
Si tratta di una tappa di raccordo del tratto La Verna-Anghiari con le vie di Francesco in Umbria.
L’itinerario si interseca in località Bertine, tra Sansepolcro e Anghiari, per poi snodarsi lungo il confine toscano umbro, coinvolgendo sia l’una che l’altra regione prima di immettersi definitivamente in terra umbra.
In pochi passi si supera il confine, ritrovandosi alla scoperta delle belle colline umbre e di un luogo sacro, il Monastero del Santissimo Crocifisso e di Santa Maria, dove secondo leggenda San Francesco avrebbe sostato in predicazione davanti all’immagine del crocifisso.
Si arriva poi a Citerna, paese di suggestiva bellezza e di avvenimenti miracolosi attribuiti a San Francesco, mentre la chiesa a lui intitolata è custode di una ricca raccolta d’arte sacra, fra cui la Madonna col Bambino in terracotta di Donatello.
Dopo un breve tratto in territorio umbro si rientra in Toscana nel borgo di Monterchi, noto per essere uno dei luoghi di Piero della Francesca.
Nella cappella di Santa Maria a Momentana è infatti conservata la Madonna del Parto.
_ Cosa vedere:
Monterchi
Valtiberina
Verso le vie di Francesco da Anghiari a Cortona
_ TAPPA 1: da Anghiari ad Arezzo
Superata Anghiari, scendendo dal colle su cui sorge, ci si trova davanti alla pieve di Santa Maria alla Sovara. Chiesetta in pietra le cui origini risalgono al XI secolo.
Lungo questa tappa si incrociano le chiese rurali di San Biagio in località Valialle e quella di Santa Maria Assunta. Si incontrano poi le affascinanti rovine dell’antico Castello dei Tarlati di Pietramala, per giungere al santuario della Madonna del Giuncheto.
Si arriva poi ad Arezzo, con la piazza Grande, i suoi eleganti palazzi e gli edifici religiosi come il Duomo, che conserva alcuni capolavori di Andrea Della Robbia e Piero della Francesca, e la Basilica di San Francesco, che custodisce un tesoro d’arte sacra, il famoso ciclo di affreschi del grande pittore biturgense, Storie della Vera Croce.
_ TAPPA 2: da Arezzo a Castiglion Fiorentino
Arezzo è circondata dalla Valtiberina, dal Casentino, dal Valdarno, dalla Valdichiana, e da qui il cammino va verso la pianura. Si cammina attraverso il Bosco di Sargiano, area naturale protetta di interesse locale che custodisce un ex convento francescano, che si erge dalla vegetazione.
Lungo la tappa s’incontrano il Castello di Policiano, la chiesa di San Quirico alla Sassaia a Rigutino alle pendici del monte Lignano fino ad arrivare a Castiglion Fiorentino, dove svetta La torre del Cassero di origine medievale.
Il centro è ricco di palazzi storici e luoghi di culto, fra cui la chiesa romanica di San Francesco che nasconde tesori d’arte sacra come gli affreschi che ritraggono scene di vita del santo.
Arte e storia si apprezzano fra i graziosi vicoli, come i sapori autentici a tavola. La Valdichiana dà il nome alla razza bovina chianina, eccellenza della tradizione culinaria locale.
_ TAPPA 3: da Castiglion Fiorentino a Cortona
Un’ultima tappa ricca di perle storiche e sacre quella che conduce alla superba e inespugnabile Cortona.
Uscendo dall’abitato di Castiglion Fiorentino, a far da cornice l’inconfondibile profilo del castello di Montecchio Vesponi, immortalato dal Beato Angelico in alcuni suoi quadri e dall’immacolato impatto medievale.
Camminando circondati dalle suggestive colline della Valdichiana, non solo il placido e stupendo paesaggio è pronto a stupire, ma gli olivi centenari celano testimonianze etrusche di età arcaica e il cammino ne intercetta una di particolare valore, la tomba di Mezzavia.
Il tumulo è parte del parco archeologico di Cortona ed è solo il preludio al viaggio nel mondo etrusco, che culmina nel MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona, nel cuore del centro storico.
Prima di giungere nella splendida città di Cortona, un luogo immerso nella natura dove il silenzio si mescola al misticismo, arricchirà di spiritualità e pace ogni passo, il duecentesco eremo delle Celle.
Lontano dal mondo più conosciuto e lontano dal tempo, è il primo convento costruito da San Francesco nel quale, al tramonto della sua vita, dettò il suo testamento.
Dalle falde del monte Sant’Egidio, risalendo la stretta valle dove si trova l’eremo, uno dei borghi più belli della Toscana, Cortona, chiude il cammino con tutta la sua magnificenza.
Set cinematografico di vari film, è l’essenza del buon vivere toscano, oltre a un enorme patrimonio storico e artistico, sole, atmosfera, autenticità e un’ottima enogastronomia.
_ Cosa vedere:
Basilica di San Francesco
Bosco di Sargiano
La razza chianina
Castello di Montecchio Vesponi
MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona
Informazioni utili:
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