Una foto della "Casa di Montalbano" che si trova a Punta Secca - Foto di Massimo Piacentino
“Penso al paradiso: il paesaggio rasenterebbe la sicilianità visiva, che pace! Montalbano me lo immagino disoccupato, circondato da un placido volteggiare di anatre e una tazzina di caffè fumante.”
Andrea Camilleri
Il commissario Montalbano ha esordito con il suo primo episodio nel 1999.
La prima di una lunghissima serie di fortunati episodi dal titolo: “Il ladro di merendine”, interpretato da un ancora poco conosciuto Luca Zingaretti.
Dal quel lontano 1999 sono stati molti altri film, permettendo al commissario creato dalla penna di Andrea Camilleri di raggiungere un pubblico complessivo di oltre un miliardo di telespettatori.
Montalbano e stato trasmesso in Sudamerica, in Asia, in Australia, in Europa, per un totale di 65 Paesi nel mondo, portando il dialetto siciliano ovunque.
Don Giovanni impenitente e buongustaio ineccepibile, il commissario Montalbano, certo il più riuscito dei personaggi di Andrea Camilleri, si muove agevolmente tra una indagine e un arancino.
Spesso lo vediamo mentre sorseggia un bicchiere di vino nella terrazza di casa, oggi visibile dall’esterno a Punta Secca e meta di migliaia di visitatori a caccia di scenari memorabili.
Effettivamente il Commissario non lo si può non amare: la sua letteratura trasuda di cultura e di archetipi antichi, dietro la trama gialla poi, c’è molto altro, quasi una visione di vita che diventa una filosofia di vita…
I luoghi del commissario Montalbano sono quelli della Sicilia meridionale con i paesini bianchi, i quartieri arabi, le chiese barocche, i palazzi storici, le meravigliose ville, i templi antichi.
E’ la Sicilia degli spazi aperti, della natura selvaggia, del vento e delle spiagge lunghe e sabbiose.
Come sanno gli estimatori del Montalbano letterario, i luoghi in cui si svolgono le vicende del commissario, hanno spesso nomi di fantasia, ma solo i nomi però, perché questi posti esistono eccome.
Vigàta è la città immaginaria siciliana in cui sono ambientate le indagini del commissario, nell’altrettanto immaginaria provincia di Montelusa.
La città corrisponde nella realtà a Porto Empedocle, città natale di Camilleri, in provincia di Agrigento.
In un’intervista, Camilleri dichiara che Vigàta in realtà non è altro che il cortile della scuola frequentata da giovane.
In questo luogo, nelle pause di metà mattinata ed all’uscita da scuola in attesa delle corriere, i ragazzi dei paesi vicini raccontavano le storie dei propri paesi.
Dall’unione di tutte queste storie prende corpo il paese immaginario che Camilleri battezzerà Vigata, ispirandosi per il nome alla vicina Licata.
“Vigàta in realtà è Porto Empedocle; ora, Porto Empedocle è un posto di diciottomila abitanti che non può sostenere un numero eccessivo di delitti, manco fosse Chicago ai tempi del proibizionismo: non è che siano santi, ma neanche sono a questi livelli.
Allora, tanto valeva mettere un nome di fantasia: c’è Licata vicino, e così ho pensato: Vigàta. Ma Vigàta non è neanche lontanamente Licata. È un luogo ideale, questo lo vorrei chiarire una volta per tutte”.
La nostra giornata alla ricerca del Commissario potrebbe iniziare proprio da casa sua, a Marinella, ovvero la spiaggetta di Punta Secca, una frazione di Santa Croce Camerina.
Se la stagione lo permette, potremmo anche fare una nuotata, proprio come il nostro commissario, prima di cominciare una delle sue lunghe giornate.
La famosa dimora del Commissario più celebre d’Italia, ormai meta di pellegrinaggio di molti turisti, si apre sulla piazzetta antistante la Torre degli Scalambri, eretta alla fine del XVI secolo.
Siamo sulla costa della provincia di Ragusa, dalle acque incredibilmente cristalline.
Qui d’estate non è impossibile incontrare Luca Zingaretti, che con la sua famiglia viene a trascorrere qualche giorno di vacanza.
L’attore è davvero innamorato di questo angolo di Sicilia, tanto che, nel giugno del 2012, si è sposato nel castello di Donnafugata, nobile dimora tardo ottocentesca che nella fiction è la villa del boss Balduccio Sinagra.
Dopo esserci asciugati al sole, raggiungiamo il commissariato di Vigàta, ovvero andiamo a Scicli, in Piazza Italia, per la precisione.
Scicli è una cittadina barocca, molto bella, fate una passeggiata per rendervene conto magari gustando una granita od un arancino.
La barocca Scicli, decretata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, merita una visita in tutta tranquillità per ammirare chiese e palazzi abbelliti da sculture, fregi, mascheroni.
Nella chiesa di San Giovanni Evangelista c’è il dipinto noto come “Cristo in gonnella”, perché il Cristo crocifisso ha una curiosa veste dalla vita in giù simile ad una gonna.
Il dipinto fu portato a Scicli dalla famiglia di Don Girolamo Ribera di origine Spagnola.
Il commissariato è in realtà il bell’edificio del Comune che ospita la stanza del Questore e l’ufficio del Sindaco.
Oltre agli esterni del commissariato, a Scicli c’è anche il set della Questura di Montelusa, ovvero Palazzo Iacono.
Ma è arrivato il momento per il primo sopralluogo.
Iniziamo la nostra esplorazione da Mànnara.
Percorriamo la strada costiera, panorama delizioso, in direzione di Donnalucata e arriviamo nei pressi di Sampieri.
La scogliera del Pisciotto, poco a est di Sampieri si trova la fornace Penna, ovvero la Mànnara, che sorge in un luogo isolato e affatto mal frequentato.
Ma è quasi ora di pranzo, è il caso di fare una visitina alla Trattoria da Calogero, ovvero La Rusticana, a Ragusa Ibla (ma non è obbligatoria, il commissario non se la prende se volete cambiare trattoria, c’è l’imbarazzo della scelta).
Dopo aver gustato i prelibatissimi piatti, meglio fare una bella passeggiata per il centro storico di Ragusa Ibla, ovvero Vigàta, nella finzione televisiva.
Passeggiando capiteremo senz’altro nella piazza principale, dove sono state girate numerose scene.
Qui c’è la monumentale scalinata che porta alla Cattedrale di San Giorgio.
Un’altra scalinata, quella lunghissima di Santa Maria delle Scale, ci porta a godere del panorama magnifico del quartiere medievale di Ibla, distrutto da un terrificante terremoto nel 1693 e ricostruito in stile barocco.
Nella barocca Noto è stato ricostruitoil carcere di Vigata.
L’imponente Convento di San Tommaso, che ospita la casa circondariale della città netina, è un luogo che spesso il Commissario deve frequentare: gli toccherà accompagnare anche Pasquale il figlio di Adelina, la sua cameriera.
Anche palazzo Nicolaci e la chiesa di Montevergini fanno parte dell’immaginario cinematografico insieme alla magnifica Cattedrale di San Nicolò, a palazzo Ducezio.
Così come la loggia dell’antico Mercato di via Rocco Pirri, appaiono negli episodi “Una faccenda delicata” e “La piramide di fango”.
Un altro luogo imperdibile anche per la sua bellezza è la barocca Modica: visiteremo il magnifico Duomo di San Giorgio e immagineremo Montalbano attendere l’amata Livia che arriva con la corriera.
Poco distante, sulla monumentale scalinata, sarà come incontrare il dottor Pasquano.
La giornata è volata, non ci resta tempo per vedere anche Villa Criscione (la masseria fortificata set dell’abitazione dell’ingegnere Luparello) e l’Eremo di Santa Giuliana (un convento del ‘500, oggi trasformato in albergo), abitazione dove viene rinvenuta la bellissima Michela Li Calzi.
Cerchiamo di trovare un posticino per dormire e dedicare la giornata di domani a scoprire i panorami del Ragusano in libertà.
Sicuramente ci sembrerà di riconoscere anche altri luoghi della Sicilia di Montalbano, ma che se così non fosse, avremo visto comunque dei posti bellissimi.
Per queste ed altre innumerevoli location del “nostro Commissario” non resta che avventurarsi con fiducia e chiedere indicazioni.
Se poi ci perdiamo in mezzo alle campagne, poco male: i siciliani sono persone sempre gentili ed ospitali, contate pure su di loro.
Le location di Montalbano sono sparse per tuta la Sicilia ma la maggior parte della vita del commissario si svolge nel ragusano facilmente raggiungibile da Catania
Raggiungere Catania in auto
Per i veicoli provenienti da Milano, Autostrada A1 Napoli-Milano, proseguire per la Salerno-Reggio Calabria uscita Villa San Giovanni e imbarcarsi per la Sicilia.
– Messina » Catania Autostrada A18 km 95
– Palermo » Catania Autostrada A19 km 195
Raggiungere Catania via mare
Diversi traghetti arrivano dall’Italia continentale verso Catania. C’è un traghetto durante la notte che viaggia ogni giorno tra Napoli e Catania, così come quelli da Genova e Civitavecchia.
Raggiungere Catania in aereo
Aeroporto di Catania-Fontanarossa con voli di linea e charter in arrivo da destinazioni in tutta Italia e in Europa.