Abbigliamento intimo tecnico per il trekking e la montagna: come scegliere quello giusto

16 settembre 2024 - 9:50

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L’intimo è essenziale per un’escursione senza problemi

Il vestiario intimo, quello a contatto con la pelle (maglietta, slip ed eventualmente calzamaglia peri climi più freddi), costituisce il primo strato dell’ormai noto sistema “a cipolla”.

Il compito fondamentale dell’abbigliamento intimo tecnico, definito in gergo “base layer”, è quello di allontanare dal corpo il sudore prodotto durante l’attività fisica, convogliandolo verso gli strati successivi e da lì nell’ambiente esterno.

La traspirazione è la caratteristica principale

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Questa “catena della traspirazione”, che ci consente di mantenere sotto controllo la temperatura corporea, è fondamentale per il nostro comfort e benessere.

Quando qualche anello della catena non fa il proprio dovere si generano sensazioni molto spiacevoli: avete presente l’effetto “pentola a pressione” durante la salita, quando siete talmente caldi che vi sembra di andare in ebollizione?

Oppure quel fastidioso brivido freddo e l’effetto bagnato e appiccicaticcio, che scattano non appena interrompete l’attività?

Come primo anello della catena il base layer svolge un compito essenziale: se qualcosa non funziona bene lì, siamo fritti… o bolliti, se preferite!

Facile quindi intuire le caratteristiche dei capi di abbigliamento intimo, che, prima di ogni altra cosa devono essere traspiranti e asciugare rapidamente.

Questo mette subito fuori gioco le classiche T-shirt e gli altri capi in cotone che, pur essendo comodi tendono a trattenere il sudore invece che convogliarlo verso l’esterno e impiegano parecchio tempo per asciugare.

 

Intimo sintetico: poliestere e polipropilene

La maggior parte dell’abbigliamento intimo viene oggi prodotto con le fibre sintetiche di poliestere.

Tessuti ideali per loro capacità di asciugare rapidamente e portare l’umidità verso l’esterno, ma che possono essere un terreno ideale per i batteri che causano i cattivi odori.

Oggi le aziende produttrici applicano diversi tipi di trattamenti antibatterici e anti-odore, ma dopo un utilizzo intensivo un po’ di odore è inevitabile.

Altra fibra molto utilizzata è il polipropilene, un prodotto di scarto del petrolio, apprezzato per la sua capacità di non assorbire l’umidità e per la leggerezza.

I produttori di intimo tecnico aggiungono spesso ai capi in poliestere e polipropilene una piccola quantità di fibre di elastan, che consentono al capo di avere l’elasticità necessaria per adattarsi alla fisionomia del corpo e ai movimenti che le diverse attività sportive.

 

Intimo naturale: lana merino

Per chi diffida del sintetico ci sono sul mercato anche base layer realizzati in fibre completamente naturali come la lana ricavata dalla tosatura delle pecore merino.

Questa lana è molto apprezzata per le sue caratteristiche di leggerezza, traspirabilità, regolazione termica e resistenza alla formazione dei batteri responsabili dei cattivi odori.

 

Come scegliere i propri capi intimi

Vediamo quali sono i fattori principali di cui tener conto nella scelta dell’abbigliamento intimo:

INTENSITÀ DELL’ATTIVITÀ FISICA – Ovviamente una passeggiata di poco più di un’ora su una stradina sterrata in collina richiede uno sforzo molto meno intenso rispetto alla salita su un pendio di mille metri con uno zaino da 20 chili sulle spalle, quindi una diversa produzione di calore e sudorazione da parte del nostro corpo.

Se nel primo caso potremo accontentarci anche di una maglietta presa a caso dall’armadio, nel secondo sarà meglio scegliere un base layer tecnico, con elevate caratteristiche di traspirazione e rapida asciugatura.

CONDIZIONI CLIMATICHE – La traspirazione non è in realtà l’unica funzione che il base layer deve svolgere.

Assieme al mid layer, infatti, l’intimo tecnico contribuisce, soprattutto nei climi più freddi, ad un’azione di isolamento termico, volta al mantenimento di una temperatura confortevole attorno al nostro corpo.

Quindi, se per l’attività estiva è preferibile indossare un intimo leggero, che esalti al massimo le caratteristiche di traspirabilità, per l’escursionismo invernale o per le gite in alta quota, è preferibile scegliere capi più “pesanti”.

Molto efficaci sono quei capi di abbigliamento che combinano zone di tessuto più leggero o più pesante a seconda delle diverse zone del corpo (ad esempio più leggero sulla schiena, dove appoggia lo zaino, per favorire la traspirazione e più pesante sulle braccia per la conservazione del calore).

ESIGENZE PERSONALI – Nella scelta dei capi intimi è necessario tenere conto anche delle proprie caratteristiche personali, come reazioni allergiche (la lana merino ad esempio non è un materiale anallergico) o sensibilità agli sfregamenti causati dalle tradizionali cuciture in rilievo (in commercio ci sono capi che utilizzano la tecnologia “seamless”, pensati proprio per evitare le possibili irritazioni da sfregamento).

 

E la maglietta di ricambio?

L’utilizzo di un base layer tecnico ha un riflesso positivo anche sul peso e sull’ingombro del materiale che dobbiamo mettere nello zaino per le nostre escursioni.

Con un buon intimo traspirante ci possiamo permettere di fare gite giornaliere senza portarci le classiche magliette di ricambio e, per trekking di più giorni, può essere sufficiente anche un solo ricambio.

Infatti, di solito, basta lavare la sera il capo utilizzato durante la giornata, per trovarlo già asciutto la mattina seguente).

 

I migliori capi di intimo tecnico e base layer

Avvertenza: presentiamo solo – tranne nel caso di Kari Traa data la sua originalità – l’intimo tecnico superiore, le t-shirt o magliette.

Infatti per ogni capo intimo tecnico superiore potrete facilmente trovare in abbinamento anche il capo inferiore con le stesse caratteristiche.

 

Smartwool – Merino 250 100% Merino

Da uno dei brand più noti nell’intimo tecnico, uno dei migliori prodotti degli ultimi anni.

In pregiata lana merino è caldo, super morbido sulla pelle, resiste all’umidità e non trattiene gli odori. Particolarmente indicato per le escursioni in ambienti a  basse temperature.

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Patagonia – Capilene Midweight 2

Leggero, traspirante, resistente e stink-free (scaccia cattivi odori), è tra i migliori base-layer sintetici.

Versatile, è adatto ad ogni occasione, dallo sci all’arrampicata, dall’escursione giornaliera a quella più avventurosa.

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Odlo – Performance Light SUW

Il primo strato ideale ed economico per il tuo sistema a cipolla, o utile da essere indossata da sola nelle calde giornate estive.

Il materiale è particolarmente elastico, allontana rapidamente l’umidità e si asciuga in un batter d’occhio, garantendo una temperatura corporea confortevole in qualsiasi condizione atmosferica.

Grazie all’uso di zone di ventilazione integrate senza cuciture, la traspirabilità è stata migliorata del 20% rispetto al modello precedente.

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Helly Hansen – Lifa Crew: la cura e la tradizione norvegese

Un prodotto di un altro brand, quello norvegese di HH, che da più di un secolo sforna prodotti innovativi ed affidabili.

In questo caso si tratta di un capo adatto per varie attività sportive, dallo sci, alla vela, e naturalmente al trekking, ma ottimo anche per l’uso quotidiano.

Grazie allo speciale tessuto in fibra Lifa al 100%, la maglietta è elasticizzata è traspirante, leggera e si asciuga rapidamente. Dotata di cuciture piatte, offre un elevato comfort e una vestibilità ottimale.

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Salewa – Pedroc Hybrid 3 Dryton

Realizzata in tessuto anti umidità riciclato Dry’ton, questa T-shirt tecnica da uomo mantiene la pelle più asciutta rispetto al cotone, garantisce maggiore comfort e protegge dal freddo eccessivo.

E se dovesse avvicinarsi un temporale, si asciuga anche molto rapidamente.

Il tessuto ha ricevuto la certificazione bluesign®, che attesta il rispetto di rigidi criteri per l’uso efficiente delle risorse e la salvaguardia dell’ambiente.

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Ferrino – Weisshorn


Sintetica e performante, Weisshorn è la maglia a maniche lunghe adatta a ogni esigenza, con tessuto tecnico.

Un primo strato ideale per qualsiasi attività aerobica in montagna. Disponibile anche in versione femminile.

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