Nikon Keymission 89: l’actioncam per l’avventura
La prima action cam di casa Nikon
L’avevo anticipato, e adesso è tempo di mantenere la promessa. Finalmente ho tra le mani la prima Action Cam di Nikon, il modello“base” che però, sulla carta, almeno a leggere le indicazioni diffuse dal leggendario brand giapponese leader sul mercato delle fotocamere professionali, dovrebbe essere il più interessante per le attività escursionistiche.
L’ultrasottile KeyMission 80, grande meno di metà di un pacchetto di sigarette, è una fotocamera indossabile e robusta studiata per la rapida ripresa di foto e filmati. Consente di registrare tutti i momenti salienti di un’esperienza outdoor. È dotata di un obiettivo NIKKOR dal design esclusivo, garanzia di immagini di alta qualità, e di una seconda fotocamera da 4,9 milioni di pixel effettivi oltre che di un monitor LCD appositamente studiato per scattare selfie con estrema facilità.
La video-fotocamera supporta l’app SnapBridge, che consente alla macchina di essere costantemente connessa a uno smart device e di trasferire foto in modo automatico.
Le principali funzioni, come la ripresa video, sono accessibili facilmente adoperando una sola mano; è waterproof, resiste alla polvere e a temporali improvvisi, è impermeabile fino a un metro sott’acqua, è resistente agli urti da un’altezza massima di 150 centimetri e sopporta basse temperature fino a −10 °C.
Include vari modi di ripresa/registrazione, fra cui il Time-lapse per registrare i cambiamenti nel corso del tempo e Ripresa Percorso per catturare foto o filmati di viaggi.
Queste le informazioni fornite dal produttore, che andremo a verificare nel nostro field test.
Dentro la scatola
Ho scoperto il significato del termine Unpacking guardando una moltitudine di video su youtube… in pratica, significa raccontare con dei video sempre noiosissimi e lunghissimi cosa c’è dentro la confezione di un qualsiasi oggetto. Allora… facciamo anche noi Unpacking!
Fotocamera, trasformatore di corrente, cavi, quello che sembra essere un supporto in plastica, una striscia di velcro e una piccola brochure con le istruzioni. Resto subito colpito dalla mancanza della batteria, sto quasi per chiamare Marco Rovere per dirgli che mi hanno mandato un campione incompleto, poi guardo meglio la fotocamera e scopro che non c’èneanche l’alloggiamento per una batteria, ma solo la connessione per la ricarica.
Questo potrebbe essere un problema pensando a un trekking plurigiornaliero senza possibilità di accedere alla corrente elettrica, e l’unica soluzione potrebbe essere avere nello zaino un powerbank per la ricarica. Tuttavia, se conosco bene la prima legge di Murphy, lo stambecco o il gipeto vi sfrecceranno davanti proprio mentre la vostra fantastica actioncam è in ricarica… non resta che capire di quale autonomia dispone.
Teniamola in mano
La prima impressione è che la Keymission 80
è VERAMENTE piccola! Quello che sembrava un semplice supporto di plastica è in realtà l’alloggiamento, posizionabile ovunque grazie alla striscia di velcro, che consente alla videofotocamera di rimanere in standby ma sempre operativa e pronta per l’azione appena si toglie dal supporto. Un accorgimento molto utile, così come la possibilità di attaccarla dappertutto; per un trekker, il posto migliore è uno spallaccio dello zaino.
Pulsanti ridotti all’osso: tasto menù – anch’esso spartano ma con tutti controlli essenziali a disposizione sullo schermo touch – tasto di accensione-scatto e selettore foto/video. L’unico sportellino apribile protegge la connessione alla corrente e l’alloggiamento della scheda micro SD.
In cammino
Ti dimentichi subito di averla. Fissata allo spallaccio della zaino, non pesa nulla, non dondola, non emette alcun rumore, però è sempre pronta appena la togli dal supporto. Lo schermo è molto luminoso anche in pieno sole, e le riprese sono molto stabili e ben equilibrate nei colori.
Una volta impostati i parametri scelti dall’utilizzatore, non necessita di alcuna regolazione. Esattamente come vorrei fosse una actioncam da avere sempre con me, lasciando a casa le pretese di girare dei video da premio Oscar, ma con l’ambizione di documentare situazioni e momenti che, durante un lungo trekking, possono anche essere “estremi”. Come il temporale che ho preso scendendo dalla Forcella di Cece verso Predazzo.
Con Attila e Rick abbiamo camminato per due giorni sui sentieri impervi del Lagorai, con un bivacco all’aperto a circa 2000 metri. Ho ripreso e scattato senza economia, e il timore che si scaricasse facilmente la batteria si è rivelato infondato, la Keymission 80 ha svolto egregiamente il suo lavoro senza dare segni di cedimento.
Un consiglio: se volete averla sempre al massimo della potenza durante un lungo trekking, ricaricatela con un powerbank durante la notte, mentre stambecchi e gipeti, solitamente, dormono!
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