Il mondo delle Action Cam, minuscoli ma incredibilmente performanti gioielli da videoripresa, è in continua e costante crescita. Il motivo è facile da intuire: viviamo nell’epoca dell’immagine, della comunicazione visiva, della “diretta” alla portata di tutti soprattutto grazie alla possibilità di proporre le proprie “imprese” sulle piattaforme social in tempo reale. E anche dei “selfie” che di quest’epoca sono, a mio avviso, l’aspetto più becero e aberrante… ma tant’è.
Riprendere l’azione, però, non è operazione facile e qualunque appassionato di “videoavventura” si rende subito conto che gli smartphone, per quanto performanti nelle normali prestazioni di videoripresa, presentano enormi limiti tecnici quando “il gioco si fa duro”!
Dal punto di vista “grammaticale” – stiamo parlando di videoripresa – le Action Cam, “indossabili” o collocabili ovunque grazie ad una vasta gamma di supporti, hanno introdotto nella narrazione visiva il concetto di “ripresa in soggettiva”, cioè con l’inquadratura fatta dal punto di vista del protagonista della scena, che si autoriprende, e coinvolge gli spettatori “dentro” la scena grazie anche a prospettive grandangolari che mozzano il fiato, consentite da ottiche con aperture fino a 170 gradi.
Il contenuto della scatola NIKON KEYMISSION 170 mi sembra subito ricco e completo.
Oltre alla video-foto-camera, l’alimentatore per presa a muro con relativo cavo e la batteria, nella confezione si trova un telecomando con tutte le principali funzioni – pulsante on/of con spia di stato, start/stop per scatto fotografico, start-stop per videoripresa, pulsante Fn che, premuto durante la registrazione di un filmato, esegue una delle seguenti operazioni: aggiunge tag di evidenziazione (impostazione predefinita) / attiva registrazione con frequenza fotogrammi elevata (per riprese al rallenty), selezionabile dal menù Impostazioni.
Completano la dotazione un adattatore a testa rotante con base piatta autoadesiva, in grado di posizionare e regolare la linea di ripresa della piccola Nikon quasi ovunque, e una seconda base autoadesiva curva, per superfici non piatte. Il tutto corredato da un corposo manuale di istruzioni, anche in italiano.
A dire il vero, c’è anche un altro oggetto del quale impiegherò un po’ capire la funzione, sbalorditiva: è il proteggilente per riprese subacquee, perché la 170 è già predisposta per immergersi sott’acqua semplicemente proteggendo l’obiettivo con questo accessorio.
Una Action Cam deve essere innanzitutto strutturata per resistere a tutto, o quasi, e la KEYMISSION 170 non si tira indietro di fronte a nulla: antipolvere, impermeabile e waterproof (si immerge senza problemi fino a -10 metri, spingendosi fino a meno 40 con la custodia opzionale WP-AA1), resiste a urti e cadute fino a 2 metri, e neppure il freddo gli fa paura, poiché sopporta senza problemi temperature fino a -10°.
Ha un campo visivo di 170 gradi (superiore a quello della vista umana) e registra in video 4K, il formato Ultra HD più evoluto.
Il sensore da 8,3 milioni di pixel assicura immagini nitide e perfette per quanto riguarda la colorimetria. Grazie all’intuitiva interfaccia e alla semplicità dei comandi, anche chi si avvicina per la prima volta alle Action Cam potrà registrare video con estrema facilità. I versatili modi di ripresa – Slowmotion, Superlapse e Time-lapse – consentono di creare riprese di forte impatto. Comandi sulla camera ridotti al minimo: due evidenti pulsanti nella parte superiore attivano il video o lo scatto fotografico (accendendo contestualmente la macchina), sul dorso pulsanti su/giù e ok per accedere e gestire il menù.
https://youtu.be/CxtpcGuIEyg
Per questa piccola ma potente macchina da ripresa è stata appositamente creata l’App SnapBridge 360/170, con tecnologia Bluetooth® low energy, che consente di trasferire, visualizzare e condividere in tempo reale, con qualunque smart device, foto e video. In fase di ripresa, questo software utilizza una funzione di riduzione vibrazioni elettronica (e-VR) per calcolare i movimenti orizzontali, verticali e in rotazione della camera, consentendo in tal modo di compensare le vibrazioni nel video. Inoltre consente un controllo completo anche della postproduzione, con ritaglio immagini ed estrazione immagini fisse dai filmati.
La prima impressione è di non avere in mano nulla, tanto è piccola, ma l’ampia lente convessa dell’obiettivo tradisce subito la sua provenienza: è, in tutto, una Nikon. Anche se in miniatura! Il corpo perfettamente lineare, senza sbalzi o spigoli, dà l’impressione di essere un prolungamento ottico delle dita.
Pulsanti grandi e gestibili anche con guanti confermano la sua vocazione outdoor. L’unico sportellino apribile, impermeabile, ha ben due sistemi di sicurezza, perciò è impossibile da aprire accidentalmente, e protegge la scheda micro SD, la connessione alla corrente e la connessione HDMI che consente di collegare la videocamera direttamente a un monitor.
Non ho usato spesso le Action Cam, ed ero rimasto alla ripresa “sperimentale” senza possibilità di visionare in tempo reale l’immagine; la presenza dello schermo, nella 170, consente il controllo totale delle riprese video e degli scatti fotografici.
https://youtu.be/pycShB1Somo
Filmare e fotografare assumono un’altra dimensione: la visuale a 170 gradi è estremamente “naturale” – basta evitare quinte troppo ravvicinate sui bordi, che verrebbero inevitabilmente “distorte” dalla lente ipergrandangolare – e quasi subito hai la percezione che sia il tuo occhio, “controllato” dal movimento della mano, a raccogliere le informazioni visive. Immediata l’accensione grazie ai grandi pulsanti; sempre molto fluide e stabili, le registrazioni tradiscono la presenza di un potente stabilizzatore e riduttore di vibrazioni.
Vincendo ogni filtro pragmatico che impone ad un professionista di detestare tutto ciò che abbia sapore di “selfie”, ad un tratto viene spontaneo rivolgere l’obiettivo verso se stessi e iniziare a dialogare con quel magnifico e grande “occhio” che, dal palmo della tua mano, sembra ascoltarti con attenzione…
Devo immediatamente trovare un antidoto. Una buona vecchia affidabile reflex da un paio chili? Potrebbe essere una buona medicina per non cadere nelle tentazioni della “socializzazione” senza freni, ma intanto la KEYMISSION 170 entra, a pieno titolo, nel mio set up per l’avventura!