Come si prepara lo zaino per un trekking di un weekend: le cose essenziali da portare

25 giugno 2024 - 11:51

Lo zaino ideale per un trekking di 2 o 3 giorni

Imparare a fare meno del superfluo è essenziale quando si decide di mettersi in cammino per un trekking di più giorni.

L’unicanostra casa sarà lo zaino, che dovremo portare sulle spalle per tutto il tempo.

Dieci chili potrebbero sembrare pochi, per tre giorni di trekking in alta quota che abbiamo deciso di affrontare in totale autosufficienza, senza soste in rifugi, in perfetto stile “trapper”.

L’idea di uno zaino “leggero” parte dalle sue dimensioni.

Perciò optiamo per uno zaino con un volume di 38/40 litri che pesa circa 1500 grammi, dopodiché la scelta dei materiali da portare è lunga e complessa, con l’obiettivo di ridurre al minimo il carico.

Scartiamo subito la tenda, decidendo che dormiremo all’addiaccio in sacchi da bivacco, tanto è estate!

Saremo coperti eventualmente da una mantella impermeabile Todomodo – sempre di Ferrino – che sostituisce anche la giacca impermeabile in caso di maltempo.

La solleveremo con i bastoncini creando un rudimentale riparo, fissato a terra con cordini e sassi.

Mantella, materassino gonfiabile ultraleggero, sacco da bivacco e sacco-piuma fanno in tutto 2700 grammi, e siamo già arrivati a 4,25 chili.

L’equipaggiamento per un trekking di 3 giorni

Per tre giorni di escursione “pesante” – contiamo di camminare 7/8 ore al giorno – è necessario avere un cambio di abbigliamento, così composto:

  • una T-shirt tecnica
  • un paio di calze e slip
  • un asciugamano medio e due salviette da mani
  • maglie maniche lunghe in fleece leggero
  • una giacca leggera anti vento
  • il cappellino per il sole o un paio di bandane

Peso totale di tutta questa attrezzatura? Un chilo, e siamo a 5,25.

Dobbiamo anche attraversare dei ghiacciai, perciò indispensabili le ghette (300 grammi) e uno spezzone di corda da 20 metri diametro 9 per progressione su ghiaccio (800 grammi).

Ci siamo informati presso i gestori dei rifugi.

I plateau glaciali sono ancora ben coperti di neve, sul percorso che vogliamo fare non ci dovrebbero essere crepacci perciò lasciamo a casa piccozza e ramponi, basteranno i bastoncini per camminare.

Avremo ognuno una tazza da mezzo litro in alluminio o titanio.

Porteremo una torcia (la mia è piccolissima, di quelle “eterne” che si caricano con una manovella e non utilizzano batterie), un coltello, un cucchiaio (in tutto 300 grammi).

Per tutti e due, un fornello Jetboil, iperleggero e molto efficiente.

Da non scordare due bombolette di gas (800 grammi in totale) che insieme alla corda da ghiacciaio costituisce l’attrezzatura comune.

Ph.: Gettyiimages/marekuliasz

A questo punto, ognuno dei nostri zaini pesa circa 6700 grammi. Ci ricordiamo che dovremo anche mangiare

Dotazione personale: 2 pani di segale, una scatola di tonno da 200 grammi e una di carne da 100 (pesano più le scatole di metallo che il contenuto!), un etto di cioccolata con le nocciole, 200 grammi di affettati e altrettanti di formaggio duro, due buste di zuppa liofilizzata, 50 grammi di frutta secca e quattro barrette energetiche.

Peso delle cibarie 1500 grammi a cui aggiungiamo due lattine di birra (non si può rinunciare a tutto!) e due bottigliette di acqua da mezzo litro, che continueremo a riempire lungo il percorso, ricchissimo di sorgenti e corsi d’acqua buonissima e cristallina.

Siamo a nove chili e ottocento grammi… ma è sempre buona cosa dormire bene, perciò non dimentichiamo il “letto”, quella plastica alluminata, a bollicine, che si usa per proteggere dal sole i parabrezza delle auto, in grado però anche di isolare totalmente dall’umidità del terreno: 400 grammi, ma fa dormire come un principe su ogni superficie, perciò ci può stare.

 

Avvertenza importante

Il resoconto di cui sopra è stato scritto da un escursionista molto esperto.

I principianti e chi non pratica trekking plurigiornaliero da molti anni, soprattutto ad alta quota, farebbero bene a non rinunciare alla sicurezza in cambio di qualche etto o chilo in più.

La regola base, quando si va in montagna, è sempre la solita: essere umili.

Mai fare il passo più lungo della gamba: s’impara poco a poco e sempre in compagnia di un escursionista più esperto.