Caschi da arrampicata: come sono fatti e modelli consigliati

La montagna e le attività outdoor richiedono la giusta attrezzatura per evitare incidenti e infortuni. Il casco è senza dubbio un attrezzo fondamentale quando si percorrono vie ferrate o itinerari particolarmente esposti

13 giugno 2022 - 7:40

Negli anni molte abitudini dei frequentatori della montagna sono cambiate, spesso di pari passo con l’evoluzione dei materiali.

Così è avvenuto anche per l’uso del casco, che si è diffuso con il miglioramento delle caratteristiche di qualità e leggerezza dei nuovi modelli in commercio, assieme, ovviamente ad una sempre maggior consapevolezza di quanto questo attrezzo sia utile ed efficace.

Per l’escursionista l’argomento casco può apparire un po’ “fuori tema”, ma molti camminatori sono anche frequentatori delle vie ferrate, sulle quali il casco è un elemento essenziale della triade della sicurezza, assieme all’imbragatura e al kit da ferrata.

Anche chi ogni tanto si avventura su itinerari d’alta quota dove l’escursionismo impegnativo sconfina nell’alpinismo facile, è bene che abbia un casco a disposizione nella propria dotazione di attrezzature.

 

A cosa serve il casco?

Facile, direte voi: a proteggere la testa!

Verissimo, ma cosa significa proteggere?

I primi caschi da montagna erano molto simili a degli elmetti delle Sturmtruppen. Sostanzialmente si trattava di un guscio abbastanza spesso di plastica dura, che proteggeva la testa dalle ferite che potevano essere procurate dall’impatto con oggetti o da una caduta.

Le tipiche “scodelle” degli anni ’70 e ’80 erano quasi a prova di proiettile in quanto a resistenza alla penetrazione, ma la loro capacità di assorbimento dell’energia d’urto che si sviluppa durante l’impatto (e che rappresenta per la nostra testa un pericolo grande ameno quanto quello del ferimento, se non di più!) era davvero minima!

Gran parte dell’evoluzione che queste attrezzature hanno subito negli ultimi anni va proprio nella direzione di un miglioramento di quest’ultima qualità, assieme ad un’altro parametro, non certo trascurabile per chi deve indossare il casco per periodi lunghi di tempo: quello della leggerezza.

L’uovo di colombo che ha consentito di tenere assieme queste due necessità e è stato l’utilizzo del polistirene espanso o EPS, meglio noto come polistirolo.

Il polistirene espanso forma, infatti, una calotta leggerissima, costituita da una miriade di celle che hanno la capacità di comprimersi, dissipando l’energia che si sviluppa a seguito di un impatto.

Una volta compresse, le celle non riacquistano la loro forma e le qualità originarie, quindi dopo un urto violento questo tipo di casco non è più utilizzabile e deve essere sostituito.

 

Caschi ibridi o in moulding

I caschi moderni si dividono sostanzialmente in due principali categorie: i caschi a iniezione o ibridi e i caschi in moulding o “co-stampati.

Il primo tipo viene realizzato abbinando una calotta di plastica dura (solitamente ABS o polipropilene) con quella in polistirene espanso, posizionata nella zona sommitale interna del casco.

Il vantaggio principale di questi modelli è la durata: la calotta esterna resiste molto bene ai piccoli urti, senza ammaccature o comunque danni che ne compromettano le funzioni, mentre, quando l’impatto è più violento sono le capacità di dissipazione della calotta interna ad entrare in gioco.

Assieme alla durata il vantaggio di questi caschi è il costo contenuto.

A loro svantaggio va però il peso, superiore a quello dei caschi realizzati esclusivamente in EPS. Inoltre i caschi ibridi sono meno efficaci nell’assorbimento dell’impatto di colpi laterali.

Nei caschi in moulding la tutta la calotta del casco è costituita da polistirene espanso quindi con un elevata capacità di assorbimento degli urti, anche di quelli laterali.

Una calotta esterna molto sottile in policarbonato aiuta a salvaguardare quella interna dalle abrasioni e dai danni provocati dai piccoli impatti, senza però garantire la resistenza all’usura e la durata dei caschi ibridi.

La grande leggerezza e la capacità di assorbimento degli urti più forti sono le caratteristiche principali di questi modelli, oltre al prezzo non proprio contenuto.

 

Le norme europee per i caschi da montagna

Al momento dell’acquisto del vostro casco da montagna assicuratevi sempre che il prodotto sia certificato e omologato in base agli standard europei che ne garantiscono l’idoneità all’utilizzo specifico.

L’idoneità è segnalata obbligatoriamente dalla presenza del codice EN 12492, segnalato nella marcatura del casco e indicata nelle istruzioni che ne accompagnano la vendita.

 

Alcuni modelli consigliati

 

1. Black Diamond Half Dome

L’Half Dome di Black Diamond è un casco di ottima qualità realizzato all’interno con materiale EPS e con uno scudo esterno in policarbonato.

Facilmente regolabile con una sola mano, questo casco è dotato di una rotella sul retro che permette di stringere o allentare il casco con estrema facilità.

Un casco molto resistente che offre ottima vestibilità grazie all’ampia possibilità di regolazione.

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2. Grivel Stealth

Il casco Grivel Stealth è un casco leggero e confortevole, dotato di 16 fori sulla calotta, per permettere un’areazione ottimale del casco.

Il casco è realizzato con un interno in schiuma espansa per attutire al meglio gli urti, ed una calotta esterna in policarbonato.

Ottima vestibilità e facile regolazione delle cinghie. Adatto sia all’alpinismo che all’arrampicata e alla falesia, è dotato di clip per la lampada.

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3. Salewa Toxo

Salewa è una delle aziende più importanti nel mondo dell’outdoor, tra i suoi prodotti anche degli ottimi caschi da arrampicata.

Tra questi il modello Toxo, è tra i più versatili, disponibile in taglia unica ma con ampia possibilità di regolazione data dalla  rotellina posteriore.

Anche questo casco offre un’ottima ventilazione grazie ai fori presenti sulla calotta, è realizzato con una struttura hardshell con calotta in polipropilene e strato interno in EPS.

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4. Petzl Elios

Quando si parla di outdoor e arrampicata non possono mancare i prodotti Petzl. Il modello Elios è un casco versatile, adatto a all’utilizzo per l’arrampicata, l’alpinismo, la via ferrata, la speleologia e il rafting.

L’esterno è realizzato in ABS mentre la parte interne è in polipropilene espanso. Un casco che offre ottimo comfort e ventilazione, grazie ai fori laterali che possono essere chiusi e aperti.

Ampie possibilità di regolazione grazie alle cinghie presenti nella parte posteriore e nel sottogola. È dotato di uno strato assorbente in gommapiuma per assorbire al meglio possibili urti ed ha un peso di 300 grammi.

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6. Salewa Pura

Un altro modello Salewa, il casco Pura è realizzato con la tecnica ad iniezione che prevede un interno in schiuma EPS ed una parte esterno in ABS, garantendo una capacità ottimale nell’assorbimento degli urti.

Casco adatto a diverse attività in montagna con un’ottima vestibilità grazie alla ghiera di regolazione posteriore e alle cinghie del sottogola.

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_ Leggi altri consigli sul trekking e l’outdoor:

 

 

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