Che giacca usare in montagna? Vediamo come scegliere quella giusta

La scelta del giaccone per la montagna è fondamentale per rimanere caldi e protetti anche nelle condizioni meteo più difficili. Ecco la nostra guida per conoscere le principali caratteristiche da guardare quando acquistiamo una giacca tecnica per l'outdoor

15 novembre 2024 - 9:39

Quando si va in montagna, specie d’inverno, la giacca giusta è fondamentale!

Rimanere sempre bene all’asciutto è una delle prime necessità di chi pratica attività all’aria aperta.

Questa funzione è affidata soprattutto ai gusci tecnici e alle giacche da montagna realizzati con tessuti dall’elevata traspirabilità e impermeabilità.

Queste giacche e gusci devono anche essere leggeri, confortevoli, resistenti e pratici da indossare e da riporre nello zaino dove devono occupare il minimo ingombro.

Versatili, sicuri, confortevoli nelle più difficili condizioni climatiche: vediamo come scegliere un guscio tecnico e una giacca da montagna all’altezza delle aspettative.

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Le caratteristiche fondamentali delle giacche tecniche per l’outdoor

Un capo tecnico che assolva bene la sua funzione deve presentare le seguenti caratteristiche:

1 – Impermeabilità all’acqua

Una buona giacca deve poter sopportare una colonna d’acqua pari a 20.000 mm (test basati sulla norma ISO 811).

Questo parametro in millimetri di colonna d’acqua misura la resistenza del tessuto alla pressione dell’acqua contenuta dentro un cilindro di diametro pari a 2,54 cm (un pollice).

Più la colonna è alta, maggiore è la pressione esercitata, più il tessuto è impermeabile. L’altezza della colonna cresce fino a che l’acqua passa attraverso il tessuto.

I gusci possono riportare valori che vanno da 5.000 a più di 30.000 mm.

Una membrana con una colonna d’acqua pari a 5.000 mm assicura al guscio una minima resistenza all’acqua.

Invece fino a 15.000 mm la giacca si può definire impermeabile, sopra a questo valore è altamente impermeabile

Membrane che riportano il valore di 20.000 mm di colonna d’acqua sono il GoreTex, il Powertex, lo Scholler, oppure il Sympatex e il Marmot MemBrain® Strata  che sopportano una pressione fino a 25.000 mm.

Il MammutDry Tech è meno impermeabile, parliamo di valori compresi tra 10.000 e 20.000 mm, però garantisce una maggiore traspirabilità.

 

2 – Impermeabilità al vento

Per non accusare freddo è importante anche il grado di resistenza al vento: si misura in CFM (valore zero = protezione totale dal vento) e dipende anche dalla traspirabilità del tessuto.

Un valore CFM inferiore a 2 è quello riportato dal Gore WindStopper, uno dei prodotti migliori la protezione del vento e pioggia, come anche il Gore Thermium e il Polartec (valore CFM di circa 0,5).

Tessuti con valori bassi di CFM sono indicati per le rigide temperature invernali poiché in questo caso il guscio deve prima di tutto proteggerci dal vento e di conseguenza dal freddo.

La minore traspirabilità la possiamo accettare visto che la “pressione differenziale” è comunque assicurata da un ambiente freddo, generalmente non umido e difficilmente caratterizzato da pioggia battente.

 

3 – Traspirabilità e capacità di smaltire il sudore

Il sudore prodotto durante l’attività fisica deve poter uscire verso l’esterno così da mantenere l’interno della giacca asciutto.

Il valore numerico che indica questa capacità, “forza trainante” o “pressione differenziale”, è il MVTR (Moisture Vapor Transfer Rate). Si tratta della quantità di vapore acqueo che attraversa un metro quadro di tessuto traspirante in 24 ore.

L’unità di misura è g/m²/giorno (più questo valore sarà alto, più il tessuto sarà traspirante e  confortevole).

Ovviamente il valore dipende dal nostro corpo ma anche dalle condizioni ambientali esterne. Più l’ambiente è umido minore è la “forza trainante”.

Infatti per il secondo principio della termodinamica l’aria calda e umida si sposta in cerca di un equilibrio verso l’aria fredda e secca  (disperdiamo più facilmente calore e sudore quando fa più freddo).

La ricerca dell’equilibrio si fa più difficile se l’ambiente interno al guscio è simile a quello esterno, e purtroppo sono le situazioni tipiche delle giornate uggiose e piovose.

Un’altra unità di misura della traspirabilità di un tessuto è il RET (Resistance of Evaporation of a Textile).

In questo caso valori compresi da 0 a 6 sono ottimi e sono membrane estremamente traspiranti come GoreTex Pro, PacLite, Marmot Membrain Strata.

Da 6 a 13 il tessuto è molto traspirante (ad esempio Gore Performance e Powertex).

Fino a 20 sono ancora accettabili, sopra 20 iniziamo ad avvertire la sensazione di bagnato dovuta al sudore.

Quindi, in base alla RET, tessuti tecnici ideali per attività ad alta intensità motoria devono avere valori numerici bassi.

La traspirabilità aumenta con il diminuire dell’impermeabilità: tra i tessuti che riportano valori RET bassi possiamo nominare anche lo Scholler, inferiore a 2 (MVTR pari a 18.000 g/m2/24h).

Il MammutDry Tech (MVTR da 43.000 a 10.000 g/m2/24h a seconda delle versioni), il Marmot MemBrain® Strata (MVTR pari a 20.000 g/m2/24h), il Dermizax Dt (colonna d’acqua di 20.000 mm e MVTR pari a 30.000 g/m2/24h), l’Entrant Dt (colonna d’acqua 20.000 mm e MVTR pari a 5.000 –  15.000 g/m2/24h).

La Marmot PreCip (MVTR da 12.000 g/m2/24h), è ideale per capi leggeri, comprimibili e confortevoli.

 

4 – Leggerezza e resistenza: due caratteristiche in apparenza opposte

La leggerezza del guscio dipende soprattutto dal peso del filato di un tessuto.

In questo caso l’unità di misura è i “denari”, la densità lineare: D è la massa espressa in grammi (1 gr) di un filo di lunghezza pari a 9 chilometri.

Il cordura degli zaini, ad esempio, tessuto pesante ma notoriamente resistente e durevole (10 volte più durevole del cotone, 3 volte rispetto al polyestere comune e 2 volte più del nylon), va da 500 a 1000 D.

Ci sono gusci molto leggeri, come il Marmot MemBrain® Strata, con 2,5 strati che non richiedono fodere interne, quindi anche più confortevoli, leggermente stretch e molto più traspiranti.

 

5 – Il tessuto esterno della giacca: ecco perchè si chiama guscio

 La membrana in tecnofibra viene utilizzato insieme ad un tessuto esterno, il più delle volte resistente alle abrasioni e che mantenga la traspirabilità tipica.

Il tessuto esterno può subire trattamenti, tipo il DWR o il Teflon, che lo rendono idrorepellente, resistente alla neve o a una pioggia non battente.

 

6 – Membrana, strati e fodera

Una distinzione importante ai fini dell’acquisto del guscio è il numero di strati della membrana in tecnofibra:

_ Tre strati: la membrana è incollata tra il tessuto esterno e la fodera interna. Questo consente una minore usura e maggiore longevità della membrana poiché gli strati non sfregano tra loro. Anche le performance del tessuto sono migliori.

_ Due strati: la membrana è laminata solo al tessuto esterno, mentre la fodera interna è generalmente libera. Soluzione più economica ma meno leggera, inoltre la fodera separata consente una migliore vestibilità, maggiore comfort e versatilità.

_ Due strati e mezzo: la membrana è incollata solo al tessuto esterno, mentre il lato interno anziché la fodera riporta una spalmatura di vernice protettiva. Soluzione che conferisce grande leggerezza al tessuto.

_ La membrana può essere laminata a un tessuto leggero e libero, tra il tessuto esterno e la fodera.

La tecnofibra dei gusci nove volte su dieci è costituita da dieci membrane di GoreTex composto da politetrafluoroetilene (PTFE), un polimero che appartiene alla classe dei perfluorocarburi (PFC).

 

7 – Membrane: la rivoluzione GoreTex nei gusci tecnici

Restando alla membrana che ha stravolto il concetto di traspirabilità ed impermeabilità degli ultimi 50 anni, si divide in GoreTex Pro e GoreTex Active.

_ I gusci GoreTex Pro sono più adatti per usi intensivi, tipo alpinismo, poiché sono molto resistenti all’abrasione, quasi sempre possiedono aperture di ventilazione, cappuccio molto ampio e regolabile per ospitare il casco, spesso tasche napoleoniche per non dar fastidio all’imbrago.

_ I gusci GoreTex Active prediligono la leggerezza e la compattezza, quindi più adatti per il trekking e trail.

Entrambi i gusci sono impermeabili (le colonne d’acqua che sopportano vanno oltre i 20.000 mm di colonna d’ acqua).

Oltre al più conosciuto GoreTex ci sono altri materiali composti da politetrafluoroetilene. Tra le fibre chimiche possiamo nominare anche il PowerTex adottato da Salewa, tessuto altamente traspirante, resistente all’acqua e al vento, idrorepellente e durevole.

Inoltre è leggero, morbido e comodo da indossare. Anche i tessuti Powertex sono disponibili in due, due e mezzo e tre strati.

Una soluzione più economica e leggermente inferiore dal punto di vista tecnico è la spalmatura, o induzione. Si tratta di una specie di pasta applicata all’interno del tessuto che lo rende impermeabile ma anche traspirante.

In questo caso è necessaria una fodera interna che protegga la pasta dagli attriti e quindi usura con altri indumenti indossati sotto al guscio.

La fibrotecnica rispetto alla spalmatura è più traspirante, morbida, leggera e resistente.

 

 Modelli consigliati di giacche tecniche per la montagna

 

Mammut Convey

Una giacca da uomo con cappuccio per una protezione totale dalle intemperie e con tutte le funzioni a delle giacche invernali da trekking.

Impermeabile. Antivento. Traspirante, grazie al Gore-Tex Paclite. Il tessuto leggero e di alta qualità ne fa una giacca hardshell particolarmente confortevole.

Grazie alla Easy Combine la giacca si può combinare con diversi giacche isolanti e strati intermedi.

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Ferrino Breithorn 

Breithorn è la giacca termica foderata con imbottitura Polartec Alpha Direct 120 che garantisce un ottimo equilibrio tra termicità e traspirabilità, per ottime performance durante le attività sportive in condizioni estreme.

Il fondo regolabile con coulisse, tasche laterali con chiusura lampo, polsino elasticizzato, cappuccio con regolazione posteriore offrono massimo comfort e sicurezza.

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Salewa Ortles Hybrid

Tra le giacche impermeabili, questo prodotto offre una soluzione in grado di proteggere dal freddo in condizioni climatiche difficili grazie all’elevato comfort, alle prestazioni riscaldanti, anche in presenza di acqua.

La giacca è integralmente coperta da uno strato di materiale isolante TirolWool Responsive 80 g.

L’effetto è quello di essere avvolti in una coltre di calore, idrorepellente e confortevole, per di più leggera.

TirolWool Responsive è realizzato con la lana proveniente dalle pecore di razza alpina tirolese, che vivono in alta quota, nota per l’elevato contenuto in lanolina.

Le tasche, una interna e due esterne con zip, sono posizionate esattamente dove serve.

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Mammut Kento 

Una hardshell funzionale per affrontare ogni situazione meteo. Superficie impermeabile, cappuccio che si può indossare sopra il casco e chiusure lampo impermeabili.

Le tasche si possono raggiungere in qualsiasi momento anche con la cintura da arrampicata, mentre i polsini e gli orli possono essere regolati individualmente.

Il piccolo volume di imballaggio della giacca permette di trasportarla nello zaino se necessario. Colonna d’acqua: 20000 mm

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Salewa Pedroc  

Una giacca da montagna tra softshell e hardshell che offre comfort e protezione.

Leggera, comprimibile e traspirante durante le attività ad alta quota con alto dispendio di energia.

È realizzata in Gore-Tex Active 2.0, che offre le prestazioni di impermeabilità e antivento di un guscio, con il tocco piacevole e il comfort sulla pelle di un softshell.

Questa tecnologia offre una buona protezione e comfort: la giacca è leggera, morbida, silenziosa ed molto traspirante, per limitare il surriscaldamento, anche durante i periodi di attività intensa.

Se il tempo peggiora, la Pedroc Gore-Tex Active Jacket ha un cappuccio fisso e regolabile, zip impermeabili YKK e polsini e orlo elastici.

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1 commento

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