Vestirsi per il trekking: tutti i tessuti e le loro caratteristiche

11 luglio 2022 - 8:19

La scelta dell'abbigliamento è un momento fondamentale per chi fa trekking. Scopriamo quali sono i tessuti più utilizzati, così da poter scegliere consapevolmente cosa indossare nelle escursioni.

Tessuti per il trekking: sviluppi tecnologici

La tecnologia dei tessuti e dei sistemi costruttivi nell’abbigliamento ha raggiunto livelli in grado di stupire chiunque,mettendo in difficoltà il concetto stesso di “leggerezza”… tenere in mano alcuni capi, capaci di sopportare tempeste e bufere, è come cercare di definire il peso dell’ala di un lepidottero.

Oggi in uno zaino da 30 litri ci sta, per quanto riguarda abbigliamento, sacchi letto e tende, tutto quello che richiedeva, anche solo due/tre anni fa, un contenitore almeno doppio.

Massima compressione di tessuti e imbottiture e peso piuma sono i must dei capi tecnici per l’escursionismo e le attività sportive in montagna…

Tessuti per abbigliamento, innanzitutto

Nell’abbigliamento da escursionismo, alpinismo e sport outdoor, dopo anni in cui filati e materiali sintetici hanno condotto una pesante offensiva nei confronti delle materie “naturali” come lana e cotone (anche se spesso i trattamenti a cui queste fibre vengono sottoposti fanno perdere molte delle caratteristiche originarie), oggi le due filosofie convivono raccogliendo dalle diverse materie prime le peculiarità più performanti.

A prescindere dagli utilizzi, oggi ognuno può scegliere il proprio abbigliamento in base alle diverse filosofie senza rinunciare alla tecnicità.

Presentiamo una rapida sintesi dei principali tessuti utilizzati per l’abbigliamento outdoor

Cotone: ideale per climi temperati ma assorbe acqua

Confortevole sulla pelle, è ideale per climi temperati, ma assorbe acqua e sudore e asciuga lentamente.

È usato per magliette, calze, calzoni, cappelli da sole.

Grazie a vari trattamenti, è ancora oggi ottimo per l’abbigliamento “travel”, per viaggiare in climi caldi ma non umidi.

Lana: un classico senza tempo

Ricordate quelle magliette di lana spesso tragicamente “a costine” che la mamma costringeva a indossare per andare a scuola d’inverno, che “rosicchiavano” la pelle come criceti?

Le lane di oggi sembrano velluti preziosi che accarezzano soavemente il corpo regalando sempre una piacevolissima sensazione di calore secco.

La lana è forse il filato che ha subito le maggiori “trasformazioni”, e oggi ci sono sul mercato capi, soprattutto da usare sulla pelle, che non hanno nulla da invidiare ai capi intimi sintetici più tecnici e performanti. Ovviamente non da usare in piena estate!

Seta: pregiata con qualche controindicazione

Gradevole e leggera, ma trattiene l’umidità.

Viene utilizzata per maglieria intima e calze. Un mio piccolo segreto è l’uso di sottilissime calze in seta in alta quota o in condizioni di freddo estremo.

La calza di seta, sottile come una seconda pelle, e sopra un calzetto tecnico e caldo, proteggono dalle temperature più basse.

Un ottimo “effetto collaterale” è che proteggono quasi totalmente anche da eventuali vesciche, perché lo sfregamento naturale tra piede e tomaia viene completamente assorbito dal doppio strato di tessuto.

Per i più freddolosi, ottimi anche i guanti di seta, sempre sottili come una pelle, da indossare sotto i guanti normali.

Polipropilene: la base dell’intimo tecnico

Questa fibra mantiene la temperatura corporea, ma soprattutto allontana il sudore dalla pelle, mantenendola asciutta, grazie al principio idrofugo che impedisce al tessuto di assorbire liquidi e umidità, trasferendoli invece verso l’esterno.

Questo principio funziona ovviamente se tutti gli strati di abbigliamento indossato seguono lo stesso meccanismo.

È la base della maglieria intima tecnica e di magliette.

Le ultime “release” di questo filato, con opportuni trattamenti, hanno anche ovviato al fastidioso odore di “usato” che le caratterizzava…

Pile, fleece e microfleece: il sostituto della lana

Ha sostituito egregiamente la lana, è un tessuto sintetico leggero che trattiene il calore corporeo anche bagnato. È utilizzato per maglie, berretti, guanti e interno di giacche pesanti. Sempre più leggero, oggi caratterizza anche capi estivi dal peso piuma.

Microfibra: la versatilità

È un tessuto elastico ideale per capi aderenti, protegge da vento e umidità.

Ottimo per maglieria tecnica, indumenti da pioggia, asciugamani.

Gore-Tex®: la rivoluzione dell’abbigliamento per il trekking

Scoperto quasi per caso, stirando delle fibre di politetrafluoroetilene, è il prodotto che ha cambiato la storia dei capi e delle calzature da montagna, per la sua capacità di respingere l’acqua – anche piogge torrenziali – e al tempo stesso lasciar traspirare il corpo.

Questo è possibile grazie ai micro fori della membrana ptfe, che sono molto più piccoli della molecola d’acqua, che pertanto non può passare da una parte all’altra del tessuto, ma molto più grandi delle particelle di vapor acqueo che compongono il sudore, e possono senza ostacoli uscire verso l’esterno.

Ovviamente anche in questo caso è efficace se tutti i capi indossati – dalla pelle al guscio esterno – sostengono questo principio. La membrana viene accoppiata a molti tessuti diversi, e ognuno potrà scegliere la “mano” che più gradisce.

Soft-shell: i traspiranti

È una generazione di tessuti traspiranti per capi da esterno adatti alla protezione dal vento e pioggia leggera, sconsigliati per condizioni di maltempo estremo.

Sempre più leggeri anche questi, si possono “dimenticare” sul fondo dello zaino, e vengono sempre utili in caso di cambio repentino e imprevisto del tempo.

Capilene: elasticità e comfort

A Patagonia si deve “l’invenzione” del capilene per i capi a pelle e intimo.

Questo particolare tessuto in poliestere/spandex garantisce all’intimo un’estrema elasticità, comfort, una rapida rimozione dell’umidità e un fattore di protezione dal sole 50.

 

Tessuti per il trekking: le caratteristiche

Come anticipato sopra, qualsiasi tessuto, oltre alle sue caratteristiche intrinseche, ormai subisce anche una serie di trattamenti – più o meno duraturi – che aggiungono prestazioni ai capi, vediamone qualcuno.

Traspirabilità e idrorepellenza

con diversi livelli – da quello minimo alla totale impermeabilità – a seconda delle fasce di utilizzo.

Asciugatura rapida

Altro requisito ormai essenziale per l’abbigliamento, garantito dalle nuove fibre idrofughe che non si imbevono e tendono a trasferire verso l’esterno l’umidità.

Questi tessuti, in particolare quelli da indossare a contatto con la pelle, sono in grado di trasferire il sudore corporeo verso l’esterno, dando la sensazione di fresco e asciutto anche negli sforzi più intensi; tutto questo si traduce in un comfort a cui non si può ormai più rinunciare.

Protezione UV

È una caratteristica dei capi “travel” ideali per il viaggio e trekking in climi caldi, ma anche per alcuni capi idonei all’alta quota; un particolare trattamento difende parzialmente la pelle dall’irraggiamento degli ultravioletti, con fattori protettivi dai raggi UV variabili da 30 a 40.

Protezione insetti a azione antimicrobica

È un’altra interessante caratteristica presente in alcuni capi per viaggiare in climi caldi, imbevuti di sostanze che hanno funzione repellente su molti fastidiosi insetti, a partire dalle zanzare.

Questa caratteristica si affievolisce con i lavaggi. Sui tessuti s’inseriscono anche elementi che attivano l’azione antimicrobica per l’efficace inibizione degli odori.