Giace nei meandri della burocrazia istituzionale il DDL che il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Brambilla, ha licenziato nel mese di febbraio di quest’anno per sottoporlo all’esame della Conferenza Stato Regioni. Si tratta di un disegno di Legge che nasce sull’onda degli incidenti in montagna che si sono verificati nel passato inverno, quindi come un provvedimento d’emergenza centrato sul tema della sicurezza, ma che poi prevede anche interventi per definire a livello statale quelle che sono le varie figure professionali, aggiungendo alla Guida Alpina e Guida di Media Montagna anche il Maestro di Arrampicata, la Guida Speleologica e quella Vulcanologica .
Su questa proposta di legge i parlamentari del Gruppo Amici della Montagna stanno lavorando, consultando le varie associazioni di volontariato e professionali, per proporre degli emendamenti integrativi.Secondo il DDL i programmi dei corsi di formazione delle varie figure professionali saranno stabiliti dalle Regioni che sulla materia del turismo hanno competenze quasi esclusive. La preoccupazione di chi, come noi, si occupa di promuovere un turismo escursionistico per tutti, anche per chi non ama il gesto atletico o l’attività che presuppone l’utilizzo di materiali o capacità tecniche specifiche, è che di nuovo un pezzo molto importante del mondo escursionistico e degli operatori di turismo ambientale rimarranno fuori da un riconoscimento legislativo che potrebbe dare più garanzie sia agli accompagnatori che ai loro clienti.
Trattandosi di un DDL che viene proposto dal Ministro del Turismo sarebbe opportuno che la materia delle professioni di montagna venga affrontata a 360 gradi considerando che lo stesso concetto geografico o socio-economico di montanità, sul quale si dibatte da tempo, include aree di bassa e media montagna dove l’attività escursionistica viene esercitata con accompagnatori che non hanno bisogno di nessun supporto tecnico.La competenza richiesta per accompagnare su sentieri classificati T o E è solo quella di conoscenza del territorio per le sue caratteristiche naturalistiche e storico ambientali. È una vecchia storia sulla quale anche l’AIGAE si muove da tempo e in alcuni casi le Regioni hanno legiferato inquadrando la figura dell’accompagnatore Ambientale Escursionistico. Il Presidente del Gruppo Amici della Montagna, On. Quartiani, è persona molto scrupolosa e sta seguendo con attenzione l’iter di questo decreto legislativo promosso dal Governo, essendo riuscito a introdurre degli emendamenti interessanti che vanno verso un allargamento delle figure professionali; staremo a vedere cosa accadrà.
A proposito dell’On. Quartiani mi preme sottolineare una sua proposta di legge che prevede la possibilità, con una regolamentazione molto precisa, dell’utilizzo dei terreni di montagna abbandonati da oltre 20 anni. È una proposta importante proprio in un momento storico in cui l’abbandono delle aree più marginali continua a discapito del presidio di territori ancora ricchi di risorse naturali.Un presidio che conservi soprattutto le attività tradizionali dell’agricoltura e del pascolo, può aiutare a ricostruire un tessuto socio-economico che magari avrebbe anche più forza nel difendere le nostre montagne da aggressioni sempre più speculative e rapinatrici delle risorse fondamentali (l’eolico “selvaggio” e senza controllo, per gli intrecci che stanno uscendo fuori in questo periodo, ne può essere un esempio).
Una montagna o una collina che tornano a vivere in un rapporto equilibrato tra uomo e natura sono gli elementi fondamentali per delineare un nuovo modello economico nell’era della crisi.