Sono sempre di più gli studi e le inchieste giornalistiche che mettono in evidenza il problema dell’obesità nei Paesi occidentali, in particolare l’OMS sta studiando il rapporto tra obesità e mobilità e presenterà ad Instanbul, nel prossimo mese di novembre, i risultati di una indagine a livello europeo.
Oltre al regime alimentare, il fattore determinante di molti problemi di salute collegati al sovrappeso è l’assente o scarsa attività fisica che caratterizza la vita quotidiana di molte persone. Il problema più grave riguarda i bambini, come evidenziato anche in una recente inchiesta del quotidiano La Repubblica, in cui si riportano dati allarmanti relativi al nostro Paese.
Il progetto “Trekking in città”, presentato dalla rivista TREKKING, assume in quest’ottica una valenza non solo turistica ma anche di promozione della mobilità pedonale quotidiana nelle nostre città.
A Roma qualche anno fa un gruppo di associazioni escursionistiche aveva costituito un coordinamento cittadino per lavorare alla creazione di una rete di percorsi che collegassero le varie aree verdi della città. L’idea era quella di favorire una fruizione turistica alternativa a quella classica del turismo mordi e fuggi che nella Capitale ha una media di permanenza inferiore ai 3 giorni.
Quella intuizione, chiamata “Il trekking di Roma”, non ebbe molto seguito, ma finalmente oggi si riprende a parlarne e sono state redatte anche delle guide finalizzate in particolar modo alla fruizione turistica a piedi della città.
Sarebbe interessante, per i dati presenti nello studio dell’OMS redatto dal gruppo del Professor Bertollini, che questi itinerari cittadini su cui si stanno movendo molte città italiane, diventassero anche le reti pedonali per la mobilità quotidiana negli spostamenti tra casa, lavoro, scuola, etc.
Lo studio citato evidenzia che per migliorare la prevenzione delle malattie cardiovascolari e di altre patologie legate alla sedentarietà basterebbe percorrere a piedi o in bicicletta alcuni chilometri al giorno, anche nelle nostre città più o meno inquinate. In particolare, se pensiamo che le distanze percorse in città per spostamenti quotidiani sono, per una elevata percentuale di casi, inferiori ai 4 chilometri, ecco che abbiamo ottenuto un ottimo trinomio tra contributo a inquinare di meno, prevenzione della nostra salute e allenamento per le escursioni domenicali.
A nulla serve l’alibi che il camminare in mezzo al traffico sia più dannoso per la salute, in quanto è dimostrato che lo stare chiusi nell’abitacolo non ci preserva più di tanto dalle varie emissioni, polveri sottili, ecc.
Certo i problemi di sicurezza ci sono, ma è proprio per questo che anche la rivista TREKKING, insieme alle associazioni escursionistiche e le organizzazioni in difesa dei pedoni possono fare molto per sensibilizzare le varie istituzioni sulla necessità di realizzare percorsi pedonali cittadini protetti, sia per un turismo soft e slow sia per gli spostamenti quotidiani.
Una città pedonale e ciclabile, come sostiene Tonucci del CNR, è sicuramente anche più adatta alla vivibilità dei bambini e favorisce anche un turismo di qualità, di cui oggi il sistema Italia ha bisogno per recuperare quote di mercato.
Proprio ai bambini in età scolare si ispira il progetto molto diffuso in Inghilterra e ripreso anche qualche anno fa a Roma e altre città italiane del “BUS A PIEDI”. Si tratta di un progetto che prevede di accompagnare a scuola gruppi di bambini che percorrono almeno gli ultimi due chilometri a piedi.
A Roma l’esperienza è stata attivata dall’Assessorato all’Infanzia coinvolgendo, negli anni, vari Municipi e affidando, inizialmente, il servizio a cooperative di operatori culturali che oltre ad accompagnare i bambini a scuola preparavano un vero e proprio percorso didattico, finalizzato alla conoscenza dell’ambiente urbano.
I bambini hanno risposto in modo molto positivo all’esperienza perché l’arrivo a scuola è accompagnato dalla dimensione del gioco collettivo e dalla curiosità nel conoscere una città che non è fatta solo di macchine ma anche di monumenti e di storia.
Sarebbe bello se anche nel nostro Paese si lanciasse con forza la settimana dell’andare a piedi a scuola come avviene in Inghilterra; potrebbe essere occasione per promuovere con forza la pedonalizzazione di ampi spazi urbani.
Parlando varie volte con Italo Clementi, che ringrazio per lo spazio concesso, è emersa l’idea forte di un camminare che non può essere solo relegato alle gite fuori porta dei fine settimana o alle brevi vacanze estive, ma deve diventare un “modus vivendi” che, come cerca di suggerire questa rivista, oltre a dare vantaggi alla nostra salute determina benefici economici globali col contributo personale di ognuno ad abbassare i costi del risanamento ambientale e a risparmiare sui bilanci della spesa sanitaria.
Chissà se anche attraverso le pagine di TREKKING si potranno sensibilizzare le istituzioni di qualsiasi livello e riuscire nell’impresa di inserire il camminare, dentro e fuori le città, per turismo o per mobilità quotidiana, tra le voci che aiutano la formazione del benessere sociale ed economico del nostro Paese, e magari qualche responsabile “illuminato” del Governo si convincerà a inserire qualche voce nelle prossime Finanziarie.
Il Ministro Rutelli ha messo in piedi un sito che ci invita a riportare esempi di gestione turistica all’estero; perché non gli inviamo, come popolo dei camminatori, le best pratics sul turismo escursionistico e sulle pedonalizzazioni delle città?