Consumo ed impermeabilizzazione del suolo

18 marzo 2020 - 10:02

Quanto accaduto a Genova, in Liguria, in parte in Piemonte, in Toscana e in Sicilia proprio nei giorni in cui ho scritto questo articolo, è qualcosa di veramente drammaticoe nessuno dovrebbe permettersi di approfittarne per strumentalizzazioni di carattere politico magari sparando addosso all’ultimo amministratore che siede su poltrone, spesso anche scomode.

Quello che va fatto, ma con estrema serietà, è riflettere sul male profondo che sta distruggendo il nostro territorio in modo inarrestabile e da troppo tempo: consumo ed impermeabilizzazione del suolo.

Un male che oggi si lega in modo indissolubile ai cambiamenti climatici che solo chi è in malafede può continuare a negare. Ascoltare analisti autorevoli o politici, improvvisamente “fulminati sulla via di Damasco”, che finalmente usano parole dure contro la cementificazione del territorio, in particolare delle aree d’espansione naturale dei fiumi o addirittura dei letti dei piccoli torrenti, è un buon segnale, ma ovviamente non può bastare, come hanno raccontato in varie occasioni, e nei giorni immediatamente successivi alle tragedie con ancora più insistenza, Carlo Petrini, Tonino Perna, lo storico Piero Bevilacqua e lo stesso Presidente dell’INU (Istituto Nazionale d’Urbanistica).

Il Professor Bevilacqua, in un bellissimo articolo, ha lanciato l’ennesimo appello alla politica e ai grandi giornali per fare in modo che si possa invertire la cultura e l’interesse economico degli ultimi decenni, tutto concentrato sulle grandi opere, le interminabili e costosissime infrastrutture, per lavorare a un grande piano di manutenzione del territorio.

Piero analizza la situazione anche dal punto di vista dello storico, riportando l’attenzione a quando, nei primi secoli dell’Unità d’Italia, l’impegno nella tutela del paesaggio agrario, soprattutto quello montano, aveva il suo giusto peso nella pianificazione territoriale.

La FederTrek e TREKKING&Outdoor hanno sposato pienamente le campagne nazionali che da qualche tempo promuovono lo stop al consumo del suolo e rilanciano la necessità di tutelare il paesaggio attraverso un corretto presidio antropico. Per questo salutiamo con piacere la nascita del Forum Italiano dei Movimenti per la Tutela del Paesaggio e dei Suoli Fertili www.salviamoilpaesaggio.it che si è riunito per la prima volta in assemblea nazionale il 29 ottobre a Cassinetta di Lugagnano, il primo comune a “zero consumo di suolo”.

Dobbiamo unire le forze ed approfittare della crisi economica per spingere sul pedale della rivoluzione culturale, sperando che questo nuovo movimento, di cui saremo parte attiva, possa smuovere le coscienze individuali e gli amministratori di grandi e piccoli comuni.

Noi ci muoveremo soprattutto per dare un futuro alle aree interne attraverso il turismo escursionistico che non ha bisogno di nuove strutture alberghiere o villaggi vacanza, ma solo di avviare una grande opera di recupero del patrimonio edilizio in stato d’abbandono che spesso è anche di grande valore storico e paesaggistico.

Lo diciamo da tempo e lo ripetiamo in momenti così tragici: la tutela e la valorizzazione del nostro meraviglioso paesaggio hanno un unico grande obbiettivo da perseguire, quello di ridare amore al territorio, un concetto che ritroviamo nelle parole del poeta Tonino Guerra.

Un amore fatto di piccole azioni quotidiane e non di grandi opere costose ed inutili, un amore che può voler dire ridare una nuova identità alle nostre montagne facilitando il ritorno o l’arrivo dei tanti giovani che hanno voglia di staccare la spina da città sempre più asettiche. Noi crediamo che non ci sia più tempo da perdere ed il momento è sicuramente propizio a causa della congiuntura economica sfavorevole al vecchio modello di sviluppo.
 
È per questo che oltre ad aderire con nostre proposte al Forum Nazionale in Difesa del Paesaggio daremo un contributo attivo anche alla costruzione del percorso verso Venezia 2012 www.venezia2012.it – la terza Conferenza internazionale sulla decrescita per la sostenibilità ecologica e l’equità sociale – momento molto importante di confronto nazionale sui temi della decrescita. Mettiamoci allora in cammino con l’obbiettivo concreto di dare vita ad una rete importante e costruttiva.