“Cade…!” Questo nell’immaginario collettivo è l’urlo che accompagna il lavoro del boscaiolo; seguito un attimo dopo dal fragore del tronco che si abbatte a terra. Pochi di noi però sanno quanto impegno, fatica, calcolo e, soprattutto, esperienza e professionalità occorrano nell’abbattimento di un albero. In Italia infatti la pratica sportiva e quella professionale del boscaiolo sono ancora emergenti, mentre in altri paesi europei, come Scozia, Germania, Finlandia, Austria, Svizzera le attività legate alla valorizzazione delle foreste contribuiscono ormai in maniera determinante all’economia nazionale. Ma da oggi le cose potrebbero cambiare. Nel 2004, le Valli di Lanzo torinesi hanno ospitato per la prima volta nel nostro paese il 26° Campionato del Mondo dei Boscaioli. I taglialegna di tutto il mondo si sono riuniti e sfidati all’ultimo colpo di accetta e motosega, nell’ambito di una competizione internazionale che, nata nel 1970, si è dimostrata un efficace strumento di promozione del patrimonio naturale e delle sue tradizioni. Il Campionato del Mondo è infatti un evento di straordinaria importanza per la valorizzazione di una professione come quella del boscaiolo, fondamentale per l’equilibrio ecologico e ambientale e per l’economica della montagna. La scelta per l’edizione 2004 delle Valli di Lanzo, uno fra gli ambienti naturali più belli delle Alpi Graie, non è stata casuale: il 29% della superficie del Piemonte è coperto da splendide foreste. Quale omaggio migliore per queste valli alpine, poter ricordare l’uomo che da sempre ha conosciuto il bosco, lo ha vissuto da vicino e ha contribuito a mantenere intatto il paesaggio e l’equilibro naturale. Le Valli di Lanzo si sono impegnate per anni nel ripristino e nel mantenimento dei boschi, consentendo così la piena valorizzazione dei mestieri, delle culture e delle vocazioni legate alla foresta. Così oggi questo territorio, già ricco di pregi naturalistici e storici, ha migliorato e prolungato la propria offerta turistica nel pieno rispetto e nella conoscenza della natura.
Gli alberi, i veri giganti del bosco, a volte sono rilegati a semplici comprimari. Infatti in montagna l’attenzione del turista è rivolta quasi sempre alle vette, alle nevi, alla fauna, ai fiori. Ma nel grande libro della Natura sono loro, gli alberi, la premessa alla vita dell’uomo e di tutti gli altri esseri viventi. Le semplici apparenze potrebbero portare a biasimare il boscaiolo che in realtà ha grande rispetto del bosco e, grazie alla propria esperienza, è in grado di contribuire alla gestione e alla salvaguardia del territorio e delle foreste. Nelle Valli di Lanzo l’abbondanza di legname ha sempre rappresentato una risorsa per la gente di montagna e per l’economia locale. Generazioni di boscaioli hanno curato le foreste ricavandone di che vivere e preservando per noi un bene naturalistico invidiabile. Su queste montagne si sono consacrate le energie di quanti, per amore della natura, hanno creato le condizioni sociali atte a salvaguardare intere aree verdi. La giornata iniziava all’alba, quando si partiva da casa per raggiungere il bosco, generalmente a piedi. Sotto gli ordini del caposquadra il lavoro proseguiva per tutto il giorno; a volte si rimaneva per settimane sulle montagne, dormendo in baite isolate. L’emarginazione sociale insita in questo mestiere era tuttavia sconfitta attraverso la coesione del gruppo: uomini orgogliosi della loro professionalità, gelosi del proprio lavoro, superbi nel portare avanti anche le operazioni più semplici. Una vita, quella del boscaiolo, segnata dalla lunga fratellanza con i faggi, i castani, i larici che ricoprono questi monti. Valori e saperi che si ritrovano oggi nei gesti di questi ragazzi in gara: operatori forestali ogni giorno e atleti ogni due anni per i Campionati del Mondo. Giovani che si avvicinano al mondo forestale attratti dall’amore per la natura, e vi restano. Vivono nel bosco e del bosco, offrendo a tutti la possibilità di un rapporto uomo e natura più vero.