Architetti ispirati dal sole, dalla luna, dalle stelle. Cattedrali, castelli, tombe e piramidi disposte secondo logiche precise. Molti monumenti del passato sono stati costruiti guardando il cielo. Immaginate di chiedere ad un uomo del Medioevo quale sia la città santa per antonomasia. Vi risponderà: Gerusalemme. E quale il simbolo del potere politico e del potere terreno? Roma. Bene. Prendete una cartina geografica e unite queste due città: la linea passerà da uno dei più misteriosi castelli del mondo: Castel del Monte. Siamo in Puglia, nel comune di Andria, tra Foggia e Bari. Territori che nel XIII secolo facevano parte del territorio del Sacro Romano Impero, guidato da uno dei sovrani più famosi e controversi della storia: Federico II di Svevia, soprannominato “Stupor mundi”, «Meraviglia delle genti». Erede di un casato tedesco, nato in Italia, Federico II incarnava tutte le contraddizioni e le influenze del suo tempo. Attratto dal mondo orientale, fu scomunicato due volte, ed entrò in guerra con il Papato. La sua corte, raro esempio di magnificenza, era ricca di poeti e maghi, uomini di scienza e alchimisti. Nel gennaio del 1240 scrisse una lettera a Riccardo di Montefuscolo, giustiziere di Capitanata: «anche se tu non sei competente per territorio guarda di approntare il materiale per “l’actractus” (cantiere) del castello». Sono queste le uniche frasi che testimoniano il volere di Federico II di costruire un castello nella parte del regno che più amava, la Puglia. Ma si tratta di un castello? La mancanza di fossati, feritoie, cantine, scuderie, cucine, alloggi per la servitù e la presenza, invece, di ampie finestre, sconvenienti perchè davano la possibilità al nemico di introdurvi palle infuocate, e di scale a chiocciola che salgono verso sinistra, permettendo all’assalitore di brandire la spada con la mano destra, suggeriscono l’idea che Castel del Monte era qualcosa di diverso. Un tempio? Un luogo dove purificarsi? E perché fu costruito? Proviamo a scoprirlo.