La Menzogna nucleare

18 marzo 2020 - 10:11

Parto da un’Ansa di qualche giorno fa, relativa al dossier “Balle nucleari, tutte le bugie del governo sui costi del nucleare” presentato alla sede RAI da Angelo Bonelli, presidente dei Verdi Italiani, che da tempo ha in atto uno sciopero della fame per protestare contro la scomparsa dei temi ambientali dalla televisione italiana:

“Un “azzardo” investire sul nucleare, ed in particolare ”sui 4 reattori da 1,6 GW-Gigawatt a tecnologia Epr” che intende costruire Enel insieme con Edf (Electricitè de France) nel nostro Paese, per una spesa pari a ”32-36 miliardi di euro, dei quali, presumibilmente, circa 25 miliardi ottenuti attraverso debito e 10 da capitale proprio”.

Parlare dei prezzi dell’energia che ci sarà tra 15 anni, cioè dall’entrata in funzione delle centrali, è ”un rischio evidente – rileva il rapporto – perchè i prezzi stessi cambieranno e le aziende faranno pagare i propri errori ai cittadini”.

Secondo i Verdi ”la decisione del governo italiano di tornare al nucleare è sbagliata: troppo costoso ma anche rischioso sia per l’ambiente che per la salute dei cittadini”.

Facendo riferimento a uno studio dell’agenzia internazionale di rating Moodys, riparametrato alla situazione italiana, sono emerse ”le perplessita”’ di un investimento che provocherebbe ”un peggioramento del rating dell’azienda elettrica, pari al 25-30%, indebolendo i suoi parametri finanziari”.

Secondo il dossier, il prezzo medio dell’energia nucleare (calcolato in dollari per Megawattora) risulta ”più elevato del 26% rispetto a quello del gas e del 21% rispetto a quello dell’eolico”. Mentre un rapporto del Mit (Massachusetts institute of technology) rileva che ”dal 2003 i costi stimati per la costruzione di un impianto nucleare sono cresciuti al tasso del 15% all’anno”.

Di conseguenza, osservano i Verdi, ”il costo di un impianto nucleare negli ultimi 5 anni è raddoppiato”. Secondo i piani di Enel ed Edf, si legge inoltre nel dossier, in Italia ”si inizierebbe a costruire la prima centrale nel 2015 e poi le successive a distanza di 18 mesi ciascuna, con un tempo di costruzione pari a 10 anni”.

Questa la situazione reale – concludono i Verdi – che porterà al nucleare in Italia”, nonostante ”i problemi finanziari e le indicazioni di mercato lo sconsiglino”, e senza dimenticare ”la gravità dei problemi ancora irrisolti relativi alla gestione delle scorie”. (ANSA).

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Per chi volesse approfondire la riflessione sui temi del nucleare e delle energie alternative segnaliamo un’interessante videointervista ad Alfonso Pecoraro Scanio, presidente dell’Università Verde, e Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, pubblicata sul sito www.repubblica.it

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