Regione: Liguria
Provincia: La Spezia
Lunghezza dell’itinerario: 29 chilometri
Il treno è il mezzo migliore per raggiungere le Cinque Terre. Dalla stazione di Riomaggiore si attraversa un tunnel pedonale per raggiungere, in breve, l’approdo naturale del borgo, dove si affacciano le case color pastello, dai toni di singolare delicatezza, lisi dalla salsedine.
Il torrente scende al mare, ormai invisibile coperto com’è da un lungo caruggio che ha rimpiazzato i tanti ponticelli che univano le due rive del rio. Dal porticciolo ci si incammina lungo il sentiero più famoso, nonché più romantico delle Cinque Terre: la Via dell’Amore. In meno di mezz’ora si raggiungeManarola, sempre che il sentiero litoraneo non sia schiaffeggiato dalla mareggiata – evento naturale d’incomparabile suggestione – perché in tal caso è impercorribile e quindi bisogna dirottare sulla stazione, in attesa del primo treno utile per il borgo più dipinto delle “Terre verticali”.
Qui, un dedalo di strette vie s’insinua tra i muri delle abitazioni disposte a schiera, sorte alla sinistra del canale del Groppo. Le case, dai morbidi colori pastello, paiono volersi tuffare in mare; in realtà sono ben salde alla roccia natia da dove scrutano l’orizzonte in cerca dei fantasmi saraceni. Il più interessante monumento di Manarola è la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, costruita nel Trecento con la pietra dura del posto.
Nel periodo natalizio si accende il miracolo di Gesù Bambino: è la collina sovrastante Manarola che brilla di mille luci sistemate da un uomo, Mario Andreoli, che con pazienza e dedizione ha dato vita ad un presepe stupendo, che aspetta solo di essere scoperto al calar del sole. Nuova partenza, nuova destinazione alla volta di Corniglia. I tanti scalini che separano la stazione ferroviaria dall’abitato testimoniano il minor legame di Corniglia col mare.
Qui le case sono basse, e nei carruggi e nelle piazzette il sole a fatica scalda l’acciottolato. A sorpresa scopriamo però che 2 dei pochi bagnasciuga delle Cinque Terre si trovano proprio qui: quello prospiciente la stazione e la suggestiva spiaggia di Guvano. Da non perdere la Chiesa parrocchiale di San Pietro. Attraverso caruggi, orti, pendii scoscesi battuti costantemente dai venti di libeccio, scirocco o maestrale si raggiunge Vernazza, ma l’instabilità del terreno suggerisce, nuovamente, il trasferimento su binari.
Anche qui, a Vernazza, la tipologia costruttiva è la stessa di Riomaggiore e Manarola: il carruggio principale del borgo, nato dalla copertura del rio Vernazzola, scende verso il mare adunando i pittoreschi vicoletti collegati da ripide scalinate, logge, vecchi porticati e portali lavorati.
Il cuore del paese è la piazza dove si affaccia, con una bellissima torre campanaria, la Chiesa di Santa Margherita di Antioca, del 1318. Questo borgo, rappresentava un approdo importante per la Repubblica Marinara di Genova, venne così adeguatemente fortificato – attraverso Castello Doria (visitabile) – come ancheMonterosso al Mare, sicuro rifugio per le galee della Superba, costantemente in lotta contro l’antagonista Repubblica Marinara di Pisa.
A Monterosso al Mare, antica colonia romana, ancora oggi esiste una paradossale testimonianza dell’antico sistema difensivo: il campanile merlato della Chiesa di San Giovanni Battista. Infatti, la torre di guardia, ormai esule dalla sua antica funzione, è stata incorporata all’interno della parrocchiale del 1300.