Negli ultimi decenni, i profondi cambiamenti che hanno toccato la nostra società si sono ripercossi in ogni aspetto della vita quotidiana delle persone, e, tra questi, alcuni dei mutamenti più radicali si sono avuti nelle abitudini alimentari. E non solo per quanto riguarda gli ingredienti e le materie prime utilizzate, o per le ricette e le nuove mode in fatto di cibo: anche lo stesso vocabolario di termini utilizzati per parlare di mangiare è profondamente mutato, e termini come “biologico”, “decrescita”, “equo” hanno assunto una valenza completamente differente da quella che assumevano soltanto cinquant’anni fa.
In questo libro l’autrice Cinzia Scaffidi, che da oltre vent’anni collabora con Slow Food e dal 2005 dirige il suo Centro Studi, prova a raccontarci il nuovo significato di cento parole direttamente o indirettamente connesse al cibo, prese ad esempio per raccontarci i nostri nuovi costumi alimentari e i relativi cambiamenti nel vocabolario contemporaneo.
Affrontando tematiche come biodiversità e gusto, mercato e innovazione, progresso e rischio, questa sorta di “vocabolario” sui generis ha il raro pregio di far riflettere il lettore su tanti mutamenti, avvenuti in questi anni nelle nostre abitudini quotidiane, che spesso ignoriamo o sottovalutiamo, e ci spinge a porci domande importanti anche su quello che mettiamo nel piatto ogni giorno: da dove arriva? Come viene prodotto? In che modo influisce sulla nostra società? Riflessioni necessarie per capire che, insieme a quello che mangiamo, è cambiata anche la nostra cultura del cibo.