Giro del Marguareis: 53 chilometri divisi in 5 tappe nel cuore delle Alpi Liguri

5 aprile 2023 - 8:26

Si parte dalla Valle Pesio, addentrandosi nei boschi di abete bianco del Parco del Marguareis, per poi salire gli ampi pascoli erbosi delle alte valli Pesio ed Ellero.

Conuna variante impegnativa si può passare in Val Corsaglia, dove si trovano due magnifici laghi alpini, della Raschera e Brignola.

Una mappa delle tappe del Giro del Marguareis

Quindi si raggiunge l’Alta valle Tanaro, da dove è possibile ammirare la riviera ligure.

Un ultimo sforzo e si rientra in valle Pesio, lambendo la valle Roya e attraversando l’altopiano carsico della Conca delle Carsene.

Ecco quindi svilupparsi sotto i vostri piedi un itinerario di ampio respiro che tocca ben quattro valli: Pesio, Ellero, Corsaglia e Tanaro con, al centro, il Marguareis, che con i suoi 2651 metri ne fanno la vetta più alta delle Alpi Liguri.

I due versanti della montagna offrono un ambiente nettamente contrastante, che ricorda sia le Dolomiti sia il Carso.

Il rifugio Garelli, in Valle Pesio

Il versante meridionale, poco inclinato e accogliente, evidenzia caratteristiche prettamente carsiche, con numerose cavità.

Il versante settentrionale è costituito invece da una grande barriera che chiude la Valle Pesio con un allungato versante dolomitico a linee verticali, inciso profondamente da canaloni innevati per buona parte dell’anno.

Durante l’escursione a tappe si consiglia di portarsi una buona riserva d’acqua, a causa della scarsità d’acqua sul percorso. I mesi ideali per effettuare il giro sono giugno e settembre.

 

Prima Tappa: da Pian delle Gorre al Rifugio Garelli

Località di partenza: Pian delle Gorre (m 1000)
Località di arrivo: Rifugio Garelli (m 1970)
Tempo di percorrenza: 3.45 ore
Difficoltà: E
Dislivello: + 1000 – 100 metri
Punti di appoggio: Rifugio Garelli

Dal Pian delle Gorre si segue la strada a sinistra del rifugio omonimo per 200 metri e si svolta a sinistra per il Pian del Creus. Si sale ripidi nel bosco di abete bianco del Buscaiè e si arriva al Pian del Creus (m 1269) dopo circa un’ora di camminata.

Si attraversa il pianoro ed il ruscello e si prosegue nel vallone fino al Gias Madonna (m 1653).

Qui si svolta a destra e dopo un lungo traverso ed aver superato il Gias da Costa si giunge al Gias Soprano di Sestrera (m 1842). Dal Gias si procede oltre e in circa mezz’ora si raggiunge il Pian del Lupo e quindi il rifugio Garelli (m 1970).

Nei pressi del rifugio è presente la stazione botanica alpina Bicknell – Burnat, creata dal Parco, per preservare gli endemismi botanici delle Alpi Liguri, di cui si consiglia la visita.

 

Seconda tappa: dal rifugio Garelli al Rifugio Mondovì

Località di partenza: Rifugio Garelli (m 1970)
Località di arrivo: Rifugio Mondovì (m 1761)
Tempo di percorrenza: 2.30 ore
Difficoltà: E
Dislivello: + 200 – 500 m
Punti di appoggio: Rifugio Mondovì

Dal Pian del Lupo si sale fino al Colle di Porta Sestrera (m 2225). Da qui si scende fino ad un bivio da prendere a sinistra.

Si passa a Porta Biecai dopo aver costeggiato l’omonimo lago (m 1998). Quest’ultimo, nel periodo estivo, si presenta asciutto.

Con una ripida discesa si raggiunge il sottostante vallone dove si trova il rifugio Havis de Giorgio – Mondovì, posto nella splendida conca del Pian Marchisa.

Nelle vicinanze è visibile il Pis dell’Ellero: in primavera dalla cavità in parete sgorga uno spettacolare getto d’acqua.

 

 

Terza tappa: dal rifugio Mondovì al rifugio Mongioie

Località di partenza: Rifugio Mondovì (m 1761)
Località di arrivo: Rifugio Mongioie (m 1555)
Tempo di percorrenza: 5 ore
Difficoltà: E
Dislivello: + 900 – 1100 m
Punti di appoggio: Rifugio Mongioie

Si risale la Valle Ellero, lungo la strada sterrata fino all’alpeggio Gias Gruppetti (m 1890). Da qui si stacca il sentiero sulla destra che porta al Passo delle Saline (m 2174).

Si scende nella ripida gola delle Saline e dopo aver superato il rifugio Ciarlo Bossi, al bivio successivo si svolta a sinistra (m 1500).

Colle del Pas, in Valle Pesio – Foto Getty Images/Surkov Dimitri

Si riprende a salire fino alla bella Colla di Carnino (m 1597). Da qui si prosegue a mezzacosta e si supera il vallone su un ponte tibetano vicino alla famosa grotta delle Vene.

Si procede ancora con alcuni saliscendi fino a pervenire al Pian Rosso, dove si trova il rifugio Mongioie (m 1555).

 

Quarta tappa: dal rifugio Mongioie al rifugio Don Barbera

Località di partenza: Rifugio Mongioie (m 1555)
Località di arrivo: Rifugio Don Barbera (m 2079)
Tempo di percorrenza: 5 ore
Difficoltà: E
Dislivello: + 750 – 225 metri
Punti di appoggio: Rifugio Don Barbera

Dal rifugio Mongioie si ripercorre al contrario l’itinerario fino al bivio per il passo delle Saline (m 1500). Qui si svolta a sinistra e si raggiunge il villaggio di Carnino inferiore e poi quello di Carnino superiore (m 1397).

Il piccolo paese è caratterizzato dalla presenza del tetto racchiuso: i timpani superano la copertura formando due cordoli in pietra, utili per creare una sponda alla paglia e permettere l’accesso al tetto.

Da Carnino si sale nel vallone della Chiesetta fino alla sella di Carnino, dove il vallone diventa più ampio (m 1913).

Si continua a salire lungo i pascoli alpini fino al Colle dei Signori e al rifugio Don Barbera (m 2079). Da qui è possibile raggiungere la vetta del Marguareis, che richiede circa due ore tra andata e ritorno.

 

Quinta tappa: dal rifugio Don Barbera al rifugio Pian delle Gorre

Località di partenza: Rifugio Don Barbera (m 2079)
Località di arrivo: Rifugio Pian delle Gorre (m 1000)
Tempo di percorrenza: 5.30 ore
Difficoltà: E
Dislivello: + 300 – 1380 metri
Punti di appoggio: Rifugio Pian delle Gorre

Dal Colle dei Signori si segue la strada militare fino all’alpeggio di Pian Ambrogi, attraversando uno degli altopiani carsici d’alta quota più imponenti che si possano trovare in questa zona.

Superato Pian Ambrogi si prende il sentiero sulla destra che porta alla Colla Piana di Malaberga (m 2219) nei pressi del rifugio speleologico Capanna Morgantini.

Da qui, utilizzando la vecchia strada militare si scende al Gias dell’Ortica (m 1855), costeggiando la Conca delle Carsene, e si risale a destra verso il Passo del Duca.

Raggiunto il Passo del Duca (m 1890) comincia una lunga discesa sulla vecchia via militare che, con ampi tornanti, conduce al Gias degli Arpi (m 1460). Proseguendo, si attraversa il bosco del Prel, con i suoi abeti bianchi, e si giunge al Saut, dove si possono ammirare le vicine cascate omonime.

Da qui, in breve, si raggiunge il Pian delle Gorre (m 1000), completando questo magnifico trekking.

 

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