Umbria: il cammino dei Protomartiri Francescani
Nell’estremità meridionale del Cuore Verde d’Italia, una “Via della fede” di media distanza – sei tappe – consente di esplorare le terre di cinque frati ispirati nella loro vita religiosa da San Francesco.
Si chiamavano Berardo, Pietro, Ottone, Adiuto e Accursio: nomi antichi di uomini laici e religiosi che abbracciarono la vita minoritica.
Tutti provenienti da piccole localitàdel ternano, furono i primi missionari inviati dal Santo di Assisi nelle terre dei Saraceni.
Per la loro coraggiosa attività, sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica.
Oggi un percorso a stretto contatto con la natura, consente di visitare le terre di quei religiosi medievali: si chiama Cammino dei Protomartiri.
Più che un percorso di fede
“Non aspettiamoci un miracolo, aspettiamoci il cammino”, dice il motto ideato dai creatori dell’itinerario. E di un bel cammino si tratta.
Partendo dal capoluogo di provincia dell’Umbria meridionale, Terni, la via attraversa le località che diedero i natali ai protomartiri in un percorso ad anello.
Dopo aver quindi toccato i paesi di Stroncone, Calvi dell’Umbria, Narni, San Gemini e Cesi, il cammino termina al Santuario Antoniano dei Protomartiri di Terni.
Nulla ha da invidiare per bellezza dei paesaggi attraversati agli altri percorsi a tappe che si snodano nell’Italia centrale.
Si cammina sempre circondati dalle colline umbre e dagli Appennini – l’altezza media è tra i 400 e i 500 metri – e si toccano altresì magnifici borghi.
Il percorso
La prima tappa si inoltra subito tra le alture a sud di Terni, passa per i ruderi dell’ex Abbazia di San Benedetto in Fundis e per il Monastero di San Simeone – ancora attivo.
A Stroncone, termine della prima frazione, si viene catapultati nelle atmosfere tipiche di un borgo medievale, racchiuso nella sua cinta di mura. Una vera boccata di autenticità.
La tappa successiva è un continuo saliscendi in mezzo alla natura. È una delle tappe più impegnative per le gambe per il passo che conduce a Calvi dell’Umbria.
Consente però di vedere luoghi come il Sacro Speco – l’Eremo di Sant’Urbano, dove San Francesco soggiornò a lungo e trasformò l’acqua in vino.
Si arriva infine a Calvi dell’Umbria, il paese dei presepi, dove i muri delle case sono affrescati con oltre 50 opere sul tema della natività.
Il giorno dopo è un’altra immersione nell’arte: si passa dall’antica abbazia benedettina di Schifanoia e dalla chiesa romana di Santa Prudenziana.
Si ammira il Castello del Poggio di Otricoli e si termina all’ombra della Rocca del Cardinale Albornoz di Narni.
Nella quarta tappa il cammino si fa più dolce e pianeggiante: sono le campagne dell’Umbria, da conquistare passando sulle sue strade bianche.
A San Gemini si arriva per il riposo serale: anche la città del protomartire San Pietro è un borgo medievale, inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia.
La quinta tappa torna ad arrampicarsi sui fianchi delle colline, con l’ascesa che porta all’Eremo di Portaria.
Transita per il sito di Carsulae – un’antica città romana – e prima di terminare al borgo di Cesi, incontra anche la Romita, un antico eremo immerso tra i boschi.
Sesta ed ultima tappa, quella che riporta indietro a Terni.
Si svolge prevalentemente su strade asfaltate, e si conclude alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova – meta di pellegrinaggio che contiene le reliquie dei santi protomartiri.
Informazioni utili
Si consiglia di intraprendere il cammino in autunno, inverno o primavera – d’estate in alcuni tratti le giornate possono essere molto calde.
Le tracce GPX e KML del cammino sono scaricabili a questo link.
Le mappe ufficiali possono essere scaricate a questo link.
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