Il Cammino dei Briganti: un anello di 100 chilometri tra Lazio e Abruzzo
Il Cammino dei Briganti è un percorso ideale per chi vuole vivere l'anima autentica dell'appennino. Un anello di cento chilometri divisi in sette tappe, che attraversano i verdi boschi dell'appennino e si concludono in borghi di origine medievale in cui fare sosta.
Dove si trova il Cammino dei Briganti
Il Cammino dei Briganti è un cammino ad anello di 100 chilometri a cavallo del confine tra Lazio e Abruzzo che, a metà Ottocento,era il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie.
Il cammino è diviso in sette tappe che si possono percorrere a piedi o in bicicletta e attraversa la Marsica in Abruzzo e il Cicolano del Lazio, in queste montagne, un secolo e mezzo fa, alcuni uomini avevano deciso di ribellarsi ai nuovi conquistatori venuti da nord, i Sabaudi.
Per farlo avevano lasciato borghi e paesi per vivere nascosti nei ricchi boschi appenninici che ricoprono questo territorio.
L’itinerario parte e arriva nel paese di Sante Marie e si toccano quote comprese tra gli 800 e 1300 metri, con dislivelli abbastanza contenuti e adatti anche a chi è meno allenato.
Perché si chiama Cammino dei Briganti
Nel settembre del 1960 il Regno di Sardegna decise di mandare delle truppe ad attaccare lo Stato Pontificio, colpevole di aver sedato alcune manifestazioni e ribellioni di persone a favore dell’Unità d’Italia.
La così detta campagna Piemontese in Italia centrale aveva l’obiettivo di conquistare prima lo Stato Pontificio e poi il Regno delle due Sicilie.
Diverse armate dell’esercito Sabaudo partirono dal Piemonte scendendo lungo la dorsale appenninica con l’obiettivo di raggiungere Ancona dopo aver conquistato tutti i territori.
Le truppe sabaude erano numerose, preparate e ben attrezzate, sbaragliarono l’esercito pontificio, che arretrò fino a Roma, e presero il controllo di tutto l’appennino, fino alle terre di confine tra Abruzzo e Lazio.
I Sabaudi ponevano le basi per l’unificazione dell’Italia, ma non fu un’occupazione dolce, anzi fin da subito i nuovi regnanti decisero di aumentare le tasse e di reclutare nuovi soldati proprio tra i contadini di quelle terre.
Alcuni di loro però non si piegarono al volere del regno e decisero di lasciare le loro case per vivere nei boschi come briganti, nascosti dalla vegetazione, vivendo con i frutti delle imboscate alle truppe del regno.
Ecco perché in quei territori diventarono celebri i briganti, che erano visti quasi come partigiani.
Gli anziani, custodi di antiche storie, ancora oggi raccontano di Berardino Viola e della sua Banda Cartorè, che viveva di brigantaggio, sfuggendo dalle condanne dei tribunali sabaudi che pendevano sulle loro teste.
Sono proprio i territori, i borghi e i boschi che hanno dato rifugio ai briganti che quelli che si attraversano percorrendo il Cammino dei Briganti.
I territori e i borghi attraversati dal cammino
Il Cammino dei Briganti parte da Sante Marie, antico paese entrato a far parte dei Borghi Autentici d’Italia, che si trova immerso nella natura dell’Appennino circondato da boschi di castagni che nascondono grotte e caverne molto suggestive per gli amanti della speleologia.
Tutti i borghi che si incontrano lungo il cammino sono di origine medievale e ricchi di storia, in ciascuno di questi piccoli paesi si possono gustare i piatti delle tradizioni locali e pernottare in piccole strutture a conduzione familiare.
Il cammino si mantiene sempre a quote medio basse, tra gli 800 metri e 1300 metri e si attraversa un’area appenninica molte verde e boscosa, tutto il percorso è una continua alternanza tra verdi boschi e pianori verdi in tutte le stagioni.
Non lontano da questo territorio si trovano il Parco del Sirente Velino e il Parco Nazionale d’Abruzzo, ma il tracciato del Cammino dei Briganti non li incrocia mai, attraversa zone ancora poco note e frequentate, ma ugualmente ricche di natura e panorami unici.
L’Abruzzo è una delle regioni più verdi d’Italia, ricca di boschi e natura incontaminata, come ben si può scoprire percorrendo questo itinerario.
Un territorio poco abitato, ancora incontaminato, percorrendo le tappe del cammino si può davvero vivere un’esperienza immersiva, come il bagno nella foresta praticato in Giappone, attraversando boschi verdi e attraversati solo dai suoni della natura dell’Appennino.
Quando andare
Un percorso che rimane sempre a quote intermedie, in un territorio boscoso, che si alterna a pianori verdi, che protegge dal sole caldo dei mesi estivi e che vede cadere la neve solo nel pieno dell’inverno.
Il Cammino dei Briganti è un percorso per quasi tutte le stagioni, il migliore periodo in cui percorrerlo va da marzo fino ad ottobre/novembre, insomma tutta la primavera, l’estate e buona parte dell’autunno.
Ogni stagione ha le sue peculiarità, certamente d’estate può essere un’esperienza intensa passare qualche notte a dormire all’aria aperta magari con un sacco a pelo, mentre d’autunno i boschi di castagno assumono incredibili sfumature cromatiche.
È possibile percorrerlo anche d’inverno, a patto di avere la giusta attrezzatura per i trekking invernali, degli scarponi invernali e magari anche un buon paio di ciaspole per poter affrontare nevicate e godersi tutta la magia dei boschi d’inverno.
Come organizzarsi:
Ogni tappa inizia e finisce in un borgo, questa è una delle caratteristiche di questo cammino, che permette di vivere la natura ma anche la bellezza e le tradizioni di paesi antichi.
Inoltre, prenotando con un certo anticipo, è possibile dormire negli agriturismo o nei B&B che si trovano nei paesi attraversati dal percorso.
Oggi sono ancora pochi, bisogna quindi muoversi con anticipo per trovare posto, il successo crescente di questo cammino sta spingendo però le comunità locali ad aumentare e migliorare l’offerta di ospitalità per i viandanti.
La possibilità di avere dei posti tappa comodi, consente di viaggiare anche più leggeri, non c’è bisogno di caricare lo zaino con tende, sacchi a pelo e viveri per più giorni.
Sarà sufficiente svegliarsi la mattina e andare nei piccoli alimentari locali, per acquistare le gustose provviste necessarie per la tappa.
Per affrontare il cammino consigliamo invece delle scarpe da trekking comode e avvolgenti per i piedi, uno zaino per trekking plurigiornalieri e dei bastoncini da trekking per i tratti più impervi.
Tutte le tappe del Cammino dei Briganti:
1) Prima tappa – Da Sante Marie (quota: 850 m) a Santo Stefano (quota: 1.050 m)
Lunghezza: 5,6 km. Dislivelli: in salita 380 m – discesa 160 m
Si arriva a Sante Marie con mezzi propri oppure con il treno, da qui si inizia una prima tappa di ambientazione e acclimatamento, si deve abbandonare la frenesia e la fretta, godendo invece dei ritmi del cammino.
2) Seconda tappa – Da Santo Stefano (quota: 1.050 m), passando per Valdevarri (quota:.020 m) fino Nesce (850 m)
Lunghezza: 13,9 km. Dislivelli: salita 400 m, discesa: 625 m
3) Terza tappa: Nesce (850 m) – Villerose – Spedino – Cartore (944 m)
Lunghezza: 16,6 km. Dislivelli: salita 440 m, discesa 330 m
4) Quarta tappa: Anello di Cartore – Lago della Duchessa
Lunghezza: 12,3 km o 15 km a seconda del percorso scelto tra i due disponibili.
5) Quinta tappa: Cartore (944 m) – Santa Maria in Valle Porclaneta – Rosciolo (909 m)
Lunghezza: 8 km. Dislivelli: salita 280 m, discesa 330
6) Sesta tappa: Rosciolo – Magliano de’ Marsi – Località Le Crete (non è un paese) (770 m)
Lunghezza: 14,5 km – Dislivelli: salita 270 m, discesa 350 m
_ 7) Settima tappa: Località Le Crete (Tagliacozzo) – Sante Marie (850 m)
Lunghezza 21 km. Dislivelli: salita 560 m, discesa 450 m
_ Informazioni più dettagliate sulle tappe e il percorso sono disponibili sul sito dedicato al cammino.
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