La Via Vandelli, un cammino tra Emilia e Toscana: le tappe e le origini
La Via Vandelli: un cammino nella storia
La Via Vandelli si può considerare come una vera e propria grande via moderna di ispirazione romana.
Questo percorso si sviluppanel magnifico Appennino Tosco-Emiliano e collegava e collega, tutt’oggi, Modena e Massa.
Fu voluto, nel Settecento, dal Duca Francesco III d’Este, il quale chiese a Domenico Vandelli un progetto per una strada moderna, di facile manutenzione, e che passasse solo per i territori del ducato estense.
Il primo tentativo del Vandelli fu nel 1728 e ricalcava la romana via Bibulca.
Il secondo progetto, del 1739, fu invece quello più innovativo e leggendario. Nel 1750 venne realizzata infatti la bretella da Sassuolo.
Si trattava di una strada frutto dell’Illuminismo, di un sovrano e del suo progettista.
La prima strada europea progettata e fornita di infrastrutture per l’alloggio e il ristoro, una gigantesca opera dell’ingegno umano.
Oggi, in gran parte, è nascosta sotto le strade moderne, sbiadisce in alcuni sentieri oppure sparisce tra prati e boschi.
Tra il 2016 e il 2017 il trekker Giulio Ferrari intraprese una vera e propria avventura intellettuale ed escursionistica.
Proprio in quegli anni, infatti, dapprima ricostruì il sentiero attraverso studi scientifici e, successivamente, lo percorse per la prima volta per intero da Modena e Sassuolo fino a Massa.
Questo cammino vi permetterà di visitare borghi, architetture ed emblemi naturalistici del territorio emiliano e toscano.
Basti pensare al palazzo estense di Modena, a quello di Sassuolo, Pavullo, alla rocca di Castelnuovo oppure al palazzo ducale di Massa.
E potrete farlo in due diverse modalità: in mountain bike oppure a piedi.
Via Vandelli: un collegamento tra Modena e Massa
La Via Vandelli si snoda a partire dal cuore dell’Emilia, Modena, fino ad arrivare a Massa, in Toscana.
Tuttavia, esistono due varianti del percorso e, sulla base del punto di partenza, cambia anche il chilometraggio complessivo.
Se si parte da Modena, infatti, saranno 171 i chilometri per arrivare fino a Massa.
Se, invece, si decidesse di partire da Sassuolo (Reggio Emilia), i chilometri per arrivare al comune toscano saranno 152.
Ad ogni modo, se si dovesse decidere di raggiungere Marina di Massa e il mar Tirreno, allora i chilometri potrebbero diventare anche 180.
La Via Vandelli presenta diverse caratteristiche comuni a molti cammini italiani.
Attraversa, infatti, borghi incantevoli che in gran parte si stanno spopolando, regala panorami spettacolari su valli e montagne, fenomeni geologici e piccole meraviglie dell’arte nascoste in palazzi e chiese.
Tuttavia, questa via possiede anche una caratteristica unica: quella di essere la “madre” di tutte le strade moderne.
Infatti, nel 1738 Francesco III d’Este, duca di Modena, concepì l’idea di una via completamente lastricata che collegasse la capitale del suo ducato con il mar Tirreno e con il ducato di Modena.
Era dal tempo dei romani che un’opera del genere non veniva progettata e realizzata.
La via si snoda in 7 tappe differenti fra tre palazzi ducali, una cittadina estense fortificata, innumerevoli torri, chiese, borghi e panorami vastissimi dal crinale Tosco-Emiliano fino alle Alpi Apuane.
Perché la Via Vandelli si chiama così
La Via Vandelli fu, in origine, un’antica strada commerciale e militare realizzata verso la metà del XVIII secolo per collegare Modena (capitale dell’omonimo ducato) e Massa.
Come si diceva prima, questa opera fu fortemente voluta proprio dal duca Francesco III d’Este necessaria, secondo le sue vedute, per una continuità politica e territoriale e per ragioni di natura commerciale e di logistica militare.
Per la precisione, nel 1741 il duca concluse il matrimonio del figlio Ercole con Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del Ducato di Massa, e così Modena riuscì ad acquistare l’ambito sbocco sul mare.
Il Ducato di Modena e Reggio aveva infatti l’esigenza politica, tattica, strategica e commerciale di avere un accesso sicuro al mare, all’interno dei propri confini.
Questi corrispondono all’attuale provincia di Modena, Reggio-Emilia, alla Garfagnana e alla fascia costiera di Massa e Carrara.
L’antica Via Bibulca, di epoca romana, era infatti completamente inservibile e non recuperabile.
Per questa ragione, l’abate ingegnere, geografo e matematico di corte Domenico Vandelli fu incaricato di concepire e disegnare un nuovo tracciato stradale che fosse all’avanguardia rispetto ai tempi.
Fu l’ingegnere in persona a dirigerne personalmente i lavori unitamente al Magistrato della Guerra del Ducato.
La Via Vandelli fu quindi denominata in questo modo proprio in onore del suo ideatore e costruttore.
Le tappe, i territori e i borghi attraversati dal cammino
Di seguito trovate una breve descrizione delle singole tappe, tuttavia, si descriverà solo il tragitto da Modena a Massa.
Se sarete intenzionati a raggiungere Marina di Massa partendo dal centro di Massa stessa allora sarà sufficiente allungare di 5 Km il percorso totale.
1- Da Modena a Puianello
La prima tappa del viaggio è Modena, per la precisione il Palazzo Ducale Estense sito in Piazza Roma.
Prima di cominciare, però, una visita al Palazzo Ducale è quasi doverosa.
Si tratta di un sontuoso palazzo barocco voluto dal duca Francesco I d’Este nel 1634.
Venne realizzato sulla base di un progetto di Bartolomeo Avanzini e sulla consulenza di famosi architetti dell’epoca.
Per grandezza e fasto è tra le più prestigiose regge a livello europeo, e fu anche la residenza della Corte Estense fino all’ultimo duca Francesco V d’Asburgo-Este (1859).
Una volta attraversato il centro storico di Modena passando per Piazza Grande, il Duomo e la Torre Ghirlandina si raggiunge l’imbocco della ciclabile Modena – Vignola.
Lì dovrete deviare per il percorso natura del Tiepido che vi condurrà fino alla Torre Maina.
Infine, salirete sulle prime colline modenesi fino a raggiungere il Santuario di Puianello, che rappresenta la fine di questa tappa.
La distanza di questa tappa è di 27,2 Km e vi troverete a camminare per lo più su sterrato (60%). Il resto sarà costituito da asfalto, principalmente piste ciclabili.
_ Maggiori informazioni sulla prima tappa
2 – Da Puianello a Pavullo nel Frignano
Da Puianello dovrete rimettervi in cammino in direzione Pavullo nel Frignano.
Continuerete l’attraversamento delle prime colline modenesi, tra vulcani di fango, calanchi e panorami sulle valli del Tiepido e del Panaro.
In questa tappa, la Via Vandelli del 1739 in partenza da Modena si ricongiungerà con la Via Vandelli del 1751 che parte dal Palazzo Ducale di Sassuolo passando per Serramazzoni.
La tappa si concluderà al Palazzo e al Parco Ducale di Pavullo.
Questa tappa è lunga quanto la prima, all’incirca 27,2 Km.
Camminerete prevalentemente su piccole strade comunali asfaltate (56%) ma anche su alcune strade sterrate (44%).
_ Maggiori informazioni sulla seconda tappa
3 – Da Pavullo nel Frignano a La Santona
Dal centro di Pavullo si dovrà ripartire per la terza tappa, che vi farà raggiungere luoghi storicamente molto importanti come il Castello di Montecuccolo.
Da lì supererete il borgo medievale di Monzone, percorrerete vie panoramiche e imboccherete sentieri che conducono a luoghi molto antichi come il Ponte d’Ercole o il Ponte del Diavolo.
Infine, attraverserete la località di Lama Mocogno fino ad arrivare a La Santona.
Questa tappa si snoda per 24,4 Km lungo i quali camminerete prevalentemente su sterrato ma anche su ciclabili e strade comunali.
_ Maggiori informazioni sulla terza tappa
4 – Da La Santona a San Pellegrino
La quarta tappa si immetterà immediatamente nel percorso originale progettato da Domenico Vandelli.
Lo si dovrà seguire fino a raggiungere San pellegrino in Alpe.
I punti più importanti da non perdere lungo il percorso sono le Capanne Celtiche e la Fabbrica, ovvero l’antica osteria voluta da Vandelli, costruita nel punto più ricco d’acqua.
Ma anche il Passo del Lagadello, il punto più alto della Via Vandelli, collocato a 1620 metri d’altitudine, il quale marca il confine tra Emilia Romagna e Toscana.
Questa tappa sarà leggermente più lunga, si snoda per 25,8 Km, principalmente su sterrato.
_Maggiori informazioni sulla quarta tappa
5 – Da San Pellegrino in Alpe a Poggio
Da San Pellegrino in Alpe con vista sulla Alpi Apuane oltrepasserete il confine regionale per poi ritrovarvi in Toscana in provincia di Lucca.
Molti sono i luoghi suggestivi che attraverserete in questa tappa.
Dapprima il paesino di Campori e di Pieve Fosciana, il bellissimo borgo con la rocca ariostesca di Castelnuovo in Garfagnana e, successivamente, anche la perla di Pontecosi, e l’attraversamento del ponte ferroviario della Villetta.
Terminerete, infine, a Poggio.
Questa tappa è lunga 25,8 Km e sarà un po’ un mix tra sterrato e piccole strade comunali.
_ Maggiori informazioni sulla quinta tappa
6 – Da Poggio a Campaniletti
Dal piccolo borgo di Poggio dovrete seguire quasi interamente il percorso originale settecentesco della Via Vandelli passando per il lago di Vagli.
L’antica via scendeva fino al paese di Fabbriche di Careggine, attualmente sommerso dal lago.
Percorrerete quindi una diga raggiungendo Vagli di Sopra.
Da lì imboccherete la Valle dell’Arnetola seguendo la via delle cave di marmo fino ad arrivare a uno dei punti più spettacolari della Via Vandelli: il Passo della Tambura.
Da lassù potrete godere di un panorama mozzafiato sulle Alpi Apuane, Massa, i promotori della Liguria, le isole e il Mar Tirreno.
Dovrete quindi ridiscendere fino alla località di Campaniletti.
La tappa si snoda per 18,3 Km prevalentemente su strade sterrate.
_ Maggiori informazioni sulla sesta tappa
7 – Da Campaniletti a Massa
Da Campaniletti e dalla Finestra Vandelli, la piazzola di sosta voluta dall’architetto e aperta con le mine per far passare i carri, scenderete lungo i tornanti della strada settecentesca, lungo il versante della montagna su cui passa l’antica via che conduce fino a Resceto.
Da qui, seguendo il torrente Resceto e le antiche mulattiere, entrerete nella città di Massa fino a Piazza Aranci dove si trova il Palazzo Ducale.
Per tutti coloro che vogliono terminare la Via Vandelli con un tuffo nel mar Tirreno, Marina di Massa dista solamente 5 km dal centro della città, dunque è raggiungibile allungandosi giusto un po’ di più.
Quest’ultima tappa è lunga esattamente come la precedente e si snoda sia sull’asfalto che sullo sterrato.
_ Maggiori informazioni sulla settima tappa
Quando andare
I primi chilometri del cammino si effettuano prevalentemente in pianura, molto calda e afosa durante l’estate.
Il resto del percorso si sviluppa principalmente in montagna, in aree spesso raffrescate dalla presenza di boschi.
Visto che più di un quarto della Via Vandelli si sviluppa oltre i 1.000 metri di quota, con due passi oltre i 1.600 metri, il clima d’estate sarà piuttosto mite tuttavia, al contempo, soggetto a piogge e nevicate tardive in primavera e precoci in autunno.
Il versante massese delle alpi Apuane, inoltre, tende a essere soggetto a improvvisi annuvolamenti.
La costa tirrenica, invece, presenta un clima piacevole quasi tutto l’anno.
Le 7 tappe a piedi
Di seguito trovate tutte le tappe del percorso, compresa la variante con partenza da Sassuolo.
1 Modena ➔ Puianello 27,2 Km
2 Puianello ➔ Pavullo nel Frignano 24,4 Km
S1 Sassuolo ➔ Serramazzoni 19,9 Km
S2 Serramazzoni ➔ Pavullo nel Frignano 12,9 Km
3 Pavullo nel Frignano ➔ La Santona 25 Km
4 La Santona ➔ San Pellegrino in Alpe 25,8 Km
5 San Pellegrino in Alpe ➔ Poggio 25,8 Km
6 Poggio ➔ Campaniletti 18,3 Km
7 Campaniletti ➔ Massa 18,3 Km
7 Massa ➔ Marina di Massa 6,3 Km
La segnaletica del percorso
Il logo è esattamente quello che potrete trovare sulla copertina della guida ufficiale se deciderete di acquistarla.
Ma la si può ritrovare anche sulle piccole frecce adesive posizionate sul percorso oltre che nei contenuti multimediali in rete.
Nel logo si può leggere la parola “ViVa” la quale sta per le prime due lettere delle parole Via Vandelli.
La scritta forma il profilo delle montagne che collegano la pianura emiliana al mare e lungo i quali si stanno incamminando due escursionisti.
Come organizzarsi
La Via Vandelli è antichissima, questo è vero, tuttavia in quanto percorso escursionistico è ancora molto giovane.
Per questa ragione non si è ancora sviluppata un’ospitalità mirata per i viandanti (ad esempio ostelli e altri alloggi semplici ed economici).
Ad ogni modo, l’offerta di alloggi è sempre ampia e molto varia.
Lungo tutto il percorso potrete trovare B&B, agriturismi, alberghi, pensioni, affittacamere , alcuni campeggi e soprattutto rifugi.
Bisogna tenere conto che la numerosità e la tipologia delle ospitalità variano lungo il percorso.
Per questi motivi è fondamentale assicurarsi di sapere dove si dorme per tutte le tappe prima di partire, contattando e prenotando gli alloggi in anticipo.
Oltre a ciò, esiste anche un “passaporto” della Via Vandelli che, purtroppo, non garantisce diritti a sconti o convenzioni di varia natura.
È completamente gratuito e non obbligatorio per affrontare il cammino.
Permette però di costruirsi un ricordo passo dopo passo: contiene un po’ di informazioni, una piccola mappa del percorso, le altimetrie di insieme e lo spazio per raccogliere i timbri delle ospitalità o degli uffici turistici dei paesi che si incontrano lungo la via.
Se siete interessati, lo potete scaricare direttamente dalla pagina ufficiale.
Di seguito trovate anche qualche struttura dove poter pernottare lungo il percorso:
Informazioni utili
Per tutte le altre informazioni necessarie del caso, come ad esempio per la guida completa del percorso, si rimanda alla pagina ufficiale della Via Vandelli.
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