AERIAL, SUN FLARE: Unrecognizable hiker couple observes the breathtaking evening landscape from the mountaintop. Sporty young man and woman watches the sunrise from a peak in the serene Julian Alps.
368 tappe! Poco più di quanto impiega la Terra a girare attorno al Sole.
Ma se non sono 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e quasi 47 secondi, poco ci manca per avvicinarsi alle 8832 ore necessarie per completare uno dei percorsi più lunghi del Mondo, che unisce la Grotta Gigante, in provincia di Trieste, a Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, cavalcando l’arco delle Alpi e la lunga catena Appenninica, isole comprese.
Dalle maestose Dolomiti ai ghiacciai delle Alpi Cozie, fino al misterioso Appennino ligure, passando per i ricchi vigneti toscani e la stupefacente Costiera Amalfitana, e, sempre più giù lungo la boscosa Sila Grande.
Dalle contraddizioni naturali dell’Aspromonte, in un attimo si scopre la grande fucina di Efeso, nelle viscere dell’Etna. Un lungo viaggio di scoperta che termina, alfine, sull’isola delle isole, attraverso il Gennargentu, i litorali e i borghi più belli della Sardegna nord-orientale!
368 tappe sono una estensione illimitata del tempo, non sono necessariamente 368 giorni, potrebbero essere anche più di 8832 ore, soprattutto se sposiamo la filosofia dell’anno nazionale del movimento lento.
Anche Forrest Gump, lui che ha percorso correndo tutti gli Stati Uniti d’America, arrivato a Santa Teresa di Gallura non potrebbe esimersi dal pronunciare la fatidica frase “Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa”.
Un viaggio simile più o meno dura un’anno, ma non ve lo racconterò seduto su una panchina, come Tom Hanks. Anzi, non ve lo racconterò proprio; questa storia importante va letta sul sito ufficiale dedicato dal CAI al Sentiero Italia.
L’idea di coprire migliaia di chilometri a piedi è a malapena credibile. Forse è questo che rende il Sentiero Italia un’avventura così memorabile. Non ci resta che muovere i primi passi.
368 tappe, 368 giorni, 8832 ore: in questa successione di istanti, passiamo dalla misura del tempo a quella dello spazio per scoprire che bisogna camminare per oltre 6000 chilometri, quasi 7000, forse 6880 chilometri, lungo uno dei trekking più lunghi del mondo, se non il più lungo.
Nel 2018 il Club Alpino Italiano si è impegnato a rivitalizzare questo incredibile itinerario a tappe, allineandolo al nuovo secolo, alle nuove esigenze dell’escursionista-viaggiatore, ad una comunicazione che ha ridotto incredibilmente gli spazi e i tempi.
È un’altra storia rispetto al lontano 1983, anno in cui venne concepito da un pugno di giornalisti-escursionisti lungimiranti, in primis il giornalista, fotografo ed escursionista Riccardo Carnovalini.
Persone che guardavano e vedevano lontano nel tempo, riunitesi poi nell’Associazione Sentiero Italia.
1990 è l’anno di nascita dell’itinerario strutturato e articolato in tappe, inaugurato ufficialmente nel 1995 dal C.A.I. in occasione della prima edizione del Cammina Italia, e sempre dal Club Alpino abbandonato fin quasi ai giorni nostri.
“Grazie all’indispensabile contributo delle Sezioni CAI che ne individuarono nel dettaglio il percorso, i posti tappa e la segnaletica – come è riportato testualmente dal sito ufficiale del Club Italiano – il Sentiero Italia venne inaugurato nel 1995 con la grande manifestazione Camminaitalia 95″
Un evento organizzato dal CAI, ripetuta poi nel 1999 assieme all’Associazione Nazionale Alpini (ANA)”.
Attualmente, il concatenamento di sentieri che formano il Sentiero Italia è quasi completamente segnalato con i colori bianco e rosso e la dicitura S.I..
Il Club Alpino Italiano si sta adoperando per riportare in auge il Sentiero Italia (negli anni alcuni tratti non erano più visibili) e per dare voce a questo tracciato e alle terre che attraversa.
Lo sta facendo grazie all’aiuto delle sezioni regionali e alla passione di centinaia di volontari delle associazioni che hanno lavorato per verificare e dove necessario ripristinare il tracciato, la segnaletica, i posti tappa.
Gli interventi in loco prevedono la sistemazione delle nuove paline segnaletiche, delle tabelle direzionali, delle tabelle informative all’inizio delle tappe e presso i posti tappa, ma anche l’eliminazione di eventuali scorciatoie creatisi lungo il percorso principale, perché dannose alla biodiversità.
Il Sentiero Italia è stato consacrato dalla CNN, una delle più importanti emittenti televisive statunitensi, come “Il più grande tra i grandi cammini“.
Scrive la CNN “È un tour che attraversa tutto l’arco alpino prima di lanciarsi lungo la catena appenninica, verso la Sicilia e infine andare alla deriva ad ovest tra il Tirreno e la Sardegna e Santa Teresa Gallura, sede dell’antica città di Tibula”.
Se prendiamo il Cammino di Santiago e lo uniamo per ben otto volte otterremo il Sentiero Italia!
Ma può il Sentiero Italia attirare nel nostro Paese sempre più turisti, da ogni parte del mondo, come è successo per il grande Cammino di San Giacomo?
La risposta è affermativa: anche il Sentiero Italia racchiude personaggi ed eventi destinati a essere ricordati dai posteri, non è solo un lungo corridoio biologico, oltre alle emergenze naturalistiche e paesaggistiche ha tante storie da raccontare.
Il Grand Italian Trail narra lungo il suo itinerario escursionistico fatti d’ordine politico, militare, economico, insomma, avvenimenti umani del passato, piacere e dolore, storie di solitudine e di cameratismo!
Oggi si sente spesso dire che il «tempo vola», anche per il Sentiero Italia la percezione dello scorrere del tempo è evidente.
Quindi per “tagliare i tempi”, ma anche per garantire la miglior gestione del “Grand Italian Trail”, la scelta corretta poteva essere solo una: fare passare il più lungo dei percorsi della Terra lungo tratti d’itinerari preesistenti.
Un po’ come si è fatto in tempi più recenti per la Via Alpina: un sistema che percorre l’intero arco alpino dalla Slovenia al Principato di Monaco, attraverso 5 percorsi e oltre 300 tappe, con veri e propri itinerari tematici sulla storia e i sapori tipici.
Naturalmente, il Sentiero Italia tocca anche parti di sentieri che affondano le radici in un passato non proprio prossimo, è quindi parte integrante di un complesso sistema di sentieri che seguono antiche direttrici.
Percorrendo il Sentiero Italia CAI si cammina sopravanzando ponti a schiena d’asino per raggiungere monasteri, abbazie e eremi solitari, per poi ritrovarsi nella penombra dei boschi dove emergono le tracce dell’antica civiltà contadina.
Citiamo le più classiche tra le lunghe escursioni che formano la spina dorsale del Sentiero Italia: la GTA, Grande Traversata delle Alpi, inaugurata negli anni Settanta.
Si snoda dai monti di Domodossola fino alle Alpi Liguri, attraverso l’arco alpino occidentale, dalla Valle Tanaro fino all’Ossola, per circa 1.000 chilometri, toccando i ghiacciai del Monte Rosa, i 4000 del Gran Paradiso, divenuti leggende dei pionieri dell’alpinismo, e il “gigante di pietra” Monviso dove si trovano le sorgenti del fiume Po.
Giunti in Liguria, il Sentiero Italia s’immette sull’Alta Via dei Monti Liguri che lungo le sue 43 tappe ricalca mulattiere e antichi sentieri di crinale lungo il displuvio che da Ventimiglia fino alla Piana di Sarzana delimita il versante costiero.
Sono 440 chilometri caratterizzati da contrasti paesaggistici per la presenza dei monti a ridosso del mare che rispecchiano le caratteristiche e le bellezze della Liguria.
Ad esempio, in provincia di Imperia, in soli 20 chilometri si passa dal paesaggio tipicamente mediterraneo di Ventimiglia agli ambienti subalpini e montani del monte Saccarello, impreziositi da rari connubi di specie botaniche.
Dalla Valle del Vara il Sentiero Italia s’innesta sulla Grande Escursione Appenninica (sull’AVML s’interseca anche con il Sentiero Europa nr 1) attraversando tutta la dorsale appenninica.
La GEA è lunga circa quanto l’Alta Via dei Monti Liguri, parliamo di 425 chilometri, 25 – 28 giorni, e come tutte le Alte Vie corre lungo i crinali, unendo il passo dei Due Santi, in Liguria, con il Passo di Bocca Trabaria, al confine con l’Umbria e le Marche.
Gianfranco Bracci e Alfonso Bietolini idearono questo percorso appenninico nel 1981 per raccontare di una natura incontaminata, piccoli borghi, eremi isolanti, foreste magiche.
Il Sentiero Italia s’interseca anche con altri itinerari a lunga percorrenza, come il Cammino Naturale dei Parchi tra Lazio e Abruzzo, il Sentiero del Brigante in Calabria e l’Alta via dei Parchi che con le sue 27 tappe unisce due Parchi nazionali, cinque regionali e uno interregionale.
Insomma questo percorse unisce il meglio che le montagne appenniniche dell’Emilia Romagna, Toscana e Marche sanno offrire: circhi glaciali, laghi immersi nello splendore delle praterie d’alta quota, sterminate foreste e limpidi torrenti, rupi vulcaniche e falesie di gesso.
L’itinerario che unisce l’Italia era stato per lungo tempo “dimenticato”, adesso, grazie al Club Alpino, il percorso è identificato da una sua segnaletica bianca e rossa con la scritta SENTIERO ITALIA oppure l’acronimo S.I.
La segnaletica è importante, infonde sicurezza nell’escursionista, grazie ai segnavia la traccia è sicura; è la nostra garanzia per arrivare a destinazione, il simbolismo rosso e bianco adottato dal Club Italiano in tutto il territorio nazionale contribuisce alla fruibilità dei sentieri e alla promozione dell’escursionismo e del turismo sostenibile.
Un altro aspetto importante, oltre alla fruibilità del territorio alpino e appenninico, è l’ospitalità: lungo il Sentiero Italia a fine tappa non sarete costretti a passare la notte all’addiaccio, oppure a bivaccare in tenda.
Al termine della camminata ad accogliervi ci sarà una struttura ricettiva, il più delle volte rappresentata da un rifugio dove non mancherà un piatto caldo e un accogliente “giaciglio”.
È un’attività di servizio fondamentale per i viaggiatori a piedi, infatti l’impegno civile del Club Italiano nel rilancio del Sentiero Italia è rivolto soprattutto al miglioramento della ricettività – sempre presente a fine tappa – oltre alla fruibilità dei sentieri.
Forza e coraggio: grazie ai tanti itinerari di raccordo che scendono a fondovalle non bisogna necessariamente percorrere tutte le tappe del Sentiero Italia.
Il Club Alpino Italiano ha messo in rete l’opera dei volontari sul sito ufficiale dedicato al Sentiero Italia dove è possibile trovare la descrizione di tutte le 368 tappe.
Per ogni giornata di marcia, oltre alla descrizione del percorso si possono trovare: la scheda tecnica, le tracce scaricabili in formato gpx, kml e kmz, la segnalazione delle strutture ospitali lungo il percorso o in prossimità.
Vi ricordo che il sito è sempre in divenire, di pari passo con le attività di ricognizione dei volontari che operano in loco: è interessante, infatti, anche la categoria “Lavori in corso” dove il CAI inserisce gli aggiornamenti relativamente all’attività di ripristino e fruibilità dei sentieri e dei servizi connessi.
Sempre nel sito vengono pubblicati gli eventi legati al Sentiero Italia e consigli utili per affrontare il cammino.
Un portale dunque indispensabile per chi vuole conoscere e mettersi in viaggio lungo la porta di accesso principale alla montagna.
Il Sentiero Italia come è stato concepito e realizzato consente di valorizzare sia gli aspetti naturalistici e paesaggistici, sia quelli culturali, economici e conservativi.
Il fascino della scoperta al ritmo lento del camminare continua lungo il Sentiero Italia CAI grazie ai suoi mille volti!
[…] i 25 Parchi Nazionali della penisola seguendo, almeno in parte, la spina dorsale dell’attuale Sentiero Italia C.A.I. e che vedrà un importante lavoro di potenziamento e manutenzione della esistente rete […]