Perché tracciare una via da Aquileia a Genova?
Basta dare un’occhiata alla mappa riportata qui sotto per capirlo: in Italia i cammini maggiori sono tutti Romei, disposti con andamento Nord-Sud.
Da qui l’idea di unire l’Italia al cammino più famoso al mondo, quello di Santiago, con un percorso con un asse Est-Ovest, come i cammini jacobei, riscoprendo l’antica via consolare utilizzata dal pellegrino di Burdigala per andare a Gerusalemme, molto prima della nascita di Santiago de Compostela.
Sfruttando il gran lavoro fatto dagli Sloveni sul loro cammino Jakobova Pot, e i Francesi coi Gr 653° sulla via Tolosana, la Via Postumia si inserisce nel mezzo, unendo i punti della rete, per poter essere nel medesimo istante un cammino verso Santiago o verso Gerusalemme.
Il Cammino della Via Postumia è lungo 940 km ai quali si aggiungono i 340 per avere il percorso nella maggior larghezza della nostra penisola.
Le peculiarità sono che questa via è molto varia, si parte da Aquileia, quindi in Friuli, in pianura , da un paese che fu nella storia romana fondamentale, la porta ad oriente dell’impero, continuando per Aiello del Friuli (il paese delle meridiane) e Palmanova (il paese a forma di stella).
Lungo strade di campagna, sentieri, ciclovie si incontrano altre località note per la loro storia: Concordia Sagittaria (Julia Concordia) Oderzo (Opitergium) Treviso.
L’arrivo a Treviso passa sulla ciclovia del Sile, la cittadina si lascia sulla ex ferrovia ora ciclovia Ostigliese, per toccare borghi poco noti ma bellissimi come Badoere, Castelfranco Veneto o Cittadella.
Fino a questo momento il cammino è pianeggiante e continua in questo modo fino a Vicenza (Vicetia) dalla quale inizieremo una due giorni sui colli Berici per arrivare a Lonigo, nota per il bel Santuario.
Da qui, immersi nella pianura Veneta, si prosegue verso Zevio e poi lungo il fiume Adige fino a Verona, dove l’arte e la cultura sono sublimate da questa meravigliosa città.
L’antica consolare si muoveva verso Goito e Calvatone (Bedriacum) noi abbiamo scelto di puntare su Goito, passando per la zona collinare del Garda (sempre per scegliere sentieri in sicurezza e paesaggi più belli ), passando dopo l’alzaia dell’Adige, Pastrengo, Colà di Lazise e Peschiera del Garda, ove transiteremo dinanzi al bel Santuario del Frassino.
Si continua immersi nella storia e tra meravigliosi borghi fortificati, attraverso Ponti sul Mincio e Monzambano, per giungere a Goito e dirigerci verso Mantova.
L’arrivo nella città dei Gonzaga è fantastico, nel verde e godendosi i laghi formati dal Mincio.
Lasciando questo gioiello puntiamo a Sud per collegarci con la Ciclovia del Po e raggiungere Cremona, sempre su stradine di campagna e ciclabili, passando per Borgoforte e Marcaria si giunge a Sabbioneta (patrimonio UNESCO) e Casalmaggiore.
Il cammino si immerge ora ancor più nel verde, a volte vicino al grande fiume, ma spesso su argini distanti, disegnati dall’uomo, in un susseguirsi di colori unici: 40 km per arrivare nella bella Cremona, patria dei maggiori liutai mondiali e cittadina fantastica.
Il grande fiume ci fa compagnia fino a Piacenza, passando per Monticelli d’Ongina, piccolo borgo che vi stupirà.
Abbiamo camminato in Friuli, Veneto e Lombardia, ora siamo in Emilia, ripercorreremo ancora qualche km in Lombardia per poi entrare in Piemonte e infine in Liguria.
Piacenza segna la fine della pianura e l’inizio delle colline. Oltrepassiamo il Trebbia per arrivare in Val Tidone, a Castelnovo.
Tra vigneti, borghi antichi e paesaggi da favola arriviamo a Canneto Pavese, per continuare verso Casteggio e sempre su e giù fra le colline, fino a Voghera.
Passando per i colli del Pelizza e le terre di Don Orione, la Via continua verso Tortona, i vigneti e i colli si susseguono , un poco di fatica ma ne vale la pena.
Siamo nell’Alessandrino, in Piemonte e continuiamo verso Stazzano, prima fiancheggiando il torrente Scrivia, poi salendo sulle colline all’altezza di Castellar Ponzano, davanti a noi il Santuario di Monte Spineto domina il panorama.
Giunti a Stazzano superiamo lo Scrivia e, a sinistra verso Arquata, troviamo la meravigliosa Libarna (merita una visita sebbene fuori cammino di qualche km).
Si segue poi un sentiero collinare che ci porterà a Gavi, col suo possente castello, la sua chiesa di Santiago (San Giacomo Maggiore) e i suoi vigneti famosi per il Cortese.
La Via continua tra le colline fino a Bosio, famigerato per l’eccidio della Benedicta, dove inizieremo a salire le montagne per avvicinarci alla Liguria.
Dopo la prima erta, la discesa ci porterà a Voltaggio, col suo ponte romano e il bel borgo situato in alto, da qui continueremo su salite più impegnative, prima verso La Castagnola, in lontananza il forte Diamante ci osserva, Genova è sempre più vicina!
Dalla Frazione Castagnola andiamo alla Sereta, per congiungerci con un bel sentiero a Fraconalto dove si sale verso il passo della Bocchetta, coi sui 832 metri il punto più alto di questo cammino, inutile dire il panorama stupendo che si gode.
La discesa ci porta verso Pontedecimo, dove troveremo l’acquedotto romano e anche qui la chiesa di San Giacomo che attesta il passaggio dei pellegrini medievali, sopra di noi a destra svetta il monte Figogna e la Madonna della Guardia.
Da Pontedecimo ci attende l’ultima salita, i forti di Genova ci fanno compagnia e, sul sentiero che li unisce, giunti oltre i 500 metri sul livello del mare, ecco sotto di noi la città portuale, coi suoi caruggi e il suo patrimonio nascosto, la discesa è bella e sicura e la vista da brivido.
Ormai siamo alle porte di Genova, dove finisce questa via e il pellegrino che vorrà potrà continuare verso la Francia e, perché no, verso Santiago sulla Via della Costa Ligure fino a Ventimiglia, il Gr653a fino ad Arles, la Via Tolosana fino a Saint jean pied de port o Puente la Reina.
NB: Le tappe sopra riportate sono solo tappe ipotetiche, consigliate sulla base della morfologia del percorso.
_ Per avere informazioni aggiornate, i recapiti dei posti tappa e scaricare le tracce GPS, visitate il sito: www.viapostumia.eu