Il Cammino di San Benedetto in bicicletta

Sono trecento i chilometri che separano Norcia da Montecassino seguendo il Cammino di San Benedetto. Trecento chilometri che si attorcigliano intorno agli Appennini dell’Umbria e del Lazio, seguendo il dolce saliscendi dell’Italia centrale.

8 maggio 2023 - 5:00

Borgo dopo borgo, i piccoli luoghi dell’Italia di provincia si susseguono lungo il Cammino, in un itinerario a tappe che oggi tocca i posti più importanti nella vita di San Benedetto, patrono d’Europa.

Angoli di grande spiritualità, in cui ancora oggi si respira l’atmosfera raccolta e discreta che hanno i piccoli paesi abituati a rimaner fuori dalle rotte turistiche più battute.

Nonostante il nome possa suggerire il viaggio a piedi come unica modalità per portare a compimento questo itinerario, è possibile percorrere il Cammino di Benedetto anche in bicicletta.

 

Il percorso ciclabile del Cammino di San Benedetto

Se il cammino a piedi è lungo circa 300 km, quello ciclabile raggiunge i 360, e si discosta lievemente da quello “classico” solo dove le condizioni lo richiedono.

Essendo molti dei tratti sterrati, è consigliabile intraprendere il percorso con la mountain bike.

Si comincia naturalmente da Norcia, città natale del Santo, adagiata ai piedi dei Monti Sibillini.

Nella prima tappa, dopo aver attraversato tutta la piana di Santa Scolastica, si raggiunge Cascia – la città di Santa Rita, un’altra delle figure più venerate dell’Italia centrale – e il bellissimo borgo di Monteleone di Spoleto, per terminare poi nel borgo di Leonessa.

Nella seconda frazione si è già entrati in pieno territorio laziale: dopo aver lasciato Leonessa e le sue case di pietra, ci si immerge nelle faggete dei monti Reatini fino a Poggio Bustone, proseguendo per la “Valle Santa” fino a Rieti.

Il terzo giorno, ripartendo da Rieti, si risale lentamente la valle del fiume Turano.

Una prima sosta la merita il borgo di Rocca Sinibalda, arroccato su un colle, e il suo castello medievale dove nacque la prima santa francescana, Filippa Mareri.

Oltrepassato il borgo, si giunge quindi a Castel di Tora e al Lago del Turano. Si termina la giornata a Orvinio, pochi chilometri dopo.

Nella quarta tappa sono i Monti Lucretili a circondare il paesaggio, fino a quando – giunti a Mandela – si imbocca la valle di un altro fiume laziale: l’Aniene. Da lì, destinazione finale è Subiaco.

Siamo circa a metà percorso, e nella cittadina che per circa trent’anni ospitò San Benedetto, si può prolungare di un giorno la propria permanenza.

Una sosta ideale per riposare le gambe e visitare il più antico monastero benedettino del mondo e la grotta dove il santo visse per tre anni da eremita.

Quando si ricomincia a pedalare per la quinta frazione, saranno i monti Simbruini a scrutarci dall’alto.

Sempre seguendo l’Aniene, si risale fino a Trevi nel Lazio, con il suo robusto Castello Caetani nel centro del borgo.

La tappa termina a Collepardo, dopo aver attraversato i boschi dei monti Ernici e i borghi di Guarcino e Vico nel Lazio.

La sesta tappa comincia già da un luogo di grande spettacolarità, uno degli edifici religiosi più pittoreschi della regione: la Certosa di Trisulti, arroccata tra gli Ernici.

Dopodiché si prende la direzione del fiume Liri incontrando l’abbazia gotica di Casamari. Punto finale, il borgo di Arpino con la sua magnifica acropoli.

La settima è anche l’ultima tappa: ci si spinge da subito nelle splendide Gole del Melfa, dove nel medioevo gli eremiti rimanevano a vivere nascosti ai margini dei dirupi che lambiscono l’omonimo fiume.

L’arrivo alla destinazione finale è ormai prossimo: si raggiunge dapprima Roccasecca – città natale di San Tommaso d’Aquino – dopodiché si scorgono i grandiosi edifici dell’abbazia di Montecassino.

È questo il luogo dove Benedetto visse gli ultimi anni della sua vita e dove portò a compimento la Regola che porta il suo nome.

È un luogo di spiritualità ma anche di storia recente – proprio da un sentiero nel bosco i soldati polacchi entrarono nelle rovine dell’abbazia nel 1944, sul finire della seconda guerra mondiale.

Nella sua storia – fatta di distruzioni e ripetute rinascite – ci si può fermare ad ammirare le sue opere d’arte e i suoi chiostri eleganti – tra cui quello del Bramante, affacciato sulla valle del Liri.

Le tappe

  1. Norcia – Leonessa: 55 km, salita 1.070 m, discesa 700 m
  2. Leonessa – Rieti: 49 km, salita 680 m, discesa 1.250 m
  3. Rieti – Orvinio: 57 km, salita 800 m, discesa 400 m
  4. Orvinio – Subiaco: 51 km, salita 640 m, discesa 940 m
  5. Subiaco – Collepardo: 49 km, salita 690, discesa 610 m
  6. Collepardo – Arpino: 48 km, salita 620 m, discesa 750 m
  7. Arpino – Montecassino: 51 km, salita 830 m, discesa 800 m

Le tracce GPS del percorso ciclabile sono scaricabili a questo link.

 

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