Cicloturismo in Umbria: in bici alle cascate delle Marmore e al lago di Piediluco
Un itinerario ciclabile per tutti tra le Cascate delle Marmore e il Lago di Piediluco, un percorso speciale per ammirare le acque cristalline dell’Umbria.
La linfa vitale del Cuore Verde d’Italia è colorata di blu.
All’ombra dei boschi e delle pinete che ricoprono l’Umbria si celano fiumi, laghi, torrenti e ruscelli,che la rendono una delle regioni italiane più ricche di acque.
In questo reticolo blu, la regina incontrastata è la Cascata delle Marmore, una delle più famose in Italia e tra le più alte in Europa. A pochi chilometri da Terni, è il punto in cui il fiume Velino si getta nel fiume Nera.
Alle sue spalle, uno splendido lago fornisce tutta l’acqua necessaria per consentire questi grandi salti: è il Lago di Piediluco, un bacino dalla forma irregolare circondato da boschi, su cui si staglia in lontananza il profilo del Monte Terminillo.
Una gioia per gli occhi, una tappa obbligatoria per un viaggio umbro all’insegna dell’outdoor.
E per godersi al meglio le acque di questa parte di Appennino, è possibile percorrere in bicicletta un itinerario ad anello che, partendo dalla Cascata delle Marmore circumnaviga tutto il Lago di Piediluco prima di ritornare al punto d’inizio.
Il percorso
Prima di montare in sella, una visita alle cascate non si può mancare. Per poter ammirare i salti d’acqua si può entrare da due punti: il Belvedere Inferiore e il Belvedere Superiore.
Da quello superiore si ha un punto di vista privilegiato sul primo salto, mentre da quello posto in basso, sulla strada provinciale 209 della Valnerina, si gode di una spettacolare visione d’insieme.
Per chi volesse visitarli entrambi, un comodo sentiero panoramico unisce i due punti.
Una volta visitata la cascata, si raggiunge il Parco I Campacci di Marmore – che si trova proprio vicino al Belvedere superiore.
Da qui si prende la direzione di sinistra verso Piediluco, e si pedala in un tratto pianeggiante lungo il corso del Velino.
Dopo circa 5 km si giunge a Piediluco, il bellissimo borgo medievale che dà il nome al lago.
Si tratta di un paesino che un tempo era abitato principalmente da pescatori, con delle variopinte case affacciate sul lago.
A Piediluco una fermata la merita la piccola Chiesa di San Francesco del 1338, che ricorda proprio la visita del santo di Assisi in questa località, e che mostra quanto la pesca fosse radicata in questo territorio anche sui bassorilievi all’ingresso.
Dopo aver attraversato il paese sulla strada lungolago, si prosegue in direzione Colli del Velino, uscendo dal centro abitato e percorrendo un breve tratto della Strada Statale 79 fino alla chiesetta di Madonna della Luce.
Qui si svolta a destra e si prosegue su una strada di campagna per un chilometro, riavvicinandosi alle sponde meridionali del lago.
Tra prati e tratti all’ombra dei boschi, si prosegue fino a un incrocio che si trova in cima a un tratto in pendenza.
Svoltando a destra si può salire fino alla Madonna dell’eco con una salita che – nella parte iniziale – è piuttosto ripida.
Dopo aver attraversato un tratto boschivo dove si incontrano querce secolari, si viene accolti in cima all’altura dalla statua di una Madonna, in posizione panoramica sul paese e su tutto il lago.
Ritornando indietro all’incrocio dove si è svoltato, si prosegue lungo la strada provinciale 4 dirigendosi verso il Lago di Ventina, dopodiché, giunti nei pressi della stazioncina di Labro-Moggio della ferrovia Terni – Rieti, si prosegue a destra imboccando la provinciale 62.
Una volta giunti alla località Mezzaselvetta, si rimbocca la strada lungo il Velino presa all’andata e si può così ritornare al paese di Marmore.
Caratteristiche
Il percorso è lungo una ventina di km, 26 se si aggiunge il detour verso la Madonna dell’Eco. Eccezion fatta per questa salita, è praticamente tutto in piano.
La maggior parte del fondo stradale è asfaltato.
A questo link è possibile scaricare il tracciato GPS
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