Gran Tour delle Alpi Marittime in bici: un itinerario ad anello tra forti e strade militari
Un sellino e due ruote possono essere sufficienti per scoprire questa terra di confine posta tra Piemonte, Liguria e Francia.
Tutti o quasi possono cimentarsi con la mountainbike e scoprire le valli che si distendono ai piedi delle Alpi Liguri e Marittime.
Neofiti, spericolati, allenati e sotto tono, chiunque può salire di quota per scoprire un territorio quanto mai diverso.
Da un lato i fenomeni carsici del roccioso Castel Chevolai, il lariceto di rara bellezza del Bosco delle Navette, i vertiginosi pendii del passo Tanarello e del monte Saccarello, “tetto” della Liguria.
Sul versante opposto si allarga la valle delle Meraviglie, custode di importanti incisioni rupestri, e il monte Bego con le pareti granitiche che scendono verso laghetti e pascoli alpini.
Al centro di queste emergenze naturalistiche si trovano la valle Vermenagna, in Italia, e la Val Roya nel Paese transalpino.
Vie regali e strade militari
Fin dall’antichità pastori, mercanti e briganti, valicarono queste montagne attraverso il colle di Tenda, l’antico monte Cornio, lungo la storica Via del Sale, trasformata dalla famiglia Savoia nella “Grande Via Ducale” e, in seguito, nella “Strada Reale”.
I lavori resero questa strada interamente carrozzabile e il Colle di Tenda divenne il miglior passaggio alpino dell’epoca, regalando alla città di Torino due mete verso il mare: la Riviera Ligure e la Costa Azzurra.
Il valico di Tenda aveva assunto una posizione strategica rilevante e l’intera area fu soggetta ad un’intensa attività militare che vide la costruzione di diverse fortificazioni lungo il Vallo Alpino Occidentale.
Oggi la rete sentieristica si avvantaggia di questi tracciati bellici, come anche delle strade marenche dirette verso il mare e delle mulattiere che collegano le borgate e gli alpeggi.
Rampichino e gambe buone, chini sul manubrio, si può pedalare lungo il Tour dei Forti che permette al biker di ritagliarsi un po’ di tempo per godere delle bellezze del territorio.
Questo itinerario ad anello in più tappe deve il nome alle diverse fortificazioni che tra la metà dell’’800 e l’inizio del secondo conflitto mondiale furono costruite tra la Valle Vermenagna e la Val Roya.
Questo sistema difensivo faceva parte del Vallo Alpino del Littorio che si estendeva lungo il confine con la Francia.
Ma la vera protagonista del percorso è la natura con le sue mille sfaccettature: praterie alpine e pareti verticali, tondeggianti rilievi e montagne ardite, boschi di abeti e larici, rododendri e ginestre.
Finché lontano, dove lo sguardo si perde all’orizzonte, si intravede il blu del mare con i suoi riflessi cangianti.
Ecco ciò che rende davvero speciale questo Tour dei Forti, tra cielo e mare: ambienti montani e orizzonti marini.
L’itinerario ad anello che parte ed arriva a Limone
Il percorso – da dividere in tre tappe – riveste un interesse culturale, paesaggistico e ambientale d’eccezione.
Partendo da Limone Piemonte, l’itinerario ricalca nella prima parte la “Strada Reale” che da Torino passando per Cuneo collegava il Piemonte con Ventimiglia e il mare.
Si affrontano i numerosi tornanti che poco per volta portano al colle di Tenda.
In cima al passo, saltano all’occhio dell’escursionista lo splendido paesaggio montano delle Alpi Liguri da una parte e delle Marittime dall’altra, e la presenza muta delle fortificazioni ottocentesche.
Dal valico si sale a destra incontrando dapprima i baraccamenti e poi il forte Centrale.
Il tracciato si snoda lungo la strada ex-militare Limone – Monesi, attraversando ambienti diversi al variare della quota.
Lasciato il forte si prosegue in salita superando alcuni impianti del comprensorio sciistico di Limone.
Il tracciato prosegue attraverso una zona carsica per giungere al Colle dei Signori e al Rifugio Don Barbera, posto ai piedi del massiccio del Marguareis, la montagna più alta delle Alpi Liguri.
Abbandonati gli altipiani carsici dell’alta valle Tanaro l’itinerario continua in discesa lungo il bosco delle Navette, un lariceto rado caratterizzato nel periodo della fioritura da un vistoso sottobosco di rododendri.
Si raggiunge quindi la verde conca di Piaggia e Monesi a Margheria Loxe.
Salendo a destra si arriva al passo Tanarello: si scollina in territorio francese e si scende fino al passo di Collardente.
Il percorso prosegue fino alla Bassa di Sanson, posta sullo spartiacque tra la Valle Argentina e la Valle Roya.
Si discende lungo la strada sterrata, che dopo diversi chilometri raggiunge il comune di La Briga.
Qui è d’obbligo una tappa per visitare la cappella di Notre Dame des Fontaines, affrescata interamente nel XV secolo, il ponte del gallo e il borgo medievale con i resti del castello dei Lascaris.
Proseguendo su strada asfaltata si giunge a San Dalmazzo di Tenda, frazione di Tenda.
La strada che risale il vallone della Beonia, raggiunge dapprima il lago delle Mesce e, infine, Casterino, porta d’accesso al famoso sito archeologico noto come Valle delle Meraviglie dove, a partire dall’età del bronzo, furono realizzate migliaia di incisioni rupestri.
Lasciato l’ameno villaggio, si prosegue nuovamente sul tracciato di una vecchia rotabile militare che raggiunge la Bassa di Peirafica, uno splendido balcone fiorito da cui osservare il Monte Bego, il Clapier e non lontano la Rocca dell’Abisso.
Dalla Bassa il percorso procede tra sali e scendi passando di fianco al forte Margherita e giungere nuovamente al colle di Tenda.
Dal valico si prende a sinistra in discesa e si seguono a ritroso le tracce dell’antica via romana nel Vallone di San Lorenzo.
Seguendo le indicazioni si arriva all’ingresso della frazione di Limonetto.
Si prosegue ancora lungo la via romana affrontando il tratto meglio conservato della stessa.
Raggiunto l’asfalto si perviene velocemente a Limone Piemonte.
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