Smiling Woman dressed warm down jacket pouring a hot drink from thermos flask to mug while she has a break on trekking winter mountains route. Active people in the nature concept image.
Fare trekking d’inverno, anche con le ciaspole, brucia molte più calorie rispetto all’escursionismo nel resto dell’anno.
La ragione è semplice: allo sforzo fisico legato al movimento, si aggiunge il maggior lavoro che l’organismo deve svolgere per mantenere una temperatura corporea adeguata.
Ed è bene che accada, naturalmente.
Una prima linea di difesa è data ovviamente dall’abbigliamento.
La ben nota teoria della cipolla è un vero salvavita: vestirsi a strati consente di minimizzare i rischi legati al raffreddamento.
E qual è il momento in cui questi rischi aumentano?
Quando ci si ferma.
E quando ci si ferma?
Innanzitutto quando si vuole mangiare.
Ecco allora che in inverno, paradossalmente, il momento in cui ci si nutre, con temperature gelide, è quello a cui bisogna prestare maggiore attenzione per la propria salute, anche se si ha un abbigliamento adeguato.
La soluzione più semplice al problema della sosta a basse temperature è semplicemente quella di…non fermarsi.
Molti escursionisti si portano cibo da poter mangiare durante l’escursione.
Di solito si tratta di cibi altamente calorici e di dimensioni ridotte, così da essere facilmente trasportati e maneggiati.
In questo modo non si prende freddo e si ottimizzano le energie.
Abbiamo visto che d’inverno si consumano più calorie.
Ma quante di più?
Ci si può aspettare di bruciare da 2000 a 3000 calorie in più rispetto alle 2000-2500 calorie che assumi normalmente nel corso della giornata, quindi da 4000 a 5500 calorie al giorno, e anche di più, se si fa trekking notturno.
C’è un problema, però: l’organismo può gestire e “digerire” solo 400 calorie all’ora, indipendentemente da quanto si mangi.
Quindi la migliore strategia, per una giornata sulle ciaspole ad esempio, è fare un’abbondante colazione, e poi tanti piccoli spuntini per assumere le calorie di cui hai bisogno, per rimanere vigile e pieno di energia.
Allora, è il momento di andare al dunque: che cosa dobbiamo mangiare quando si cammina d’inverno o si fa una ciaspolata?
Cominciamo dalle classiche barrette, magari col cioccolato: ottime, ma attenzione, d’inverno possono congelarsi e diventare molto difficili da mangiare o masticare.
Certo, si possono scongelare nelle tasche dei pantaloni o a contatto col corpo, ma è meglio semplificarsi la vita con altri alimenti che non richiedono queste noiose attenzioni.
Ed ecco allora che bisogna tornare agli alimenti più semplici.
Un bel mix di noci, uvetta, pezzi di cioccolato e frutta secca, insomma una sorta di muesli fatto in casa, diventa la migliore scelta per il trekking invernale.
La chiave di tutto è riuscire a tenere il ritmo della camminata mangiucchiando qua e là, in modo da non raffreddarsi e non perdere energie in un ambiente più ostico come è quello che va da dicembre a febbraio.
D’accordo, muesli casalingo e cioccolata a pezzi.
Ma dove metterli?
Il classico sacchetto è una buona scelta, ma alcuni escursionisti suggeriscono una pratica diversa.
Utilizzano una piccola bottiglia di plastica dove mettere il nostro muesli, legandola allo zaino così da renderla facilmente e immediatamente accessibile.
Ph.: Gettyimages/michelangeloop
Periodicamente, lungo il cammino, basterà prendere la bottiglia e assumere a piccole dosi il mix magico.
In questo modi si avrà l’alimentazione ideale, che combina cibi grassi a combustione lenta e ipercalorici con cibi zuccherati a basso contenuto calorico, che possono essere digeriti più rapidamente.
E lo si farà senza la necessità di fermarsi.
Insomma, missione compiuta.
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