Come scegliere l’assicurazione da viaggio: 11 consigli fondamentali

13 maggio 2024 - 10:00

Viaggiare in sicurezza: tutto quello che c’è da sapere

Il desiderio di viaggiare fa spesso dimenticare che muoversi comporta anche rischi.

Il rischio di perderedocumenti, di ammalarsi, quello di dover abbandonare il viaggio per un’urgenza che costringa a tornare a casa, magari nel bel mezzo dell’agognata vacanza.

Ph.: Gettyimages/Poike

Per fortuna, con un po’ di attenzione ed una piccola spesa è possibile proteggersi contro tutti questi inconvenienti.

Il primo e più importante rischio normalmente coperto nelle assicurazioni di viaggio è quello contro la malattia.

E qui occorre distinguere se si viaggia in un paese dell’Unione Europea oppure no.

Vediamo come comportarsi per viaggiare sicuri dentro o fuori l’Unione Europea e a seconda del tipo di rischio che si vuole coprire.

 

1 – Viaggi dentro l’Unione Europea, la Tessera Sanitaria: quali rischi copre e quali no

I cittadini italiani – o anche chi ha un permesso di soggiorno e la tessera sanitaria – hanno diritto alle cure mediche gratuite in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea così come in Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein.

Per i distratti, ricordiamo che UK non è più membro dell’Unione Europea, quindi i turisti italiani che vogliono recarsi in Gran Bretagna devono stipulare un’assicurazione come nel caso di tutti gli altri paesi extraeuropei.

Tornando ai paesi UE, il documento che dà diritto alle cure in tutta Europa è la tessera blu che tutti conosciamo,  la Tessera Sanitaria Assicurazione – Malattia (TEAM) o, in inglese, European Health Insurance Card.

La cosa fondamentale, quindi, è non dimenticarla a casa.

Infatti, in assenza del documento, il medico o l’ospedale del paese europeo può chiedere il pagamento immediato della parcella salvo poi la possibilità di chiedere il rimborso una volta tornati a casa.

Visti i costi – spesso sconosciuti – della Sanità in altri paesi, conviene non scordarsi a casa la tesserina.

La tessera sanitaria dà diritto al trattamento sanitario in caso di malattia in tutti i paesi dell’Unione Europea.

2 – Limiti della Tessera Sanitaria nell’Unione Europea

Occorre ricordare alcuni aspetti fondamentali che valgono anche all’interno dell’Unione Europea, per evitare brutte sorprese.

  • La tessera non esclude il pagamento di “ticket” sanitari che siano previsti dal Servizio sanitario del paese in cui ci si trova.
  • La tessera non si può utilizzare per operazioni di salvataggio e rimpatrio.
  • Se vuoi richiedere il trasferimento gratuito nel tuo paese in caso di grave incidente o grave malattia mentre ti trovi in un altro paese dell’UE, avrai bisogno di una copertura assicurativa specifica
  • La tessera non copre l’assistenza sanitaria privata o i costi sanitari delle cure programmate in un altro paese dell’UE
  • Anche quando offre protezione sanitaria, non esclude il pagamento diretto.
  • Ad esempio in Francia e Svizzera, può capitare che venga richiesto subito il pagamento da parte dell’utente, salvo poi chiedere rimborso già in loco ad enti appositi (in questo caso alla LAMal per la Svizzera ed alla CPAM competente per la Francia).
  • In caso contrario il rimborso dovrà essere richiesto alla Azienda Sanitaria locale al rientro in Italia, presentando le ricevute e la documentazione sanitaria.

In particolare il terzo punto assume importanza per il viaggiatore zaino in spalla, che spesso e volentieri pratica trekking.

Per fare un esempio, se si ha un infortunio al ginocchio mentre si cammina sulle Alpi francesi, austriache o svizzere – la Svizzera come abbiamo detto è equiparata ai paesi UE  – e si chiedono soccorsi, la tessera non copre l’intervento.

Risultato: quando si tornerà a casa si riceverà una fattura di non poco conto.

 

3 – Viaggi fuori dall’Unione Europea: come orientarsi

Diverso il discorso nel caso in cui ci si muova fuori dall’Unione Europea.

In questo caso, che include UK a partire dal 1 Gennaio 2021, la tessera sanitaria non vale.

Ph.: Gettyimages/Weedezign

La prima cosa da fare è verificare se esistano accordi bilaterali tra l’Italia e il paese dove si vuole andare.

Al momento esistono accordi di questo tipo con Australia, Brasile, Serbia-Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Principato di Monaco – Montecarlo, Repubblica di Macedonia, Repubblica di San Marino, Argentina, Capo Verde, Città del Vaticano, Tunisia.

Tuttavia non sempre questi accordi garantiscono una protezione sanitaria completa.

Che cosa fare?

Navigare su questo portale del Ministero della Salute, dove si può indicare il Paese extraeuropeo nel quale ci si intende recare e verificare se sia previsto un trattamento particolare per i cittadini italiani.

 

4 – Viaggi nei paesi extra UE: come scegliere l’assicurazione sanitaria

Nella maggior parte dei casi, quando si tratta di paesi extra UE, la cosa migliore da fare è stipulare un’assicurazione.

Basta fare una veloce ricerca su Google per trovare centinaia di compagnie e polizze assicurative tra cui scegliere per proteggersi durante il viaggio con lo zaino in spalla.

Ma quale scegliere?

Non tutte le assicurazioni di viaggio sono “costruite” allo stesso modo, quindi occorre conoscere almeno alcuni aspetti che potrebbero aiutarti a trovare la polizza giusta per te e il tuo viaggio.

Vediamo quindi alcuni punti fondamentali che vanno controllati quando si decide di assicurare il proprio viaggio, cominciando dalla protezione contro malattie e infortuni fuori dall’Unione Europea e proseguendo con la copertura degli altri rischi a cui si è soggetti quando si viaggia zaino in spalla.

5 – Emergenze mediche fuori dall’Unione Europea

Gli elementi fondamentali da analizzare sono 2:

Qual è l’ammontare della copertura?

Non è una buona idea stipulare un’assicurazione con un ammontare molto piccolo o franchigie svantaggiose, perché potreste ritrovarvi a pagare un conto molto salato in caso di ricovero in ospedale.

Ph.: Gettyimages/dusanpetkovic

Anche gli inconvenienti extra malattia sono inclusi? 

Al di là delle spese mediche in senso stretto, potrebbe essere utile coprirsi da altri rischi correlati, dal trasporto alla riabilitazione a qualsiasi altra conseguenza indiretta della malattia.

Occorre controllare come vengano trattate le condizioni preesistenti.

La presenza di una malattia preesistente – es. asma – potrebbe ridurre il rimborso o addirittura escluderlo in caso di alcune patologie.

 

6 – Attività outdoor: la copertura degli incidenti fuori dall’Unione Europea

Gli incidenti capitano, si sa.

Soprattutto chi si muove zaino in spalla è soggetto a rischi maggiori rispetto a chi viaggia tra un Club Mediterranee e l’altro.

L’assicurazione di viaggio è per definizione fatta per coprire le emergenze mediche, ma non tutte coprono tutte le emergenze.

Occorre prestare attenzione all’elenco delle attività coperte dalla polizza (ad esempio, escursioni, speleologia, kayak, ecc.) e soprattutto verificare che il tipo di attività sia assicurata per il paese nel quale intendi viaggiare.

Slogarsi una caviglia a Auckland, scoprendo poi che in Nuova Zelanda la tua assicurazione non copre il trekking, non è una bella sorpresa, visto che sei agli antipodi dall’Italia.

Alcune polizze offrono un servizio aggiuntivo che include proprio gli ulteriori “sport ad alto rischio” o altro tipo di attività.

Occorre leggere bene le condizioni o chiedere direttamente ad un assicuratore. In alcuni casi sarà sufficiente pagare un premio aggiuntivo.

 

7 – Beni personali, denaro e documenti: si possono proteggere?

Una particolare attenzione deve essere riservata ai termini e condizioni contrattuali relativi alla perdita di beni personali, documenti e denaro.

Si tratta di un ambito più importante di quello che potrebbe apparire a prima vista.

Immaginate di aver smarrito lo smartphone: andate alla locale stazione di polizia, fate tutti i documenti e scoprite poi che l’assicurazione non copre questo rischio, magari in un luogo dove il più vicino consolato è a centinaia di chilometri.

 

8 – Assicurarsi, ma per quanto tempo?

Hai organizzato un viaggio breve oppure lungo? La maggior parte delle polizze di viaggio sono ben progettate per coprire tutti i tipi di viaggi brevi.

Tuttavia, quando si viaggia per un periodo più esteso, si possono trovare assicurazioni di viaggio annuali che si adattano meglio alle esigenze a più lungo termine.

Ph.: Gettyimages/Everste

Tendenzialmente le polizze a lungo termine includono maggiori coperture, ma sono ovviamente più costose.

Con l’affermarsi del viaggio indipendente si possono trovare online soluzioni flessibili, che consentono di scegliere la durata in mesi dell’assicurazione.

Alcune società finanziarie offrono addirittura soluzioni assicurative associate alla carta di credito o di debito, che si possono regolare in rapporto alla durata del viaggio.

 

9 – Assicurarsi per danni procurati ad altre persone

Come si diceva, gli incidenti accadono.

Quello a cui spesso non si pensa è che a volte siamo noi a causare incidenti ad altre persone o a cose.

Si tratta di un’area abbastanza delicata, perché spesso le norme che disciplinano la responsabilità civile sono diverse da paese a paese e quindi è difficile capire a priori quanto si sia realmente coperti da questo rischio.

Per la stessa ragione, questo tipo di danni è quello che può comportare le peggiori sorprese.

Quindi, massima attenzione alle condizioni del contratto anche sotto questo punto di vista.

 

10 – Il viaggio rinviato o annullato: come assicurarsi

Può capitare che, per qualunque ragione, il viaggio programmato non abbia luogo.

Esistono polizze che, anche se già stipulate, consentono di ottenere il rimborso del premio pagato.

Ph.: Gettyimages/BartekSzewczyk

A volte la cancellazione, se il motivo è coperto dai termini della polizza, copre il costo delle tariffe aeree e delle tariffe ferroviarie.

Inoltre, può coprire tour e biglietti non rimborsabili.

Leggere i termini e le condizioni della tua politica aiuterà a sapere quali sono le circostanze coperte e quanto copriranno il rischio della cancellazione del viaggio.

 

11 – Copertura diretta o indiretta: una distinzione fondamentale

Questa distinzione è fondamentale ed è necessario averla ben chiara prima di stipulare il contratto.

Con la copertura diretta sarà la società di assicurazione a pagare l’ospedale o risarcire il danno procurato.

In caso di copertura indiretta sarà l’assicurato a pagare, salvo poi essere rimborsato dall’assicurazione.

 

 

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