Assicurazione viaggio per l’estero: come scegliere quella giusta

Scegliere l'assicurazione di viaggio ottimale non è facile. Vediamo come farlo e cosa si deve sapere se si va in paesi UE o extra UE, se ti vuoi proteggere dal rischio malattie, incluso COVID19, e dal rischio incidenti durante il trekking o altre attività fisiche.

16 settembre 2022 - 6:20

Viaggiare in sicurezza: come scegliere la migliore assicurazione

Il desiderio di viaggiare fa spesso dimenticare che muoversi comporta anche rischi.

Il rischio di perdere documenti, di ammalarsi, quello di dover abbandonare il viaggio per un’urgenza che costringa a tornare a casa, magari nel bel mezzo dell’agognata vacanza.

Oggi poi si aggiunge il rischio relativo al COVID19, che di fatto, in caso anche solo di positività, impone di fermarsi in quarantena ovunque ci si trovi e purtroppo, in alcuni casi, richiede il ricovero ospedaliero.

Per fortuna, con un po’ di attenzione ed una piccola spesa è possibile proteggersi contro tutti questi inconvenienti.

 

Le assicurazioni di viaggio, la distinzione fondamentale: paesi UE e paesi non UE

Il primo e più importante rischio normalmente coperto nelle assicurazioni di viaggio è quello contro la malattia.

E qui occorre distinguere se si viaggia in un paese dell’Unione Europea oppure no.

Vediamo come comportarsi per viaggiare sicuri dentro o fuori l’Unione Europea e a seconda del tipo di rischio che si vuole coprire.

 

1 – Copertura sanitaria nei Paesi UE, la Tessera Sanitaria: quali rischi copre e quali no

I cittadini italiani – o anche chi ha un permesso di soggiorno e la tessera sanitaria – hanno diritto alle cure mediche gratuite in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea così come in Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein.

Per i distratti, ricordiamo che UK non è più membro dell’Unione Europea, quindi i turisti italiani che vogliono recarsi in Gran Bretagna devono stipulare un’assicurazione come nel caso di tutti gli altri paesi extraeuropei.

Tornando ai paesi UE, il documento che dà diritto alle cure in tutta Europa è la tessera blu che tutti conosciamo,  la Tessera Sanitaria Assicurazione – Malattia (TEAM) o, in inglese, European Health Insurance Card.

La cosa fondamentale, quindi, è non dimenticarla a casa.

Infatti, in assenza del documento, il medico o l’ospedale del paese europeo può chiedere il pagamento immediato della parcella salvo poi la possibilità di chiedere il rimborso una volta tornati a casa.

Visti i costi – spesso sconosciuti – della Sanità in altri paesi, conviene non scordarsi a casa la tesserina.

La tessera sanitaria dà diritto al trattamento sanitario in caso di malattia – incluso quello relativo al COVID19 – in tutti i paesi dell’Unione Europea.

Ci sono però 4 aspetti fondamentali da sottolineare:

  1. La tessera non esclude il pagamento di “ticket” sanitari che siano previsti dal Servizio sanitario del paese in cui ci si trova
  2. La tessera non si può utilizzare per operazioni di salvataggio e rimpatrio. Se vuoi richiedere il trasferimento gratuito nel tuo paese in caso di grave incidente o grave malattia mentre ti trovi in un altro paese dell’UE, avrai bisogno di una copertura assicurativa specifica
  3. La tessera non copre l’assistenza sanitaria privata o i costi sanitari delle cure programmate in un altro paese dell’UE.
  4. La tessera, anche quando offre protezione sanitaria, non esclude il pagamento diretto. Ad esempio in Francia e Svizzera, può capitare che venga richiesto subito il pagamento da parte dell’utente, salvo poi chiedere rimborso già in loco ad enti appositi (in questo caso alla LAMal per la Svizzera ed alla CPAM competente per la Francia). In caso contrario il rimborso dovrà essere richiesto alla ASL al rientro in Italia, presentando le ricevute e la documentazione sanitaria.

In particolare il secondo punto assume importanza per il viaggiatore zaino in spalla, che spesso e volentieri pratica trekking.

Per fare un esempio, se si ha un infortunio al ginocchio mentre si cammina sulle alpi francesi, austriache o svizzere – la Svizzera come abbiamo detto è equiparata ai paesi UE  – e si chiedono soccorsi, la tessera non copre l’intervento.

Risultato: quando si tornerà a casa si riceverà una fattura di non poco conto.

 

2 – Copertura sanitaria nei paesi fuori dall’Unione Europea: come orientarsi

Diverso il discorso nel caso in cui ci si muova fuori dall’Unione Europea.

In questo caso, che include UK a partire dal 1 Gennaio 2021, la tessera sanitaria non vale.

La prima cosa da fare è verificare se esistano accordi bilaterali tra l’Italia e il paese dove si vuole andare.

Al momento esistono accordi di questo tipo con Australia, Brasile, Serbia-Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Principato di Monaco – Montecarlo, Repubblica di Macedonia, Repubblica di San Marino, Argentina, Capo Verde, Città del Vaticano, Tunisia.

Tuttavia non sempre questi accordi garantiscono una protezione sanitaria completa.

Che cosa fare?

Navigare su questo portale del Ministero della Salute, dove si può indicare il Paese extraeuropeo nel quale ci si intende recare e verificare se sia previsto un trattamento particolare per i cittadini italiani.

 

3 – Come scegliere l’assicurazione contro la malattia se viaggi nei paesi extra UE

Nella maggior parte dei casi, quando si tratta di paesi extra UE, la cosa migliore da fare è stipulare un’assicurazione.

Basta fare una veloce ricerca su Google per trovare centinaia di compagnie e polizze assicurative tra cui scegliere per proteggersi durante il viaggio con lo zaino in spalla.

Ma quale scegliere?

Non tutte le assicurazioni di viaggio sono “costruite” allo stesso modo, quindi occorre conoscere almeno alcuni aspetti che potrebbero aiutarti a trovare la polizza giusta per te e il tuo viaggio.

Vediamo quindi alcuni punti fondamentali che vanno controllati quando si decide di assicurare il proprio viaggio, cominciando dalla protezione contro malattie e infortuni fuori dall’Unione Europea e proseguendo con la copertura degli altri rischi a cui si è soggetti quando si viaggia zaino in spalla.

 

_ COVID19 ed emergenze mediche fuori dall’Unione Europea:

Per quanto riguarda COVID19, ormai praticamente tutti prodotti assicurativi offrono una copertura contro la malattia da coronavirus.

Come scegliere, quindi? Gli elementi fondamentali da analizzare, sia nel caso del COVID19 che di altre malattie, sono 2:

A – Qual è l’ammontare della copertura? Come purtroppo sappiamo, COVID19 può ridursi a pochi sintomi simil-influenzali, oppure costringere al ricovero in ospedale.

Diventa fondamentale quindi che la copertura offerta non sia di poco conto, perché il ricovero ospedaliero può essere molto costoso.

Non è una buona idea stipulare un’assicurazione con un ammontare molto piccolo o franchigie svantaggiose, perché potreste ritrovarvi a pagare un conto molto salato.

Questo vale ovviamente anche per altre malattie.

B – Anche gli inconvenienti extra malattia sono inclusi? La positività al COVID19, anche se non comporti l’ospedalizzazione, implica altre spese indesiderate.

Un tampone positivo ha come conseguenza almeno una quarantena, il che significa: maggiori spese di soggiorno, cibo, albergo, eventualmente il rinvio del volo e altri possibili danni economici.

Occorre quindi verificare che l’assicurazione copra tutti questi rischi, e questo non vale solo per Covid ma ad esempio per qualunque malattia che costringa a rinviare il rientro in Italia.

Infine, e questo vale per le emergenze mediche in generale, occorre controllare come vengano trattate le condizioni preesistenti.

La presenza di una malattia preesistente – es. asma – potrebbe ridurre il rimborso o addirittura escluderlo in caso di alcune patologie.

 

4 – La copertura degli incidenti fuori dall’Unione Europea

Gli incidenti capitano, si sa.

Soprattutto chi si muove zaino in spalla è soggetto a rischi maggiori rispetto a chi viaggia tra un Club Mediterranee e l’altro.

L’assicurazione di viaggio è per definizione fatta per coprire le emergenze mediche, ma non tutte coprono tutte le emergenze.

Occorre prestare attenzione all’elenco delle attività coperte dalla polizza (ad esempio, escursioni, speleologia, kayak, ecc.) e soprattutto verificare che il tipo di attività sia assicurata per il paese nel quale intendi viaggiare.

Slogarsi una caviglia a Auckland, scoprendo poi che in Nuova Zelanda la tua assicurazione non copre il trekking, non è una bella sorpresa, visto che sei agli antipodi dall’Italia.

Alcune polizze offrono un servizio aggiuntivo che include proprio gli ulteriori “sport ad alto rischio” o altro tipo di attività.

Occorre leggere bene le condizioni o chiedere direttamente ad un assicuratore. In alcuni casi sarà sufficiente pagare un premio aggiuntivo.

 

5 – Come proteggere effetti personali, denaro e documenti

Una particolare attenzione deve essere riservata ai termini e condizioni contrattuali relativi alla perdita di beni personali, documenti e denaro.

Si tratta di un ambito più importante di quello che potrebbe apparire a prima vista.

Immaginate di aver smarrito lo smartphone: andate alla locale stazione di polizia, fate tutti i documenti e scoprite poi che l’assicurazione non copre questo rischio, magari in un luogo dove il più vicino consolato è a centinaia di chilometri.

 

6. Assicurazione annuale o viaggio singolo?

Hai organizzato un viaggio breve oppure lungo? La maggior parte delle polizze di viaggio sono ben progettate per coprire tutti i tipi di viaggi brevi.

Tuttavia, quando si viaggia per un periodo più esteso, si possono trovare assicurazioni di viaggio annuali che si adattano meglio alle esigenze a più lungo termine.

Tendenzialmente le polizze a lungo termine includono maggiori coperture, ma sono ovviamente più costose.

Con l’affermarsi del viaggio indipendente si possono trovare online soluzioni flessibili, che consentono di scegliere la durata in mesi dell’assicurazione.

Alcune società finanziarie offrono addirittura soluzioni assicurative associate alla carta di credito o di debito, che si possono regolare in rapporto alla durata del viaggio.

 

7. Attenzione alla responsabilità per danni ad altre persone

Come si diceva, gli incidenti accadono.

Quello a cui spesso non si pensa è che a volte siamo noi a causare incidenti ad altre persone o a cose.

Si tratta di un’area abbastanza delicata, perché spesso le norme che disciplinano la responsabilità civile sono diverse da paese a paese e quindi è difficile capire a priori quanto si sia realmente coperti da questo rischio.

Per la stessa ragione, questo tipo di danni è quello che può comportare le peggiori sorprese.

Quindi, massima attenzione alle condizioni del contratto anche sotto questo punto di vista.

 

8. Come proteggersi se il viaggio viene rimandato

Può capitare che, per qualunque ragione, il viaggio programmato non abbia luogo.

Esistono polizze che, anche se già stipulate, consentono di ottenere il rimborso del premio pagato.

A volte la cancellazione, se il motivo è coperto dai termini della polizza, copre il costo delle tariffe aeree e delle tariffe ferroviarie.

Inoltre, può coprire tour e biglietti non rimborsabili.

Leggere i termini e le condizioni della tua politica aiuterà a sapere quali sono le circostanze coperte e quanto copriranno il rischio della cancellazione del viaggio.

 

9. Attenzione alle brutte sorprese: copertura diretta o indiretta?

Questa distinzione è fondamentale ed è necessario averla ben chiara prima di stipulare il contratto.

Con la copertura diretta sarà la società di assicurazione a pagare l’ospedale o risarcire il danno procurato.

In caso di copertura indiretta sarà l’assicurato a pagare, salvo poi essere rimborsato dall’assicurazione.

 

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