Quando si parte per un viaggio, in cui magari si farà trekking in ambiente naturale, è importante prevedere anche delle adeguate assicurazioni sanitarie.
Spesso e volentieri si è tentati di lasciar perdere: la convinzione che non accada proprio nulla è alta. Perché spendere dei soldi?
Nel corso di una qualsiasi viaggio, specie se outdoor, gli imprevisti non mancano: qualcuno ne è consapevole, ma il più delle volte, tra le tante opzioni offerte, si vanno a scegliere le assicurazioni sanitarie per il trekking più economiche. Senza preoccuparsi minimamente di coperture offerte.
Nel momento in cui si organizza un viaggio è sempre importante tenere a mente che che possono accadere imprevisti spiacevoli.
Può capitare una semplice storta alla caviglia o si può incorrere in un infortunio più grave: sono possibilità che è necessario considerare prima di partire.
Fortunatamente sul mercato esistono delle assicurazioni sanitarie, che permettono di affrontare queste situazioni nel modo migliore possibile.
Nel momento in cui si parla di assicurazioni sanitarie legate al trekking, si parla di piani che coprono le eventuali spese legate ad un infortunio.
La copertura assicurativa serve anche a coprire le operazioni di soccorso, nel caso in cui queste si rendano necessarie.
Vi è poi da tenere nella giusta considerazione anche le spese legate al risarcimento di parti terze, nel caso in cui venga appurata la responsabilità civile nei loro confronti.
Molte delle principali compagnie assicurative hanno delle offerte specifiche.
Quando si sceglie il prodotto più adatto alle proprie esigenze sono due gli aspetti che è indispensabile prendere in considerazione:
Quest’ultima opzione è particolarmente importante, soprattutto quando le mete scelte sono all’estero o addirittura in altri continenti, nelle quali potrebbe essere difficile trovare delle strutture sanitarie all’altezza in caso di necessità.
Quello che di sicuro deve coprire un’assicurazione di viaggio per il trekking sono le attività di recupero e di soccorso.
Il soccorso in montagna, infatti, prevede dei costi a carico del ferito e molte guide richiedono ai partecipanti una quota proprio per la copertura assicurativa dell’escursione.
In questo caso la polizza copre le uscite di gruppo e le escursioni svolte individualmente, purché rientrino nelle varie attività svolte dallo statuto dell’associazione.
Nella maggior parte dei casi, per poter usufruire di questo tipo di assicurazione è sufficiente iscriversi ad un’associazione che, tra i requisiti, richiede anche il pagamento della quota assicurativa.
Queste assicurazioni sono valide, nella maggior parte dei casi, in tutta Europa e possono coprire le spese delle attività di ricerca, recupero e salvataggio fino a 25.000 euro e prevedono una diaria da ricovero di 20 euro al giorno per un mese.
Il rimborso dell’assicurazione può arrivare anche in caso che l’attività outdoor abbia portato ad invalidità o a morte.
In questi casi, la maggior parte delle assicurazioni, offerte dalle associazioni, assicurano le attività fatte in gruppo non quelle solitarie.
Nel caso in cui, invece, si voglia stipulare una assicurazione sanitaria personale, è fondamentale verificare quali attività sono coperte e quali invece escludono la copertura.
In questo elenco, nella maggior parte dei casi, rientrano le escursioni facili, mentre raramente sono comprese anche attività più impegnative e rischiose come l’arrampicata, le vie ferrate o l’alpinismo.
Per queste attività ci sono compagnie assicurative che propongono polizze dedicate alle attività outdoor più rischiose.
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