Come prevenire problemi ai piedi durante il trekking grazie alle giuste calze

Quando si pensa alla prevenzione dei problemi ai piedi, vengono subito in mente le scarpe. In realtà il primo indumento a cui fare attenzione sono le calze da trekking. Vediamo 7 modi per sceglierle e utilizzarle per ridurre i rischi legati alle sollecitazioni delle nostre estremità inferiori

3 novembre 2023 - 17:00

I calzini da trekking: uno strumento per prevenire problemi ai piedi

Strano a dirsi, ma spesso anche gli escursionisti trascurano i piedi.

Proprio chi dovrebbe sapere l’importanza di questi “attrezzi del mestiere”, alla fine, dimentica quello che sappiamo tutti: le estremità degli arti inferiori sono fondamentali.

Vanno trattai con tutto il rispetto che merita chi ci porta in giro per i sentieri del mondo.

Questa “dimenticanza” a volte è causa di guai anche importanti.

Uno degli strumenti più efficaci per tutelare i nostri piedi sono i calzini, ancora prima delle scarpe.

Vediamo allora 7 consigli fondamentali nella scelta e gestione dei calzini da trekking per prevenire problemi ai piedi.

 

1 – Togli quelle calze!

Almeno una volta al giorno è necessario togliere le calze per lasciare asciugare e traspirare i piedi.

In caso di pioggia se i piedi rimangono a lungo bagnati, lo strato esterno della pelle tenderà ad assorbire acqua e conseguentemente a macerarsi.

I piedi macerati sono pruriginosi, doloranti e a rischio di vesciche perché la pelle può abradersi dopo essersi asciugata.

2 – Un bel massaggio ai piedi vale più di una SPA

La sera, prima di addormentarsi, è consigliabile massaggiare i piedi asciutti con una buona crema idratante, in modo da ridurre la macerazione in caso di pioggia il giorno successivo.

La riuscita migliore la si ha quando la crema ha avuto diverse ore per essere assorbita dalla pelle: non sarà invece di grande aiuto se viene applicata poco prima di mettersi in cammino.

 

3 – Usa calzini “testati”

I calzini nuovi possono sempre riservare delle pessime sorprese. E noi non vogliamo avere brutte sorprese lungo il cammino, vero?

È caldamente consigliato portare con sé dei calzini già usati.

 

4 – Il test dei calzini: fidarsi è bene ma provare è meglio

Dove e quando sottoporre a test i calzini?

Una buona idea è farlo durante una camminata poco impegnativa, oppure durante gli allenamenti di preparazione in vista di un trekking più difficile.

In entrambi i casi potrai verificarne la compatibilità con il tuo piede. Una buona idea è comunque aggiungerne nello zaino un paio di scorta di cui ti puoi fidare.

 

5 – Calzino lavato, calzino fortunato

Anche il lavaggio è fondamentale, se non lo fai potresti pentirtene durante il cammino.

Pulire i calzini dentro e fuori senza sapone impedisce che eventuali piccoli detriti infiltrati come ad esempio gli aghi degli alberi, la sabbia o la terra e le sostanze organiche possano graffiare la pelle.

 

6 – Quale calza per i trekking di più giorni?

Giunti a questo punto possiamo finalmente analizzare le caratteristiche fondamentali dei migliori calzini anti vesciche adatti per chi intende affrontare cammini storici.

Percorsi che si sviluppano spesso su terreni tecnicamente facili, ma che risultano impegnativi per la lunga durata e per l’affaticamento al quale i piedi sono sottoposti in tanti giorni di di escursione.

Le calze più performanti devono possedere questi cinque elementi distintivi, in particolare devono essere:

  • Stabili sul piede, grazie alla presenza di fasce elastiche anti torsione
  • Aderenti, così non fanno grinze che potrebbero provocare vesciche
  • Costruiti con una trama che impedisce l’impigliarsi di piccoli detriti
  • Prodotti con filati a basso assorbimento di acqua, così si asciugano velocemente
  • Sottili, così in caso di pioggia non si inzuppano

Per scegliere la migliore ti consigliamo di leggere questo articolo sulle calze da trekking.

 

7 – La calza da relax? Naturale!

Per concludere, un ultimo aspetto consigliato è quello di mettere nello zaino un paio di calzini in filato naturale da indossare solo quando si sarà a riposo.

È possibile scegliere tra quelli in fibra naturale vegetale come il cotone egiziano – se farà caldo – o in fibra naturale animale come la lana merino – se farà freddo.

Sia il cotone che la lana hanno, infatti, una elevata dermo-affinità e sono quindi i materiali ideali per il piede affaticato, lo lasciano traspirare e favoriscono un naturale massaggio.

Infine, l’eventuale presenza di pannelli ammortizzanti sul malleolo, sulla soletta e sulle dita dei piedi funge da cuscino, aiuta il riposo ed il recupero del piede stressato che dovrà affrontare un altro giorno impegnativo.

 

_ Leggi gli altri articoli con consigli sul trekking e l’outdoor:

 

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