Tourist tent in hight mountains summer sunset
Avete deciso di passare una notte autunnale sotto le stelle e avete appena montato la vostra tenda a igloo, tuttavia, la mattina, vi risvegliate in mezzo a delle pozzanghere e con l’acqua nel vostro accampamento.
Magari è stata una nottata piovosa e perciò potreste pensare che la vostra tenda abbia delle infiltrazioni.
Questa è sempre un’alternativa plausibile, ma non è quasi mai la causa dell’acqua nella tenda. Infatti, nella maggior parte delle casistiche, si tratta soltanto della condensa.
Può sembrare un’assurdità, ma la condensa può arrivare addirittura a causare la presenza di diversi litri d’acqua all’interno della tenda.
Ph.: Gettyimages/Avdeev_80
Può accadere che in una tenda in poliestere trasudi qualche goccia d’acqua in alcuni punti delle cuciture. Le cuciture sono infatti nastrate, tuttavia, in punti difficili (dove ci sono più strati di materiale oppure anelli per appendere le cabine letto), non sempre la tenuta può risultare perfetta.
Per questa ragione è sempre bene avere con sé un flacone di sigillante per le cuciture, in modo da poter intervenire già da subito.
Le perdite al centro del telo sono quasi impossibili, salvo che non ci siano dei fori ben visibili.
Molto spesso, invece, accade che in virtù di una perdita in corrispondenza di una cucitura l’acqua segua la pendenza e tenda ad andare verso il centro del tetto da dove poi sgocciola.
Il poliestere è certamente un materiale comodo, tuttavia, se si sceglie una tenda di questo tipo bisogna sempre considerare uno svantaggio: il poliestere non è un materiale traspirante.
Questo significa che la condensa si può formare all’interno della tenda iniziando dal tetto ed espandersi principalmente sulle pareti.
La diretta conseguenza è che la condensa tenderà a sgocciolare dal tetto oppure, eventualmente, potrete vedere anche altre gocce che corrono lungo le pareti verso il basso.
Potrà sembrare che la tenda perda in qualche punto eppure, in realtà, si tratta sempre di condensa.
Se fuori piove, le gocce che cadono sul telo della tenda provocano il distacco della condensa all’interno di essa. Spesso si tende a pensare che la condensa consista in poche gocce di vapore eppure, nella pratica, si arrivano a raccogliere anche diversi litri d’acqua.
In linea di massima, le cause che contribuiscono alla formazione della condensa sono diverse. Basti pensare all’umidità del terreno sul quale si campeggia e a quella dell’aria, al meteo, alla quantità di persone che dormono nella tenda, ai riscaldatori utilizzati nella veranda e via dicendo.
Ad ogni modo, le cause principali possono essere cinque in particolare.
Spesso, quando si verificano degli acquazzoni, la temperatura esterna tende ad abbassarsi rapidamente, ed è quasi naturale che sia più piacevole sedersi all’interno della tenda al riparo.
In questo caso, mentre il telo della tenda si raffredderà velocemente all’esterno, la parte interna tenderà a riscaldarsi e, in questo modo, non potrà che formarsi la condensa.
Se tutta la superficie interna della tenda sarà coperta di condensa allora si tratterà, con molta probabilità, di diversi litri d’acqua.
Durante il sonno una persona perde, in media, circa 0,5 litri d’acqua. Quindi, se quattro persone dormono in una tenda in poliestere ciò corrisponde a circa due litri di umidità sotto forma di condensa.
In una giornata estiva qualsiasi l’umidità esterna potrebbe essere più o meno elevata.
Ph.: Gettyimages/EyeEm Mobile GMbH
Se durante il giorno l’aria calda e umida dovesse penetrare nella tenda allora, non appena la temperatura si rinfrescherà con il giungere della sera, il telo della tenda si raffredderà all’esterno e l’umidità comincerà a formarsi inevitabilmente.
Bisogna anche tener presente che cucinare in tenda potrebbe essere alquanto “rischioso” in questo senso: si formerebbe moltissima condensa all’interno della tenda in quanto il fuoco e gli alimenti che cuociono non possono che produrre aria calda e umida.
Meglio non appendere gli indumenti bagnati all’interno del vostro accampamento, né tanto meno mettere le scarpe inzuppate nella vostra tenda.
Questo atto, molto intuitivamente, potrebbe causare un aumento della percentuale di umidità non indifferente.
Anche l’erba tende a respirare. Quindi, se avete montato la tenda in un prato, dovrete tenere conto anche dell’umidità che sale dal basso.
Più l’erba sarà alta, e maggiore sarà la condensa che si creerà all’interno della vostra tenda. Questo vale specialmente per le tende con il catino separato.
In virtù dei molti fattori che potrebbero causare la formazione di condensa, dire che la si potrebbe evitare completamente sarebbe come raccontare delle falsità.
Quindi, evitarla è certamente impossibile anche se è quanto mai vero che si può arginare il fenomeno limitandolo in qualche modo ed evitando possibili disagi.
Un tenda generica, che sia però all’avanguardia, non dovrebbe mancare di avere delle aperture di ventilazione, che vanno sempre utilizzate in modo tale da creare delle correnti d’aria.
Una sola apertura, però, non è sufficiente, occorre infatti avere più punti di ventilazione sempre aperti, cosicché l’aria possa circolare al meglio all’interno della tenda.
Eventualmente, un deumidificatore in granuli può aiutare, in quanto quest’ultimo assorbe parte dell’umidità ed eventuali odori di muffa che si verrebbero a creare.
Gli indumenti e qualsiasi altro oggetto umido o bagnato, come si accennava prima, producono molta condensa. Quindi, è sempre buona norma non tenerli nella tenda.
Se ciò non dovesse essere possibile, allora meglio imballare tutto in alcuni sacchi di plastica chiusi accuratamente, in modo tale che l’umidità non si diffonda nella vostra tenda.
Generalmente, quando si cucina a casa si accende la cappa che appunto provvede ad aspirare i fumi e i vapori di cottura.
Ph.: Gettyimages/Anze Furlan/ psgtproductions
In tenda, tuttavia, non si ha a disposizione una cappa e l’aria calda che sale, non potendo fuoriuscire dalla tenda in poliestere non traspirante, tende ad accumularsi all’interno della tenda a livello del tetto ed eventualmente anche sulle pareti sotto forma di condensa.
In sintesi, è sempre un bene cucinare all’esterno.
Il principio è sempre quello della cottura: a seguito del processo di combustione anche una stufa emette aria calda, di conseguenza aumenta la possibilità di formazione di condensa.
Il consiglio, quindi, è quello di evitare il più possibile il riscaldamento all’interno della tenda, specialmente se è in poliestere.
Ad ogni modo, è sempre possibile utilizzare un riscaldatore diesel esterno con canalizzazione verso l’interno della tenda.
Un telone impermeabile che non sia traspirante è sempre un’ottima soluzione da adottare per combattere la formazione della condensa.
Questa tipologia di telone, infatti, impedisce all’umidità proveniente dal terreno di condensarsi all’interno della veranda, ed è il modo più efficace per evitare la condensa.
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