Preparare lo zaino da trekking: la guida completa per caricarlo nel modo giusto

29 febbraio 2024 - 12:00

Preparare lo zaino comodamente seduti sul letto di casa ci porta spesso a commettere errori di stima.

Un po’ come andare a fare la spesa al supermercato affamati,sicuramente si tornerà a casa con borse cariche di scorte alimentari esagerate.

La prima volta che si va a fare un’escursione e, quindi, si è a corto di esperienza, l’unico limite percepito per il carico dello zaino è la sua capienza.

Tutto quello che abbiamo in casa pensiamo sia utile: maglioni di ricambio, pile di scorta, un paio di borracce e, magari, anche un piccolo fornelletto per scaldare la razione quotidiana di cibo.

Dopo aver chiuso lo zaino, quasi sicuramente, ci verrà in mente ancora qualcosa di assolutamente utile come un asciugamano sui cui sedersi per riposare un po’ e, perché no, un cavatappi in più.

Una volta che il nostro fedele compagno di viaggio è bello pieno e carico, si esce di casa tranquilli, certi di non aver dimenticato nulla di importante.

 

Lo zaino va preparato pensando al cammino

Le certezze inizieranno però a dissolversi esattamente dopo quel primo passo in salita che si fatica a fare a causa della forza di gravità che sembra diventare più forte.

Oppure quando ci troviamo a dover superare un piccolo ruscello, correndo il serio rischio di finire nell’acqua, perché la nostra capacità di salto è più limitata del solito.

In questi precisi istanti ci ricorderemo di avere in spalla un peso massimo, uno zaino colmo di oggetti per ogni evenienza che, però, inizia a far sentire con insistenza la sua ingombrante presenza.

Da quel momento in poi tutto è in salita, ogni passo fatto è li per ricordarci di aver sbagliato qualcosa nella panificazione del nostro trekking.

 

L’importanza della pianificazione per il trekking

“Vado matto per i piani ben riusciti…” Amava ripetere col sigaro in bocca il Colonnello John “Hannibal” Smith, protagonista di A-Team celebre serie TV degli anni ’90.

E aveva ragione perché, come in ogni attività, la preparazione e la strategia sono ingredienti fondamentali per evitare di trovarsi poi in serie difficoltà nella fase “operativa”.

Il momento peggiore della vostra giornata outdoor non sarà però il tempo passato sul sentiero, perché la soddisfazione di raggiungere la vetta e godersi il meritato riposo ci da l’energia anche per sopportare uno zaino troppo pesante.

Il culmine della nostra disfatta emotiva arriverà la sera quando, seduti sul letto, inizieremo a svuotare lo zaino un pezzo dopo l’altro. In questo istante ci renderemo conto che buona parte del carico giace intonso ed inutilizzato.

Riprendendo la metafora della spesa, ci rendiamo conto di aver esagerato a fare acquisti solo a fine cena, ormai sazi, ma con un frigo pieno di pacchetti del supermercato.

La sensazione sarà proprio quella, guardando il bel fornelletto posato sul letto, circondato da una schiera di maglie e maglioni ancora perfettamente piegati.

L’esperienza insegna a ragionare con attenzione su ogni singolo oggetto inserito nello zaino. Prima del prossimo trekking ogni  singola cosa che porteremo con noi dovrà passare una dura selezione.

Ecco un piccolo decalogo (+ 1) con i consigli essenziali per preparare lo zaino in modo corretto, eliminando il superfluo e tenendo solo l’essenziale.

Non si sa mai, imparando a fare lo zaino, si potrebbe arrivare perfino a riordinare la propria vita:

1) Iniziamo a prendere tutto quello che ci sembra essenziale e a metterlo steso per terra o sul letto, tutto insieme, per farsi un’idea di quante cose ci sembrano importanti davvero. Ci vuole strategia, bisogna capire cosa è più o meno ingombrante, e avere tutti i pezzi del puzzle sott’occhio.

2) Iniziamo subito dalle cose più voluminose e pesanti. Un piccolo segreto è quello di tenere il peso nella parte bassa e centrale dello zaino, vicino alla struttura portante e al supporto che si stringerà (con i lacci) intorno alla vita. Sotto tutto eventuali liquidi, in modo che non impregnino tutto in caso di perdita.

3) Il jolly ci vuole sempre e, nel nostro caso, è una corda sottile e resistente (il paracord) che può avere più usi di quelli che immaginate.

4) Gli indumenti che vogliamo portare sono tutti stesi sul letto. Li guardiamo è già ci appaiono tanti. A questo punto avviciniamoci al letto ed eliminiamone almeno il 30/40%.

Non bisogna avere remore o dubbi, è questione di salute. Un buon metro di selezione potrebbe essere quello di prediligere l’abbigliamento più tecnico e performante, i capi più modaioli lasciamoli a casa.

5) Avete piegato bene tutto l’abbigliamento e lo avete riposto bene nello zaino, giusto? no, sbagliato! Meglio arrotolare i vostri capi, risparmierete molto spazio, perché così ci saranno meno vuoti.

6) La pioggia è un nemico solo se non si è attrezzati, meglio avere sempre un sacco da pioggia e una cerata d’emergenza. Dando per scontato che l’abbigliamento da outdoor è già in membrana idrorepellente.

7) In buon investimento dovrebbe essere quello di un sacco a pelo poco ingombrante ma molto performante, meglio mandare in pensione i voluminosi sacchi di qualche anno fa.

8) Il kit di primo soccorso non può mai mancare. Quando ne avrete, malauguratamente, bisogno avrete bisogno di prenderlo subito, non nascondetelo in fondo allo zaino ma deve essere in un punto facile da raggiungere. Vicino l’apertura o ad una tasca laterale.

9) L’asciugamano può essere sempre utile, però evitate quello da spiaggia fatto per prendere il sole, prediligete quello in micro fibra. Occupa poco spazio, asciuga bene e si asciuga in fretta.

10) Importante utilizzare anche la parte anteriore ed esterna dello zaino.

Usate i moschettoni per attaccare le cose più leggere, tenendo sempre presente un corretto bilanciamento dei pesi per non sbilanciarvi.

11) Ogni spazio è importante e ha una finalità precisa. Ecco perché non dovete dimenticarvi delle tasche frontali e laterali che possono contenere materiale di pronto uso.

 

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