Consigli per le escursioni autunnali: ecco 5 suggerimenti essenziali per camminare in questa stagione

L'autunno è la stagione ideale per godersi incredibili escursioni immersi nei colori dei boschi. Tuttavia, in questa stagione, è necessario avere la giusta preparazione e attrezzatura per evitare rischi e pericoli: ecco alcuni suggerimenti per escursioni senza pensieri!

7 ottobre 2024 - 13:05

L’autunno: una stagione che regala sorprese ma che richiede prevenzione

L’autunno è una delle stagioni ideali per praticare del trekking: spesso, le temperature fresche sono ancora gradevoli e miti per tutto il mese di ottobre.

Solitamente si pensa che solo in primavera oppure in estate sia possibile trovare panorami spettacolari, tuttavia in verità non è sempre cosi.

L’inizio della stagione fredda può certamente regalare giornate e paesaggi naturali unici che nessuna estate potrà mai mostrare.

Inoltre, i boschi e le foreste in questo periodo dell’anno iniziano ad assumere delle colorazioni incredibili, il cosiddetto “foliage d’autunno”, dunque si tratta di una ragione in più per partire.

Ad ogni modo, prima del viaggio è sempre bene tenere a mente alcune cose per evitare spiacevoli inconvenienti e far sì che la vostra escursione possa procedere nel migliore dei modi.

 

1 – Le giornate si accorciano ogni giorno

Una delle principali variabili di questo periodo dell’anno è sicuramente la durata delle giornate.

Perciò, è sempre saggio tenere presente l’impegno temporale delle vostre escursioni per non farvi avvolgere dal buio prima del previsto.

In questo senso, è sempre possibile verificare gli orari di alba e tramonto con una semplice ricerca online, magari consultando il meteo locale del luogo che si decide di percorrere.

In ogni caso, il tramonto potrebbe sembrare uno svantaggio eppure riserva sempre delle bellissime sorprese in autunno.

Con la fine delle ore diurne, infatti, il crepuscolo esercita un fascino particolare: in questo momento della giornata si possono osservare con più facilità gli animali selvatici, poiché dal tramonto molte specie animali iniziano le loro attività di ricerca di cibo.

In aggiunta,  terminare il proprio percorso con una torcia frontale pronta nello zaino avrà un fascino sicuramente diverso, un’arma in più per completare a pieno l’esperienza della giornata.

 

2- Il meteo può essere variabile

Il meteo durante l’autunno può cambiare rapidamente, specialmente in montagna.

In caso di pioggia, temporali, vento e nebbia, inoltre, i sentieri possono diventare pericolosi, e bisogna tenere sempre a mente che la pioggia a valle, spesso, può significare una forte nevicata qualche centinaio di metri più in alto.

Per essere adeguatamente preparati è quindi sempre opportuno conoscere le condizioni e le avversità della regione prima dell’escursione prevista.

Ciò significa controllare le previsioni del tempo, leggere il bollettino della situazione e tenere conto dell’altitudine.

Per essere preparati ad affrontare un’eventuale nebbia è consigliabile portare con sé degli strumenti di orientamento come un navigatore Gps o un’app per escursioni.

È consigliato, poi, informarsi sulle diverse tipologie di nuvole prima di iniziare l’escursione. Se le nubi cumuliformi si accumulano e la nebbia si intensifica, allora il tempo sarà cattivo.

Lo stesso vale per i cirri che si addensano e gli stratus che cadono.

Infatti, è bene sapere che negli strati più bassi dell’aria si trovano nubi cumuliformi o stratosferiche (cumulus, stratocumulus, stratus).

Negli strati intermedi, invece, si trovano nubi costituite da gocce d’acqua (nubi pluviali altocumuli e nimbostrati) e, negli strati più alti, delle nubi a pennacchio costituite da particelle di ghiaccio (cirri).

Quando il tour diventa più alpino, poi, si devono prevedere sia le zone ghiacciate che i primi nevai. A volte potrebbero essere necessari ghette e ramponi. In ogni caso, è necessario avere un’esperienza sufficiente in alta montagna.

In sintesi, sono diversi i segnali a cui bisogna prestare attenzione. Il vento: specie se quest’ultimo gira e aumenta notevolmente.

E poi anche la nebbia: se questa già dalle prime ore del mattino continua a salire e non tende a dissiparsi allora bisogna stare all’erta.

 

3 – L’abbigliamento e attrezzature corretto sono fondamentali

L’autunno non è soltanto sinonimo di giornate più corte, ma anche di giornate più fredde. Soprattutto in montagna, ad altitudini piuttosto elevate, a volte può arrivare anche il gelo.

Per questo motivo, l’attrezzatura adatta alle temperature più basse riveste un ruolo fondamentale. Meglio optare, quindi, per un abbigliamento caldo.

Durante le escursioni autunnali vestirsi a cipolla è un must all’ordine del giorno, dunque è sempre bene “stratificarsi”.

In questo senso partire con dei pantaloni modulabili può rappresentare una valida soluzione: ci sarà così la possibilità di avere pantaloncini corti e, nel caso in cui il freddo si facesse intenso, di rimettere la parte inferiore per una maggiore copertura degli arti inferiori.

La maglietta termica è sicuramente consigliata così come il pile per uno strato riscaldante aggiuntivo. Se le previsioni del tempo sono buone, allora si deve indossare una giacca antivento.

Se le previsioni sono mutevoli, invece, si consiglia di indossare una giacca a guscio rigido per tenere lontani neve e pioggia.

Nello zaino, infine, meglio avere sempre con sé anche un cappello, un paio di guanti leggeri, degli occhiali da sole e la crema solare (per le giornate più limpide), e magari anche una coperta termica da usare all’occorrenza.

In aggiunta, non bisogna dimenticarsi delle calzature che, in virtù della stagione, devono essere robuste. Una buona aderenza è particolarmente importante per gli scarponi da trekking in autunno, soprattutto nei passaggi bagnati e innevati.

Il terreno ghiacciato, le foglie bagnate e la roccia umida aumentano infatti il rischio di scivolamento.

Le scarpe da trekking di alta qualità hanno una suola antiscivolo, un battistrada antisdrucciolo e forniscono al piede un sostegno dignitoso.

Per le condizioni piuttosto umide e fresche dell’autunno è consigliabile una scarpa con membrana impermeabile.

4 – La pianificazione dell’itinerario è un must

Esistono diversi livelli di difficoltà per le escursioni a piedi, dunque è sempre necessario valutare attentamente in anticipo le seguenti due domande:

  1. Dove si ha intenzione di andar
  2. Quanto ci si vuole spingere lontano?

In questo senso, è bene conoscere i propri limiti già in partenza: meglio scegliere il percorso in base alle vostre capacità e non tendete a sopravvalutarvi. Meglio utilizzare sempre delle mappe oppure altre fonti per la preparazione dell’itinerario scelto.

Una volta chiariti la destinazione e i punti di partenza e di arrivo, familiarizzate con le caratteristiche geografiche del percorso con l’aiuto di mappe, guide locali e altre informazioni: più ne saprete e meglio sarete in grado di affrontare eventuali problemi in seguito.

Una regola d’oro da tenere sempre a mente è prepararsi con attenzione al territorio e all’itinerario da seguire: meglio fare qualche ricerca online, visionare le mappe e prestare attenzione al meteo dei giorni precedenti.

Può sembrare banale, ma la presenza di forte umidità o di precipitazioni nei giorni o la sera precedente all’escursione può determinare un importante fattore di sicurezza sul proprio sentiero.

Con le basse temperature, poi, e specie quando si sale di quota, non è inusuale trovare formazioni di ghiaccio sul terreno. È bene, quindi, non farsi cogliere impreparati.

 

5 – Controllare sempre gli orari e i giorni di apertura dei rifugi

La maggior parte dei rifugi e delle malghe chiude l’attività estiva a fine settembre o, eventualmente, a metà ottobre.

Di conseguenza, è sempre opportuno verificare gli orari di apertura dei rifugi prima di partire per l’escursione.

In caso di dubbio, meglio portare sempre con sé acqua e provviste sufficienti per l’intera durata dell’escursione.

 

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