
Questi capi d’abbigliamento non dovete mai usarli per un’escursione!
Dalle sneakers ai jeans, dalla sacca fino alla cerata da città: in questo articolo vediamo tutti quei capi di abbigliamento che mai dovrebbero essere utilizzati per un'escursione ma che ognuno di noi ha usato almeno una volta
Se volete fare un trekking sicuro, ecco cosa non dovere mai usare!
Non servono troppe parole per presentare “i pessimi sette”, cioè i capi di abbigliamento/attrezzature più scomodi che l’escursionista possa scegliere.
Anche voi, trekkers di lungo corso, date una scorsa all’elenco… e alzi la mano chi, almeno una volta, non ha indossato/utilizzato uno dei sette!
1) Sneakers e scarpe da ginnastica
Già le scarpe da ginnastica “vere” non sono il massimo sui sentieri: di solito hanno una suola troppo morbida per l’utilizzo “fuori strada” e la tomaia è troppo sottile per offrire un minimo di protezione al piede.

Quelle “da struscio” poi sono roba da kamikaze. Quelle scarpe per il tempo libero, pensate più per l’ufficio che per lo sport, se indossate sul sentiero possono creare problemi seri.
Per questioni di sicurezza e salute del vostro piede, sempre meglio optare per scarpe da trekking. Ce ne sono di tutti i tipi: scarponi di taglio mid, scarpe leggere per i trekking estivi e anche sandali pensati per escursioni semplici.
L’importante è usare sneakers o scarpe da ginnastica solo per la palestra o per una passeggiata in centro città
2) I calzettoni della nonna

Fanno tanto vintage e vanno benissimo per la passeggiata a Cortina del “commenda” (ovviamente abbinate ai calzoni di velluto alla zuava!), ma per usarli per davvero dovete avere la pelle delle gambe corazzata!
Le gambe, durante un’escursione, hanno un contatto costante con i pantaloni: ecco perché è fondamentale usare quelli da tecnici per il trekking.
Non bisogna poi dimenticare che, in caso di caduta, i pantaloni hanno anche l’ingrato compito di proteggerci da abrasioni e tagli, importante quindi che i tessuti siano resistenti e pensati per questa funzione.
3) I jeans, qualunque jeans
Saranno anche uno dei capi di abbigliamento più diffusi al mondo, ma al di sopra di una certa quota decisamente hanno qualche problema di acclimatamento.

I jeans possiedono tutti i requisiti che un pantalone da montagna non dovrebbe avere: cuciture belle spesse ideali per irritare la pelle, tessuto effetto cartonato, perfetto per ingombrare i movimenti, capacità di assorbire acqua a litri e di non asciugare per i 10 giorni successivi, ottima predisposizione a fare caldo d’estate e freddo d’inverno… cosa volete di più?
Insomma i jeans sono quanto di più inadatto al trekking, anche in questo caso meglio optare per abbigliamento tecnico: d’estate potete usare pantaloncini da trekking leggeri, d’inverno modelli pensati per il freddo.
4) Le T-shirt promozionali
Sì, proprio quella che avete comprato all’ultimo concerto dei Coldplay o di Vasco, quella in puro cotone, che assorbe il sudore come una spugna e vi provoca quella piacevole sensazione di “freddo e bagnato” non appena vi fermate.

Proprio lei, quella con l’immagine del Blasco o di Chris Martin stampata su un metro quadro di tessuto plastico non traspirante sulla schiena: l’effetto sarà quello di trovarvi la schiena completamente bagnata dopo pochi passi.
Il capo perfetto se volete mettere su un allevamento di batteri sulla pelle. Se invece preferite rimanere freschi e asciutti durante tutta l’escursione, meglio optare per una maglietta intima per l’outdoor.
Questi capi sono progettati per essere traspiranti e antibatterici, in modo da farvi rimanere sempre asciutti e profumati, anche dopo un lungo trekking estivo.
5) La cerata
Ma vuoi mettere la soddisfazione di tirar fuori dall’armadio la mitica saccoccia blu con gli elastici colorati da allacciare in vita? È un po’ come trovare una seconda giovinezza!

Peccato però che solitamente il “chiuei” tanto giovane non lo è più, di colonne d’acqua non ne vuole proprio sentir parlare ed è già tanto se non si sbriciola mentre lo srotoliamo.
Il problema è sempre lo stesso, questo capo d’abbigliamento è pensato per proteggervi da un acquazzone improvviso in città, non per accompagnarvi per ore lungo un sentiero.
Infatti, questo attrezzo, è spesso costruito con materiale impermeabile ma non traspirante. Se lo utilizzate per camminare, avrete la sensazione di avere la pelle bagnata dalla pioggia: vi potrebbe venire il dubbio che la cerata sia bucata, invece è solo il vostro sudore.
Meglio optare per una giacca da trekking, le aziende outdoor producono modelli in grado di resistere perfettamente alla pioggia e al freddo ma, al contempo, permettono al calore che il nostro corpo sviluppa durante la camminata di uscire.
In questo modo la sudorazione sarà limitata e anche se dovessimo indossare questa giacca per ore, rimarremmo comunque protetti sia dalla pioggia che dal sudore.
6) Gli occhiali da sole dell’autogrill (quelli da euro 9,90!)
Sono i più usati sulla riviera Romagnola e pure fra le spiagge del Salento, ma dai 200 metri di quota in su è oftalmia garantita!
Sia d’inverno sulla neve, che soleggiate giornate estive, è molto importante proteggere gli occhi dai raggi solari ultravioletti che potrebbero infiammare gli occhi e creare problemi alla vista.
I raggi ultravioletti (UV) A e B sono i più pericolosi per la vista, perchè possono danneggiare la cornea, il cristallino e la retina; possono però essere filtrati da una lente di qualità.
Per questa ragione è importante indossare sempre occhiali da sole per l’outdoor, che hanno lenti che filtrano questi raggi e montature pensate per resistere a urti e cadute.
7) La sacca
Non c’è altro termine per definirla: la sacca è la sacca.
Dentro ci puoi mettere il panino col salame e la lattina di Fanta e la trasporti con grande comfort nel tragitto fra il pullman e l’entrata del Mausoleo di Galla Placidia.

Però, se provi a infilarci un grammo di più (se ci riesci!) o a tenerla in spalla ancora per un metro, i suoi spallacci in puro cordino di nylon si trasformano nel cilicio perfetto!
Abbiamo lasciato per ultima una delle “attrezzature” peggiori per un escursionista, infatti queste sacche al posto degli spallacci hanno cordini tagliano letteralmente la pelle delle spalle dopo pochi passi, non permettono una distribuzione del peso e non proteggono il contenuto.
A pari merito con le scarpe, lo zaino da trekking è senza dubbio un compagno di viaggio essenziale, anche per una breve escursione. Sul mercato ci sono modelli e tipologie per qualsiasi esigenza: quelli piccoli e leggeri per le escursioni giornaliere e i giganti progettati per accompagnarvi per più giorni lungo un cammino o un trekking a tappe.
Siamo giunti alla fine di questa breve, ma fondamentale, rassegna delle attrezzature assolutamente sconsigliate.
Seguici sui nostri canali social!
Instagram – Facebook – Telegram
_ Leggi gli altri nostri articoli con consigli sul trekking e l’outdoor:
Commenta per primo