Cosa cucinare durante un trekking: tutto quello che c’è da sapere

Qualche consiglio su cosa cucinare durante un trekking di più giorni. Dalle famigerate bustine liofilizzate al purè farcito con formaggio, dai ravioli al cous cous, vediamo come conciliare natura e soddisfazioni da gourmet.

8 giugno 2022 - 8:20

Trekking di più giorni: piaceri gourmet nella natura

Qualche suggerimento logistico preliminare è d’obbligo.

Cucinare durante un’escursione significa avere a disposizione mezzi molto limitati.

Tanto il fornello quanto le pentole sono ridotti ai minimi termini per quel che concerne il peso e l’ingombro, caratteristica che certo non contribuisce a lasciare spazio alla varietà e alla creatività.

Anche il tempo è spesso tiranno.

Ph.: Gettyimages/Iam Anupong

Preparare cibo che richiede una lunga cottura significa sprecare un sacco di gas, cosa che non possiamo permetterci quando siamo nel bel mezzo di un trekking.

Non è raro, poi, che persino l’acqua a disposizione debba essere centellinata…

Tutti questi elementi già restringono notevolmente il menù, e in sostanza, riducono i cibi cucinabili durante i trekking a due sole categorie fra loro in gran parte sovrapponibili: quelli che cuociono subito e quelli dai quali non è necessario eliminare l’acqua di cottura.

 

Brodo e pastina: energia pronto uso

Principe di questi piatti è il brodo di dado o “potage de cube de bouillon”, se vi fa sentire più signori!

La preparazione è elementare (basta buttare il dado nell’acqua bollente e mescolare!) e i tempi di cottura quasi nulli.

Il problema è che un semplice brodino ristora lo spirito, ma al corpo dà veramente ben poco.

Lo si può integrare con un po’ di scaglie di formaggio stagionato e cracker o pane secco, per farne uno zuppone decisamente più nutriente.

L’aggiunta di pastina di piccole dimensioni allunga i tempi di cottura solo di un paio di minuti, ma fa un gran bene al sapore e alla carica energetica della vostra cena outdoor.

 

Cous-cous: grande resa e condimenti a piacere

Velocissimo da preparare è anche il cous-cous.

Praticamente basta aggiungere un po’ d’acqua bollente per avere pronta la base.

Si possono aggiungere condimenti a piacere, da quelli tipici delle insalate di riso, ai sughi di qualsiasi genere, all’immancabile formaggio stagionato.

Ph.: Gettyimages/ronstik

Una delle cose che danno più soddisfazione del cous-cous è la sua resa, almeno in termini di volume.

Appena versata l’acqua la pietanza si gonfia magicamente, riempiendo facilmente la pancia dell’escursionista affamato.

La resa in termini di “benzina” per il metabolismo però non è altrettanto miracolosa.

 

Ravioli, tortellini e noodles: carboidrati con gusto

Passando a cose più sostanziose, la famiglia di ravioli e dei tortellini può offrire grandi soddisfazioni

Quelli freschi sono pronti in pochissimi minuti, mentre quelli secchi, sono più leggeri da trasportare ma vanno sempre acquistati con un occhio ai tempi di cottura.

In entrambi i casi la preparazione ideale è sempre in brodo, per risparmiare in acqua e guadagnarci in sapore.

Altrettanto succulenti e nutrienti sono i noodles, le tagliatelle orientali da fare in brodo.

Nei supermercati ormai se ne trovano per tutti i gusti.

Si cucinano semplicemente versandoci sopra l’acqua bollente e lasciandoli riposare per 3 minuti.

Anche in questo caso l’uso del brodo di dado invece della semplice acqua può servire a potenziare il sapore.

 

Polenta e purè: il sapore della montagna

Altro classicone è la polenta istantanea.

Si prepara rapidamente dopo aver portato a bollore l’acqua e, una volta pronta, la si può insaporire con pezzi di formaggio, si scioglie che è un piacere!

Si possono anche aggiungere cubetti di speck o salame.

Se la polenta non vi piace, o se volete fare una variazione sul tema, identico effetto lo potete ottenere con il purè istantaneo.

 

Buste liofilizzate da supermercato

Passiamo ora al capitolo “buste liofilizzate”.

Cominciamo dai normali supermercati, dove abbondano quelle pensate per la sopravvivenza dei single disperati: ce ne sono davvero di tutti i tipi (sia di single disperati che di buste…).

Negli ultimi anni il sapore dei prodotti di molte marche è decisamente migliorato e, con un po’ di sperimenti, potrete sicuramente trovare la busta adatta a voi.

Occhio però a non lasciarvi trarre in inganno dalle dichiarazioni “ottimistiche” dei produttori.

All’esterno di confezioni del peso di pochi grammi mettono scritte del tipo: “tre abbondanti porzioni”…

Ph.: Gettyimages/tan_kian_ann

Togliete pure una porzione abbondante dal conteggio!

Nell’euforia che sicuramente vi coglierà davanti allo scaffale, cercate di mantenere i nervi saldi.

Non lanciatevi nell’acquisto di pietanze improbabili come il porceddu sardo in busta, perché magari sarà anche buono, ma probabilmente per cucinarlo vi occorreranno almeno 6 ore!

Tra le varie buste ce ne sono diverse che richiedono tempi di cottura di oltre 15 minuti… un po’ troppo per il ristorante del trekker!

Le buste più veloci da preparare sono le creme: asparagi, funghi porcini e via dicendo.

Di loro sembrano abbastanza poverelle ma, ovviamente, potete condirle con l’aggiunta di vari altri alimenti a piacimento (cous-cous, formaggio, ecc).

Un po’ di minuti in più sono richiesti per la cottura di minestrine e minestroni liofilizzati, con cui già si riesce a mettere un del tappo ai buchi nello stomaco.

Cottura un po’ più lunga hanno le paste asciutte.

Proprio perché asciutte, per essere cotte a puntino devono arrivare al completo assorbimento o evaporazione dell’acqua… insomma tanto sapore e pure sostanza, ma qualche tribolazione in più per chi sta al fornello.

Lo stesso dicasi per i risotti in busta, con la differenza che, se proprio la preparazione non riesce al meglio, invece che un buon risotto mantecato ci troveremo a sorbire un accettabile riso in brodo…

Caricandosi un po’ di peso in più dalle buste liofilizzate (o affini) possono uscire anche delizie come i roesti o il pollo al curry.

Averne una busta da consumare durante il trekking, magari accompagnata da una lattina di birra, è una di quelle “coccole” che possono decisamente aiutare a tenere alto il morale e a motivare la truppa.

 

Buste liofilizzate specifiche per l’outdoor

Se volete scodellare ogni giorno qualcosa di sfizioso, magari tirandolo fuori da buste leggerissime e dalla cottura quasi immediata, allora dovete sottostare alla regola del “chi più spende meno spande”.

Dagli scaffali dei supermercati dovete passare a quelli dei negozi sportivi specializzati, dove potete trovare un’ampia scelta di primi, secondi e colazioni in busta liofilizzata.

Oltre alla varietà, le differenze più significative rispetto alle buste per single disperati, stanno negli apporti alimentari di questi alimenti, studiati appositamente per le esigenze delle differenti attività outdoor, nei tempi di cottura ridottissimi e nella praticità di preparazione.

Le migliori marche propongono cibi che sono subito pronti al consumo, semplicemente versando acqua calda direttamente nella busta.

 

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