Dove e come montare la tenda da campeggio: guida completa per un campeggio sicuro e confortevole

Montare correttamente la tenda da campeggio è essenziale per garantire una notte tranquilla e sicura. In questa guida vi spieghiamo dove piantare la tenda e le tecniche per farlo correttamente, per evitare rischi e problemi durante la notte

2 luglio 2024 - 17:00

La scelta del luogo dove montare la tenda è il primo passo fondamentale

Una buona cena e, soprattutto una buona dormita, ci consentono di ricaricare le batterie e, l’indomani, di essere pronti per le fatiche di un’altra giornata di cammino.

La qualità e la tranquillità del nostro sonno dipendono in gran parte da dove e da come abbiamo piantato la nostra tenda.

Posto sbagliato o modo sbagliato possono significare una notte trascorsa a cercare rimedio ai danni, che si tratti di acqua che penetra nel catino, di picchetti che mollano la presa o di colpi di vento che rischiano di farci decollare.

 

Dove piantare la tenda

Primo ed essenziale compito a ogni fine tappa: scegliete con cura il posto dove installare la vostra tenda.

Si comincia con un’esplorazione di largo raggio. È una fase delicata, nella quale serve un po’ di esperienza nel “leggere” il paesaggio.

Anche se avere il rifornimento d’acqua a portata di mano è sempre molto invitante, è meglio rimanere distanti dai greti dei fiumi e campeggiare sempre in posizione ben rialzata rispetto ai corsi d’acqua.

Un acquazzone a monte può trasformare in breve tempo un placido ruscello in un mostro in grado di travolgere tutto quello che incontra.

Anche le pareti rocciose o le zone di terreno molto ripido è opportuno guardarle da lontano, visto che qualcosa può sempre venire giù!

Stesso discorso per i ghiaioni e le pietraie, visto che, in pratica, segnano la strada seguita dai detriti per scendere dalla montagna.

Un bosco uniforme può offrire un buon riparo dal sole e dal vento, ma evitate di campeggiare nei pressi di alberi isolati, che, in caso di temporali, sono un richiamo ideale per i fulmini.

Le porzioni di terreno più prominenti (promontori o cunette) possono essere molto panoramici e invitanti, ma spesso sono anche zone investite in pieno dal vento.

Una corrente d’aria può risultare alquanto fastidiosa, sia per svolgere le normali attività da campo attorno alla tenda sia per dormire: prendere sonno sotto a un telo sbatacchiante non è proprio immediato.

All’opposto, occorre diffidare anche degli avvallamenti, che, in caso di pioggia si trasformano spesso in acquitrini dove il campeggiatore rischia di fare naufragio.

Il posto ideale (quello che non si trova mai!) è un terreno piano, anzi quasi impercettibilmente in discesa, giusto quel tanto che basta per far scorrere via l’acqua durante la pioggia e riparato da qualche dosso sul lato da dove tira il vento.

Qui potrete piazzare la vostra tenda cercando la zona di terreno meno accidentata e contribuendo al livellamento con la rimozione degli oggetti più sporgenti come sassi e rami.

 

Come piantare la tenda

Una volta individuato il posto ideale non vi resta che passare alla fase 2: installazione del campo base!

Prendete la camera interna della tenda, srotolatela e distendetela a terra, verificate nuovamente che il fondo sia omogeneo e, soprattutto, che non ci siano oggetti appuntiti, che potrebbero danneggiare il catino.

Se il terreno è in pendenza, abbiate cura di orientare la tenda in modo che la parte dove volete mettervi con la testa stia sempre più in alto rispetto ai piedi, questo sempre per garantirvi un riposo migliore durante la notte.

A questo punto potete cominciare a piantare i picchetti. L’angolazione ideale di penetrazione nel terreno è attorno ai 45 gradi.

Per piantare i picchetti non è indispensabile avere a disposizione un martello da campeggio: se siete fortunati riuscirete a farlo semplicemente spingendo il picchetto nella terra con lo scarpone, altrimenti utilizzate un sasso.

Una volta fissati i picchetti si monta la paleria, con le modalità richieste dal vostro modello di tenda.

Alcune prevedono il passaggio della paleria in appositi “canali” nel tessuto della camera interna, altre hanno dei ganci per connettere camera e paleria.

A questo punto non resta che fissare il telo esterno.

Verificate bene e fissate i vari lacci con cui questo si lega alla paleria e poi passate a piantare i picchetti, avendo cura di metterli in modo da tenere il telo esterno distanziato rispetto al tessuto della camera interna.

Quest’ultimo accorgimento è fondamentale per riuscire a mantenere fra i due stati di tessuto un “cuscinetto” d’aria che funge da isolante, limitando la dispersione termica quando all’esterno della tenda le temperature sono più basse.

La distanza fra i due teli è fondamentale anche per evitare che la condensa che si forma sul telo esterno penetri nella camera interna.

In questo delicato lavoro di posizionamento dei teli non ci aiutano solo i picchetti con cui fissiamo i bordi del telo esterno.

Quasi tutte le tende sono dotate di cordini posizionati a diverse altezze sul telo, che possono essere messi in tensione grazie ad altri picchetti o ancoraggi naturali come rocce e rami.

Utilizzare questi supporti contribuisce a dare un  contributo essenziale alla stabilità della tenda e alla sua resistenza al vento e alle intemperie.

 

Come piantare la tenda sulla neve

Quello sulla neve è il livello superiore del campeggio outdoor!

Di solito, infatti, quando si pianta la tenda su neve, ci si trova esposti a condizioni ambientali più estreme di quelle che si possono incontrare durante un’escursione di media montagna nella bella stagione.

In queste condizioni abbiamo necessità che la nostra tenda sia più che mai stabile e che i teli siano ben tensionati per resistere al meglio al vento e alle intemperie.

Il problema, però, è che la neve è un terreno spesso troppo inconsistente e troppo “mutevole” per offrire ancoraggi sicuri ai picchetti.

Chiunque abbia un po’ di esperienza di escursioni in alta quota o invernali sa che picchettare nella neve fresca è impresa quasi impossibile e che anche le superfici nevose che nelle ore serali e notturne sono ghiacciate e “marmoree”.

Cosa fare allora? Prima di tutto occorre dotarsi di uno strumento in più: la quasi indispensabile pala da neve.

Con questa possiamo, innanzitutto, preparare la piazzola dove installare la tenda, creando uno spazio il più possibile pianeggiante, eliminando la neve soffice in eccesso (così da arrivare agli strati inferiori più compatti e gelati).

Poi, siccome non si butta via niente!, con la neve che abbiamo rimosso è possibile creare attorno alla piazzola un muretto utile per riparare dal vento.

A questo punto si possono utilizzare validi sostituti dei picchetti, come gli sci, le piccozze o le sezioni dei bastoncini da trekking, sufficientemente lunghi, di solito, per offrire una buona presa nella neve.

Con la pala poi possiamo anche scavare le buche che ci consentono di piazzare “corpi morti” di vario genere.

Un corpo morto non è altro che un oggetto seppellito sotto la neve e utilizzato come ancoraggio.

Anche in questo caso si possono utilizzare allo scopo le varie attrezzature alpinistiche: piccozze e sezioni dei bastoncini da trekking sepolti in orizzontale, ramponi, ecc (attenzione che, per via del rigelo notturno, l’operazione di disseppellimento la mattina successiva non è sempre immediata!).

Se non volete “mortificare” in questo modo il vostro prezioso materiale tecnico, in alternativa potete dotarvi di sacchetti di plastica resistenti, da riempire di neve e seppellire.

Fondamentale è dotarsi di un po’ di spezzoni di cordino, da utilizzare per il collegamento dei corpi morti con la tenda.

Se il giorno successivo volete effettuare la vostra escursione per poi ritornare al campo, il consiglio è quello di abbattere la tenda, sganciando la paleria dagli occhielli che la tengono inarcata.

In questo modo la tenda resta sulla neve come un “tappeto”, sopra il quale è fondamentale depositare qualche pietra (attenzione agli spigoli vivi!) o altri oggetti pesanti, per evitare che il vento si infili sotto e la sollevi.

Al rientro basterà rialzare la paleria per avere di nuovo la tenda operativa e pronta ad accogliervi.

 

Ecco alcune tende consigliate

Camp Minima 2SL

Piccola tenda dell’italiana Camp, azienda specializzata nei prodotti per la montagna e l’outdoor. Questa tenda è una dimostrazione della qualità produttiva di questo brand italiano.

Una tenda molto compatta, una volta chiusa occupa solo 30 cm di lunghezza e circa 12 cm di diametro, davvero piccola e ottima da inserire nello zaino per un trekking di più giorni.  Altro punto a favore di questo prodotto è il peso, che supera di poco il chilogrammo, un carico perfetto per ogni trekker.

I materiali costruttivi sono buoni, il telo esterno è in Nylon da 30 denari siliconato e il pavimento offre un buon isolamento.

La camera interna non offre grande protezioni al freddo, per questo meglio affidarsi al sacco a pelo.

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The North Face Heyerdah

Una tenda di alta qualità e di fascia alta, ottima per il trekking plurigionalieri anche in ambienti ostili.  L’ingresso ha spazio sufficiente per riporre lo zaino e cucinare quando il tempo è butto, però non ci si sta certo larghi.

I materiali costruttivi del tetto e del pavimento garantiscono ottima impermeabilità e isolamento da freddo e umidità.

Per montarla si usano 6 ganci tensori che si collegano a dodici punti della tenda, pensati per migliorare la stabilità della tenda anche in ambienti molto ventosi.

L’aspetto meno curato di questo prodotto è il peso, leggermente superiore rispetto ad altre concorrenti,  con i suoi

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Big Agnes Copper Spur HV UL2 e UL3

Una tenda molto leggera e spaziosa, facile da montare. Ricca ance di accessori, come le grandi tasche, l’ingresso spazioso e i materiali di ottima qualità.

Le cerniere possono impigliarsi e creare qualche problema, ma è sufficiente usarle con attenzione.

La Big Agnes Copper Spur ha un’ottima combinazione di peso, spazio interno, protezione dagli agenti atmosferici e facilità d’uso rispetto a molte altre tende della stessa fascia.

Il prezzo non è economico, ma la qualità vale l’esborso, difficile trovare una tenda così performante e leggera.

È disponibile di diverse dimensioni, da una a tre persone, con differenze di peso minime, infatti anche il modello più grande pesa pochi grammi in più

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Marmot Tungsten 2P UL

La Marmot Tungsten 2P UL ha un ottimo equilibrio tra peso, costo e abitabilità.

Una tenda spesso sottovalutata e non compresa tra quelle di alto livello, in realtà la qualità costruttiva è eccellente e i prezzi sono inferiori a tende di pari livello.

Ottime le rifiniture, le cerniere sono scorrevoli e si aprono con una mano, la copertura in poliestere resiste alla pioggia e isola dal freddo.

Quindi possiamo considerare questa tenda come una delle migliori per peso, costo e spazio interno

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Salewa Tenda Litetrek II

La Litetrek II è una tenda doppio telo per 2 persone progettata per il trekking in ambiente alpino, dove le condizioni meteo sono più dure e quindi è necessaria una struttura che garantisca impermeabilità, isolamento termico e ottima resistenza al vento.

La qualità costruttiva di questa tenda si accompagna anche ad un peso e ingombro contenuto, quando è chiusa nella sua sacca.

La struttura è costruita con doppio telo, che garantisce ampio spazio e assicura un ottimo equilibrio tra protezione dalle intemperie e areazione.

La struttura completamente autoportante permette di montarla senza problemi sulla roccia o in ambienti alpini, dove gli spazi spesso sono ridotti.

In ogni caso i punti d’ancoraggio possono essere allargati per una maggior flessibilità, per esempio sulla neve.

Il sistema 3S Speed Set Up Solution, progettato da Salewa, con picchetti e tiranti corti e piatti, consente di montare la tenda rapidamente e senza difficoltà.

Litetrek Pro III è una tenda versatile e performante, adatta per i trekking di più giorni in territori impegnativi.

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