Le Nikon Z: caratteristiche principali

19 marzo 2020 - 15:49

Serie Z6 e Z7: Le prime Mirrorless di casa Nikon si sono prese un posto da protagoniste nel mondo delle Mirrorless

Le due camere con cui Nikon ha fatto ingresso nel mondodelle mirrorless sono la Z7 e la Z6, si tratta di due sorelle della stessa famiglia, accomunate da un’incredibile qualità costruttiva e da innovazioni praticamente in ogni componente costruttivo.

La prima cosa che possiamo dire, senza timore di smentite, è che Nikon ha prodotto una linea di fotocamere mirrorless di prima generazione eccellenti e sorprendentemente raffinate.

Le Mirrorless Nikon, se messe accanto alle reflex come la D800e, evidenziano subito alcune differenze e punti di forza, prime fra tutte una  particolare attitudine per la fotografia di paesaggio.

Un aspetto essenziale per chi ama immortalare scorci e paesaggi durante i propri trekking. Nonostante diverse fotocamere aspirino ad essere adatte ad ogni utilizzo, tutte presentano punti di forza e di debolezza.

Quello che conta, come per ogni strumento, è fare in modo che i punti di forza abbiano valorizzino l’uso che se ne intende fare.

Senza timore di smentite, possiamo dire che se siete fotografi di paesaggisti e di natura la serie Z di Nikon è la macchina fotografica che fa al caso vostro.

Le nuove ottiche Nikon Z

Una delle principali ragioni per cui queste mirrorless sono così performanti nella fotografia paesaggistica è certamente legato al nuovo parco ottiche, infatti i nuovi obiettivi Nikon Z sono di altissima qualità.

Prendiamo in considerazione una di quelle lenti che si possono definire “tuttofare” e che spesso accompagnano i fotografi lungo i sentieri: la Nikon Z 24-70mm f / 2,8 S.

Questo obiettivo è estremamente nitido ed inciso a tutte le lunghezze focali, molto più del predecessore Nikon 24-70mm f / 2.8 VR.

Certamente un bel punto di forza ma non certo l’unico, gli appassionati di trekking e fotografia devono infatti tenere in considerazione altri fattori altrettanto importanti quali le dimensioni e il peso.

Le due nuove macchine fotografiche di casa Nikon, la Z6 e la Z7 due sorelle, primogenite di una nuova generazione camere del mondo nital

Su entrambi i fronti lo Z 24-70mm f / 2,8 S è un grande successo, pesa solo 500 grammi, rispetto a 1067 del 24-70mm f / 2.8 VR. le dimensioni sono decisamente ridotte, insomma un obiettivo compatto perfetto da trasportare nello zaino durante un trekking.

Il sistema Z non vanta solo degli ottimi zoom, gli obiettivi più apprezzati dai fotografi paesaggisti e naturalisti, ma hanno grande qualità anche le altre ottiche come, ad esempio, il 35mm f / 1.8 che è più nitido e luminoso di qualunque altro obiettivo con attacco F a parte i supertele delle fasce di prezzo più alto.

La montatura Z Nikon è più grande di qualsiasi altra montatura full-frame sul mercato e ha anche la distanza più breve della flangia, questo permette a Nikon di avere più margine di manovra con alcuni tipi di lenti oltre a limitare il peso degli obiettivi aumentandone le performance.

Il nuovo attacco Nikon Z Mount è il futuro

Nikon considera i nuovi attacchi Z Mount un gioiello tecnologico e una delle punte di diamante in queste nuove camere, anzi una vera e propria rivoluzione nel mercato. Durante l’evento speciale di presentazione delle mirrorless Nikon Z i nuovi attacchi hanno ricevuto le maggiori attenzioni tra le componenti del corpo macchina.

Gli sforzi progettuali per progettare un attacco adatto ad una nuova generazione di lenti sono stati ingenti, si cercava di creare qualcosa di totalmente nuovo e superiore al Nikon F, sul mercato ormai da quasi 60 anni.

Ecco come appare il sensore della nuova Mirrorless e il nuovo attacco Z Mount

Il Nikon Z mount è più grande del 17% rispetto al suo predecessore, con un diametro interno di 55 mm che abbinato a una distanza della flangia di soli 16mm, consentirà a Nikon di realizzare obiettivi impossibili da progettare con l’innesto F di Nikon.

Per questo la montatura Nikon Z ha davanti a sé un futuro di grande sviluppo, l’azienda ha una roadmap precisa.

Il confronto tra sensori, le Nikon Z hanno un sensore da 35 mm

La produzione delle lenti Nikon Z include una serie di fantastiche opzioni: da obiettivi grandangolari come il Nikon Z 14 -30mm f / 4 fino a 70-200mm f / 2.8 lenti professionali, così come i veloci Nikon Z 58mm f / 0.95 e 50mm f / 1.2.

La famiglia degli obiettivi Nikon Z è destinata a crescere sempre di più, l’azienda ha infatti in programma di fare uscire 4 -6 obiettivi della line up S ogni anno, tra cui sia obiettivi di fascia alta per il sistema Nikon Z.

Il grande schermo LCD per una Live View di alta qualità

Un altro aspetto innovativo di queste camere, spesso sottovalutato, è lo schermo dei modelli Z6 e Z7 che ha un formato 3 × 2, un rapporto simile a quello delle fotografie che scattiamo, questo rendi il display LCD notevolmente più grande dello schermo di una qualsiasi Nikon DSLR e mostra un’immagine molto più fedele a quello che sarà lo scatto finale, rendendo così molto più agevole la fotocomposizione.

Osservando lo schermo LCD al lavoro in live view colpisce l’incredibile velocità della messa a fuoco automatica, molto più di qualunque DSLR della Nikon.

L’autofocus riesce ad essere preciso e a lavorare costantemente anche in condizioni di scarsa luminosità grazie modalità AF Low-Light, proprio per queste condizioni.

Lo stabilizzatore interno a 5 assi: rivoluzione in casa Nikon

Nikon non ha mai avuto una fotocamera con stabilizzazione dell’immagine in-camera, l’azienda ha sempre prediletto la stabilizzazione dei suoi obiettivi. Le fotocamere mirrorless Nikon Z6 e Z7 sono le prime nella storia dell’azienda ad avere la stabilizzazione direttamente nel corpo macchina.

Il sistema di stabilizzazione è 5 assi, che consente movimenti di imbardata, beccheggio e rollio, consente una migliore stabilizzazione rispetto a quella garantita dagli obiettivi, per questa ragione tutti e tre gli obiettivi Nikon Z usciti (14-30mm f/4 S, 24-70mm f / 4, 35mm f / 1.8 e 50mm f / 1.8) non hanno la stabilizzazione interna.

Ecco l’anello adattatore per utilizzare ottiche Nikkor F sulle nuove Mirrorless Nikon Z

Il grande vantaggio del sistema di stabilizzazione interno alla camera è che può essere utilizzato anche con vecchi obiettivi utilizzando i necessari anelli adattatori, ci sono molti obiettivi, come i NIKKOR legacy, che utilizzati su questa camera stabilizzata possono garantire risultati ottimi.

Messa a fuoco: manuale di precisione e automatica fluida

Parlando di zoom e di messa a fuoco su un soggetto ogni fotografo che abbia maneggiato una DSLR con obiettivi ad apertura rapida come il Nikon 85mm f / 1.4G sa quanto possa essere difficile acquisire una messa a fuoco precisa su un soggetto.

Gli obiettivi con la messa a fuoco manuale rendono poi le cose ancora più difficili, perché il punto verde “a fuoco” è molto impreciso, specialmente sulle moderne fotocamere ad alta risoluzione.

Quello che accade spesso è finire per scattare molte immagini per poter averne una a fuoco, questo comporta spreco di tempo e soprattutto spazio sulla memoria, che per un fotografo che cammina può essere un problema, vista l’impossibilità di scaricare le immagini, magari per molto tempo.

Per nuove Mirrorless Nikon Z Nital ha progettato e prodotto una nuova serie di ottiche di alta qualità studiate per l’attacco Z Mount. Ma chi possiede già ottiche Nikon non deve preoccuparsi perchè esistono gli anelli adattatori

I fotografi che utilizzano le DSLR talvolta cercano modi per sostituire lo schermo di messa a fuoco con qualcosa di più efficace, dal momento che i mirini ottici spesso non permettono il dettaglio necessario per una corretta messa a fuoco.

Con le fotocamere mirrorless questo problema non sussiste perché puoi semplicemente ingrandire il soggetto direttamente nel mirino elettronico, verificare o ritoccare la messa a fuoco secondo necessità, e quindi scattare subito la foto perfetta.

È possibile così migliorare significativamente il rapporto tra le immagini messe a fuoco e quelle fuori fuoco, tutto grazie a un mirino elettronico “what-you-see-is-what-you-get”, termine inglese utilizzato nell’ambito dell’interaction design per definire quelle interfacce in cui quello che vedi è fedele all’azione che compi.