Fare trekking senza lasciare tracce: 8 regole per rispettare i sentieri
Non lasciare tracce durante un trekking: come rispettare sentieri e ambiente
Quando attraversiamo un luogo già lo cambiamo, è inevitabile.
Questo è vero a maggiorragione quando facciamo trekking.
In un ambiente delicato come quello della natura, lontano dalle città, possiamo fare danni incalcolabili, magari senza neppure volerlo.
La consapevolezza è, come sempre, la chiave di tutto.
Vediamo allora 8 regole da rispettare, o se preferite 8 consigli da seguire, per fare in modo che il nostro passaggio a piedi sia il più delicato possibile, in modo che noi e chi ci seguirà possa godere appieno anche in futuro della gioia di camminare nella natura.
1 – Pianifica bene il tuo trekking
Questo è un aspetto fondamentale.
Se non organizzi bene il tuo trekking negli aspetti più importanti, aumenteranno le probabilità di lasciare tracce di te sui sentieri.
Pensa ad alcuni casi esemplari.
Uno di questi è portare cibo in eccesso: se lo fai aumenteranno le probabilità di liberartene nella natura, il che, come vedremo, può essere molto dannoso.
Non aver previsto di prendere informazioni aggiornate sullo stato dei sentieri può invece tradursi in un maggior rischio di abbandonare la traccia principale, creandone di nuove e magari pericolose per chi verrà dopo di te.
E ancora: piantare la tenda dove non sai che è vietato significa non solo rischiare una multa, ma anche contribuire a lasciare tracce dove per legge non possono essere lasciate.
Lo stesso per chi fa trekking con i cani: se in certe aree di certi parchi non puoi portare il tuo amico a 4 zampe, ci sarà una ragione, accettalo senza recriminare troppo contro il mondo ingiusto che non comprende le tue sensibilità.
In breve: se pianifichi bene il tuo trekking farai probabilmente meno danni all’ambiente.
2 – Non uscire dal sentiero principale
Se dobbiamo pensare a un singolo atto definibile come “lasciare tracce” è quello di uscire dal sentiero principale.
Abbandonare la traccia, per qualsiasi ragione lo si faccia, significa confondere la traccia principale e creare problemi a chi verrà dopo di noi.
Uno dei casi tipici in cui questo avviene è quando piove oppure dopo una pioggia, con il sentiero pieno di fango.
In quel caso istintivamente, per aggirare le pozzanghere, si va fuori dal tracciato.
In questa situazione il guaio è assicurato, perché il terreno plasticamente conserverà memoria del nostro passaggio facendo il massimo danno alla traccia principale.
Vale quanto detto nel punto 1: se vi siete organizzati per il vostro trekking, dovreste avere scarpe e calze in grado di non farvi temere di bagnarvi passando in una pozzanghera.
Altrimenti non vi siete organizzati bene e chi verrà dopo di voi ne pagherà le conseguenze.
Altre volte si lascia il sentiero per trovare una scorciatoia oppure per godere di un punto panoramico.
E magari lo fanno talmente in tanti da creare una nuova traccia che finisce per sembrare quella principale: per un principiante, trovarsi di fronte a un bivio di questo tipo può essere molto pericoloso.
3 – Conserva o smaltisci correttamente gli alimenti
Spesso gli escursionisti principianti credono che il cibo gettato sull’erba, in un fosso o sotto un albero sparisca magicamente.
“Tanto siamo in mezzo alla natura, no?” sembra di sentirli mentre scambiano la “natura” per uno sconfinato bidone dell’immondizia.
E invece no: anche semplici bucce d’arancia o di banana si decompongono molto più lentamente di quanto si pensi, addirittura in anni.
E magari le arance e le banane non hanno nulla a che fare con l’ecosistema in cui stiamo camminando.
Seppellire cibo in una fossa introduce sostanze estranee che possono essere tutt’altro che innocue per l’ambiente e gli animali che ci vivono.
Per non parlare di chi lascia appositamente cibo per gli animali, ad esempio per i cinghiali, modificandone le abitudini da cui può dipendere la loro stessa sopravvivenza.
4- Informati sulle regole specifiche del luogo in cui stai camminando
Ogni ecosistema ha le sue regole “naturali” e spesso a queste regole corrispondono delle norme vere e proprie, in particolare quando si tratta di parchi e aree protette.
Un comportamento innocuo in un parco, può essere altamente dannoso in un altro e un comportamento dannoso lascia pessime tracce del nostro passaggio.
Diventa fondamentale quindi sapere dove si sta andando e, se si fa trekking in un parco, informarsi sulle regole da rispettare in quel parco.
Fatti qualche domanda utile: dove posso arrivare con un mezzo a motore? Posso portare cibo? Il sentiero è attrezzato per i rifiuti? Posso portare il mio cane? Sono ammessi gruppi numerosi?
Per farla breve: cercate di sapere dove state andando.
D’altra parte: uno dei piaceri del trekking dovrebbe consistere proprio nel conoscere il territorio in cui si va a camminare, no?
5 – Non lasciare nessun rifiuto
Questo punto non ha bisogno di molti commenti.
Ci limitiamo a darti qualche info sui tempi necessari allo smaltimento “naturale” di alcuni tra i rifiuti più frequenti:
Fazzoletto di carta: da 1 a 5 anni
Buccia di banana: da 1 a 3 anni
Fibre di nylon: 60 anni
Sacchetto di plastica: 120 anni
Barattolo di latta: 500 anni
Bottiglia di plastica: da 500 a 1000 anni
Dovresti aver capito, senza troppe parole, il danno che si fa quando si abbandonano rifiuti nella natura.
6 – Non lasciare tracce neanche e soprattutto dopo la notte
Passare la notte immersi nella natura è un’esperienza unica.
Tuttavia è anche uno dei momenti in cui il rischio di lasciare tracce dannose è maggiore.
Ecco alcuni accorgimenti:
– Verifica che si possa montare una tenda
– Il fuoco va acceso solo dove è consentito espressamente di farlo, meglio su focolari già esistenti
– Se devi andare in bagno e il bagno non c’è, prendi alcune precauzioni: stai il più lontano possibile, anche un centinaio di metri, da corsi d’acqua, scava una buca di 15-20 cm di profondità
Se vuoi saperne di più su come andare in bagno durante un trekking leggi questo articolo
– Evita di montare un’amaca che potrebbe danneggiare la corteccia degli alberi o, nel caso, fai estrema attenzione
7 – Piante e animali: guardare ma assolutamente non toccare
Si fa trekking per esplorare la natura e per conoscere noi stessi, che della natura siamo parte.
Scoprire nuove piante e incontrare gli animali è un momento emozionante.
Ricorda però che siamo ospiti privilegiati dell’ambiente che visitiamo: non toccare o dare da mangiare agli animali, anche se innocui.
Non strappare fiori o piante per portare a casa un ricordo: potrebbero appartenere a specie protette e, anche se non lo fossero, immagina cosa accadrebbe se lo facessero tutti.
8 – Non prendere a male parole chi sta lasciando tracce del suo passaggio
Ma come, stai dicendo: dopo tutto quello che avete scritto, ora ci dite che dovremmo sopportare chi lascia tracce del proprio passaggio?
Lo sappiamo: quando vedi certe scene sui sentieri, verrebbe voglia di utilizzare i bastoncini da trekking per finalità, diciamo, non escursionistiche.
Tuttavia, considera questo: non tutti sono consapevoli di recare un danno all’ambiente, soprattutto oggi che il turismo di massa ha portato sui sentieri molti principianti.
Si tratta spesso di persone che quando gettano i resti di cibo sotto un albero o in un fosso, credono sinceramente di non fare alcun danno.
Magari amano davvero la natura.
Semplicemente, non sanno quello che stanno facendo.
Aiutarle in modo gentile ed educato, spiegando che non è buona cosa quello che fanno, è la strategia migliore.
Anzi, la buona educazione e la gentilezza, saranno le migliori tracce che lascerete dopo di voi.
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