Emergenza in montagna? Quale numero chiamare e le informazioni da comunicare
Nel nostro paese è ormai definitivamente attivo il 112, ovvero il NUE, Numero Unico di Emergenza.
Questo servizio, allineandosi a quanto avviene in molti altri paesieuropei (Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Regno Unito, Norvegia, Polonia, Slovenia, Spagna e Svizzera), fa confluire tutte le telefonate effettuate ai numeri di emergenza (113, 115 e 118) presso un’unica Centrale Operativa.
Qui gli operatori hanno il compito di localizzare le chiamate, classificarne la tipologia d’urgenza e smistarle alla centrale operativa di competenza (emergenza sanitaria, carabinieri, polizia o vigili del fuoco).
Anche quando si incorre in un emergenza sanitaria in ambiente montano (un malore, un infortunio o un incidente di qualsiasi genere che mette a rischio la nostra salute) il numero da chiamare è dunque il 112.
Ora che sappiamo qual è il numero da comporre per richiedere soccorso e, una volta che abbiamo richiesto all’operatore l’attivazione dell’intervento del CNSAS (Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico), è utile fare chiarezza sulle riposte da dare all’operatore.
Riportiamo qui di seguito le domande che vi saranno poste, perché al CNSAS dobbiamo dare informazioni precise per rendere il l’intervento mirato e veloce:
- Da dove si sta chiamando (specificando all’operatore che ci si trova in montagna o in grotta).
- Il numero di telefono da cui si sta chiamando – il telefono non deve mai essere abbandonato (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale operativa di richiamare).
- L’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando (Comune, Provincia o sicuramente un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina).
- La propria posizione se in possesso di altimetro (opportunamente tarato) o GPS;
- Indicazioni in merito a cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
- Cosa è successo;
- Quando è successo;
- Quante persone sono state coinvolte nell’incidente.
- Le proprie generalità (fondamentali).
- Le condizioni evidenti della/e persona/e coinvolta/e: difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, ecc; .
- L’esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc).
Inoltre è importante riportare all’operatore le condizioni meteorologiche e di visibilità della località dove è avvenuto l’incidente
. Questo perché l’intervento dei soccorritori del CNSAS potrebbe avvenire dall’alto, grazie all’elicottero, una valutazione che viene fatta in base alla gravità dell’incidente e all’accessibilità del luogo dove si è verificato.
Poiché l’intervento di soccorso in montagna può essere effettuato con o senza l’utilizzo dell’elicottero, vi verranno poste dall’operatore anche le seguenti domande:
- Tempo impiegato a piedi dall’automezzo al luogo dell’evento;
- Condizioni meteo sul posto;
- Condizioni del terreno;
- Presenza di vento;
- Visibilità sul posto;
- Presenza nell’area dell’evento di fili a sbalzo, funivie, linee elettriche ecc.
Ovviamente non bisogna abbandonare il posto e restare a disposizione della squadra di soccorso.
Ricordiamo inoltre che è fatto obbligo a chiunque intercetti una chiamata di soccorso avvisare tempestivamente la Centrale operativa del Soccorso alpino e speleologico.
_ Per informazioni più complete e dettagliate consulta il sito del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico:
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