I rischi della montagna: regole di sicurezza e i pericoli principali
Fare attività outdoor in montagna può essere rischioso: ecco alcuni consigli per evitare pericoli
Negli ultimi anni il turismo lento e i viaggi outdoor stanno coinvolgendosempre più appassionati. Ogni anno il numero di persone che decide di passare le vacanze camminando nella natura tocca nuovi record.
Questo sicuramente è un dato positivo, il turismo esperienziale ha molti effetti positivi, sia per chi lo pratica sia per quei territori che riescono, con le loro bellezze e la cura del territorio, ad attrarre visitatori.
Un altro dato però è in continua crescita, il numero degli incidenti in montagna. Secondo quanto riferisce il soccorso alpino, il 2020 è stato l’anno che ha impegnato di più i soccorritori da quando si raccolgono i dati.
Gli anni successivi hanno registrato leggeri cali, i dati del 2023 registrano 12.349 missioni di soccorso per complessive 12.365 persone recuperate, di cui 7.622 feriti e 491 persone decedute.
Nei 70 anni di attività del soccorso alpino sono state oltre 18.000 le vittime e 141.000 le persone ferite recuperate dal personale del CNSAS.
Escursionismo e mountain bike le attività più pericolose
Si potrebbe pensare che l’alpinismo o lo sci siano le attività che richiedono più interventi di emergenza, ma i dati invece certificano che circa il 40% delle persone tratte in salvo dal soccorso alpino stavano camminando sui sentieri mentre il 20% circa ha avuto un incidente in bici.
Per comprendere meglio l’incremento degli incidenti degli ultimi anni, i dati forniti dal Soccorso Alpino vanno messi in relazione con quelli che registrato un importante incremento dei praticanti delle attività outdoor negli ultimi 4 anni.
Questo si traduce in un crescente numero di frequentatori dei sentieri di montagna e dei cammini, spesso alle prime esperienze, che si avventurano in montagna senza avere contezza della propria preparazione e dei propri limiti.
Camminare nella natura, viaggiare in ambienti selvaggi esercita un fascino irresistibile sull’essere umano da molto tempo, soprattutto in tempi come questi in cui l’urbanizzazione e una società sempre più “veloce” rendono il tempo nella natura una vera medicina.
L’ambiente naturale però può essere pericoloso, perfino mortale, se affrontato con superficialità e senza un’adeguata preparazione.
Ecco perché sono proprio i trekker quelli che si imbattono spesso in incidenti o infortuni, una disciplina apparentemente alla portata di tutti ma che può nascondere diverse insidie.
Non è un caso infatti che tra le principali cause di incidente in montagna ci sia proprio “l’incapacità durante l’attività svolta” che riguarda circa il 20% degli interventi, con lievi oscillazioni tra un anno e l’altro.
Il discorso cambia per l’alpinismo o l’arrampicata, dove l’improvvisazione è rara e la preparazione molto curata, pertanto il trend degli incidenti durante queste attività rimane pressoché costante.
L’estate la stagione più pericolosa
Il rapporto del soccorso alpino mostra inoltre come la stagione più pericolosa sia l’estate, seguita dall’inverno, meno impegnativi per i soccorritori sono le stagioni intermedie.
Il primo fattore è legato alle vacanze, quelle estive e quelle invernali, che portano molte più persone in montagna e sui sentieri durante i periodi di vacanza.
Il secondo aspetto invece è legato all’accessibilità dell’alta quota in estate, quando la neve lascia spazio a itinerari che sfiorano le vette.
Gli itinerari d’alta quota, da percorrere in piena estate, sono percorsi di sicuro fascino ma sono spesso percorsi a metà strada tra escursionismo e alpinismo che necessitano di esperienza e preparazione adeguata.
Suggerimenti che troppo spesso sono ignorati, l’accessibilità dei luoghi troppo spesso viene confusa con la loro sicurezza.
L’ambiente naturale deve essere conosciuto e rispettato, soprattutto chi è alle prima armi dovrebbe affidarsi alla competenza e all’esperienza della guide alpine per affrontare percorsi impegnativi.
Camminare tranquilli e contenere i rischi
Si può andare per sentieri alla scoperta delle meravigliose vallate e vette che costellano le nostre Alpi e l’Appennino anche in sicurezza.
Infatti è sufficiente non fare il passo più lungo della gamba, avere consapevolezza della propria preparazione ed esperienza e affrontare il sentiero giusto, quello più adatto alle proprie capacità.
Ogni itinerario è contrassegnato da un sigla che rappresenta il suo grado di difficoltà.
Le cartine e i pannelli informativi che descrivono i percorsi indicano sempre questo dato, basta imparare a interpretare correttamente mappe e cartelli per conoscere la difficoltà del percorso che abbiamo scelto.
Per pianificare un trekking sicuro è sufficiente prestare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali per godersi la natura senza troppi rischi.
Ecco alcuni dei fattori da prender in considerazione prima di mettersi in cammino:
_ Iniziamo con un articolo che vi spiega come ci si prepara al trekking.
_ Lo zaino è un attrezzo fondamentale, ecco cosa metterci e come prepararlo.
_ Una delle prime cause di infortunio sul sentiero è dovuta all’utilizzo delle scarpe sbagliate, qui vi spieghiamo come scegliere quelle più adatte.
_ Nella natura, e soprattutto in montagna, il clima cambia in fretta. L’abbigliamento è fondamentale, deve essere tecnico e adatto, vi raccontiamo il famoso vestiario a cipolla.
_ Non dobbiamo mai dimenticare che il trekking è un’attività ad alto dispendio energetico. Per questo è importante essere sempre idratati e prestare attenzione all’alimentazione prima e durante il cammino.
_ Se siamo sedentari e decidiamo di fare una vacanza all’insegna del cammino, dobbiamo rispettare il nostro corpo e fare esercizi prima e dopo l’escursione, per non avere problemi alla muscolatura.
La montagna e la natura incontaminata sono la nostra casa, ma dobbiamo viverle con rispetto e attenzione, che significa semplicemente conoscere se stessi e l’ambiente che si vuole scoprire.
_ Leggi gli altri nostri articoli con consigli sul trekking e l’outdoor
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