active woman, cross-country skiing Allgaeu Alps near Oberstaufen, Bavaria, Germany
Sono tracce sulla neve, bianco su bianco quasi a confondersi. Sono sci delicati e sottili, affascinante interpretazione dell’outdoor invernale.
Tra piccole valli, nascoste e silenziose, e immensi pianori dove lo sguardo si perde, nasce la perfetta sintonia tra il fondista e la natura.
Lo sci di fondo, specialità invernale che coinvolge tutta la muscolatura, migliora la resistenza, il senso dell’equilibrio e le capacità di coordinamento, è forse una delle attività su neve più complete, proprio come l’escursionismo con le ciaspole.
Sport per tutti significa anche accessibilità dal punto di vista economico.
Il fondo non delude nemmeno sotto questo aspetto grazie a biglietti d’ingresso mai troppo costosi e a soluzioni particolarmente ragionevoli per il noleggio dell’attrezzatura.
Infine, una giornata sugli sci da fondo garantisce un intenso contatto con l’ambiente naturale attraverso tracciati che si sviluppano lungo valli, pianori e boschi, decisamente lontani dalla confusione delle stazioni sciistiche.
Nei silenzi fatti di neve, le piste di fondo attendono tutti: chi ha appena iniziato a sciare e chi non smetterà mai di farlo, i piccolissimi e le famiglie, chi si allena con impegno e chi si incanta davanti al paesaggio.
Lo sci di fondo è una disciplina aerobica.
Questa attività è indicata per tutte le persone che soffrono di disturbi di gestione del metabolismo, come il diabete mellito insulina dipendente, meglio noto come diabete di tipo uno.
Quest’ultimo, a differenza del diabete di tipo due, richiede una somministrazione continua di insulina, sia per lo svolgimento delle normali attività metaboliche cellulari sia, soprattutto, durante i pasti.
Le tecnologie a disposizione dei pazienti per la gestione di questa malattia sono molteplici ma l’attività fisica resta un elemento che non dovrebbe mai mancare nella terapia quotidiana.
Lo sport per “eccellenza”, praticabile ovunque, da chiunque e mediamente in qualsiasi stagione è la corsa, ma chi desidera unire all’attenzione per la propria salute il piacere di stare a contatto con la natura e scoprire scenari meravigliosi, può trovare nello sci di fondo un ottimo alleato.
Il movimento che si compie per sciare è completo, vengono coinvolte sia la parte alta che quella bassa del corpo e il cuore, rispetto allo stato di riposo, batte con una frequenza cardiaca costante ma più elevata.
È questo che aiuta il corpo a utilizzare meglio le proprie risorse energetiche, i carboidrati e i grassi, e ad aumentare la sensibilità all’insulina, riducendone il bisogno nelle quotidiane attività fisiologiche.
Come per qualsiasi attività fisica è sempre meglio sottoporsi ad un controllo medico prima di iniziare e, soprattutto nelle prime esperienze, è necessario prestare attenzione alle possibili ipoglicemie, dovute soprattutto ad un elevato consumo di zuccheri.
Per praticare lo sci di fondo scegliete un centro attrezzato in grado di offrire l’assistenza di cui avete bisogno.
Le piste si distinguono per l’inconfondibile impronta sulla neve dei binari paralleli che corrono accanto ad un più ampio spazio appositamente battuto.
Aree pensate unicamente per lo sci di fondo, bisogna quindi evitare di camminare con gli scarponi o con le ciaspole che rovinerebbero la pista pazientemente preparata dal gatto delle nevi nelle ore notturne.
La cura e la manutenzione delle piste, che consente di praticare al meglio l’attività sportiva, giustifica spesso il biglietto di ingresso, dal costo sempre ragionevole, che potete acquistare sul posto.
Ancora al centro fondo, trovate una mappa o piccole carte pieghevoli che illustrano lo sviluppo e le caratteristiche dei tracciati presenti.
La scala di difficoltà dei percorsi è data da indicazioni cromatiche come avviene per lo sci alpino: linee azzurre, rosse e nere indicano piste facili, medie e difficili.
Tra le difficoltà più diffuse si segnalano salite particolarmente ripide o dislivelli importanti da superare, discese con tratti curvi che impediscono la visibilità, tracciati stretti o su piani inclinati.
Altro elemento da tenere in considerazione è il numero di chilometri dei singoli tracciati.
Si tratta infatti di uno sport di resistenza e occorre saper dosare bene le proprie forze in relazione alle condizioni fisiche e alle capacità tecniche.
I binari impressi nella neve e lo spazio libero che li affianca sono rispettivamente dedicati alle due tecniche dello sci di fondo, la tecnica classica e la tecnica libera o skating.
È consigliabile iniziare con il passo alternato, interprete della prima tecnica citata, i cui movimenti sono relativamente vicini a quelli della camminata e della corsa.
Ormai sollevati dalla difficile scelta tra le infinite combinazioni di scioline da tenuta, i principianti e i turisti possono oggi usufruire degli sci a soletta squamata, che consente all’attrezzo di non scivolare all’indietro e fare presa sulla neve.
I maestri, cui potete rivolgervi presso i centri fondo, vi insegneranno a progredire con gli sci paralleli all’interno dei binari, alternando gambe e braccia nella scivolata e ad affrontare le prime salite a “spina di pesce”, con l’apertura delle punte e la chiusura delle code, o le divertenti discese a “spazzaneve”.
Tutti i passi e le tecniche dello sci di fondo si eseguono con il tallone libero, la scarpetta da fondo è infatti agganciata all’attacco solo in punta.
Il passo pattinato o skating, prevede invece l’utilizzo di uno spazio battuto fuori dal binario e movimenti che prendono spunto dal pattinaggio. Gli sci scorrono alternativamente, divaricati in punta, in posizione diagonale rispetto al senso di marcia.
Una tecnica elegante che richiede un maggior dispendio di energia ma, allo stesso tempo, regala velocità e grandi soddisfazioni.
Una volta scelta la propria meta è importante informarsi adeguatamente riguardo alle condizioni di innevamento dell’area e dei tracciati.
Spesso i comprensori per lo sci di fondo non sono supportati da impianti per l’innevamento artificiale e la pista viene battuta solo se la neve caduta al suolo lo consente.
Una telefonata al centro fondo di riferimento eviterà ai fondisti spiacevoli sorprese.gli itinerari di Seefeld si inoltrano spesso all’interno dei fitti boschi delle alture che circondano l’altipiano. Non solo sci di fondo.
Il territorio che ospita i tracciati condiziona la presenza di altre attività legate all’outdoor invernale che convivono accanto allo sci di fondo.
Dove abitualmente abbiamo a disposizione piste che conducono presso rifugi, ristori o piccole borgate, risulta molto probabile individuare una valida proposta di percorsi per le racchette da neve o spunti per continuare a esplorare il territorio fuori traccia con un itinerario di sci escursionismo.
I grandi altipiani, aperti sulle cime alpine e dolomitiche, difficilmente sono disconnessi da comprensori dove è possibile praticare lo sci alpino.
Mentre nelle valli più selvagge e incontaminate, i fondisti possono incontrare chi pratica sci alpinismo o arrampicata su cascate di ghiaccio a quote più elevate.
Cartelli segnaletici lungo le piste della Valle del Gail che, per lunghi tratti, corrono quasi parallele al fiume.
Lo sci di fondo è uno sport che richiede un notevole dispendio di energia; è quindi fondamentale indossare capi traspiranti, non eccessivamente pesanti e in grado di garantire una buona libertà di movimento.
Stiamo parlando di un’attività da fare di inverno sulla neve, spesso in condizioni climatiche piuttosto dure, ecco perché è importante essere attrezzati nel modo giusto.
Ecco alcuni capi necessari. Probaiblmente, se siete dei trekker che camminano anche in inverno, ne possiederete già molti.
_ Il guscio
Sul mercato ne esistono due grandi famiglie: i softshell, che sono i gusci più morbidi e confortevoli e molto apprezzati per per la loro vestibilità e per il modo in cui “seguono” i movimenti del trekker.
Ci sono poi gli hardshell, i gusci più duri, che hanno quel classico effetto “cartonato” che alcuni non amano molto, però dalla loro hanno la performance. Questi gusci offrono prestazioni molto elevate in termini di impermeabilità, traspirazione e leggerezza.
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_ Lo strato termico
A differenza della lana, molto utilizzata in passato, le fibre di pile sono più leggere e altamente idrofughe.
Questo significa che tendono a non impregnarsi di acqua, o sudore, continuando a svolgere la propria funzione isolante anche in condizioni di sudorazione estrema.
Inoltre, un’altra importante caratteristica, sono i tempi di asciugatura molto rapidi, cosa si può colere di più?
Forse una elevata permeabilità all’aria, tratto che lo rende particolarmente indicato per l’utilizzo nell’ambito degli sport aerobici come l’escursionismo.
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I pantaloni
Vi consigliamo di usare quindi un paio di classici pantaloni tecnici da trekking invernali, con performance decisamente più adatte ad una ciaspolata sulla neve, in termini di comodità, impermeabilità e protezione.
Sono invece da evitare assolutamente jeans o pantaloni di velluto, sempre che non vogliate camminare con le gambe immerse in due blocchi di ghiaccio alla prima caduta nella neve fresca.
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_ Le calze
Sono il primo punto di contatto col nostro piede, lo fasciano e proteggono rendendolo perfettamente aderente allo scarpone.
Questo evita l’insorgere di fastidiose vesciche ed escoriazioni, inoltre le calze tecniche sono un alleato prezioso per mantenere il piede caldo e asciutto anche durante i trekking con le ciaspole in mezzo alla neve fresca.
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